domenica 27 settembre 2009

Bentornato MEDIOEVO !

(da la gazzetta del mezzogiorno.it)
«In quella casa c'è il diavolo»
di Daniele Greco MATINO
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Da tre giorni in una casa del centro storico di Matino (Lecce), paesotto del Salento nell’entroterra gallipolino, si starebbero verificando fenomeni fuori dal comune. Tazzine che cadono a terra da sole frantumandosi in mille pezzi, vetri dell’armadio che si scheggiano, cuscini e materassi che prendono fuoco per autocombustione e svegliette che volano da una parte all’altra della stanza. Nemmeno la fantasia di un maestro del brivido come Alfred Hitchcock avrebbe potuto immaginare una simile sceneggiatura. Eppure quanto sta accadendo da mercoledì scorso in una piccola dimora di via Puccini abitata da un'anziana donna di 94 anni sarebbe realtà, stando almeno alle testimonianze. Ed i fenomeni sono così evidenti al punto da spingere il parroco della cittadina ad interessare della vicenda l’esorcista della diocesi, ritenendo tali fatti catalogabili tra quelli riconducibili a presenze sataniche, o comunque paranormali. Don Tommaso Sabato, l’esorcista incaricato di «sondare» l’accaduto, sceglie di non esprimere giudizi affrettati, e questo nonostante proprio durante la sua presenza (ufficialmente per dispensare l’unzione degli infermi alla proprietaria della casa) si siano verificati fenomeni inquietanti: «È vero, ho avvertito anch’io dei rumori provenire da una cassapanca mentre ero in quell’abitazione, ma preferisco sospendere il giudizio. Come insegna la Chiesa, quando si tratta di commentare le opere del demonio bisogna parlarne con prudenza e quasi anche con pudore». Senza inibizioni riferiscono invece quanto avrebbero visto e udito gli operatori della protezione civile «Ambientale» di Matino, invitati ad intervenire sul posto dai carabinieri della locale stazione per monitorare la situazione ed agire in caso di bisogno. «Proprio quando in casa c’era il sacerdote – dice Stefano Romano, uno degli operatori dell’associazione di volontariato di guardia in via Puccini – ho visto scheggiarsi il vetro dell’antina dell’armadio ed al suo interno un cuscino ha preso fuoco. Poi ad un tratto una piccola sveglietta ha cominciato a danzare su una cassapanca e all’improvviso è caduta per terra. La sedia nelle vicinanze dell'esorcista ha preso fuoco all’improvviso, e la stessa sorte è capitata al materasso del letto. Poi su di un muro è comparso il segno di una croce nera, e dall’interno della cassapanca si sono avvertiti nitidamente alcuni colpi di bastone. Abbiamo aperto il mobile, ma dentro non c’era nulla». Qualcuno intanto in paese rispolvera una vecchia leggenda per la quale si narra che in prossimità della casa dei misteri ci fosse un carrubo sul quale le donne infedeli, tra il Seicento ed il Settecento, venivano impiccate per aver tradito i propri mariti. Fino a più di mezzo secolo fa spesso si sarebbero uditi lamenti di donne.

martedì 22 settembre 2009

Lorenzo Ria: per il Sud vado con l'UDC (da Il Paese Nuovo.it)


Lorenzo Ria: Per il Sud vado con l’Udc
Lecce (salento)
- Ieri l’ufficializzazione a Lecce del passaggio del parlamentare del Pd con lo scudocrociato.

L’on.Casini attacca Vendola: ‘Così non và’ alla Regione ci vuole discontinuità.
(di Antonio Romano) -

“Così non và” alla Regione Puglia serve discontinuità. Questo lo slogan che l’on. Pierferdinando Casini ha ribadito nel corso dell’incontro svoltosi ieri presso la sede provinciale dell’UdC di Lecce lasciando la porta aperta ad eventuali apparentamenti sia con il centrodestra che con il centrosinistra.
L’on. Pierferdinando Casini a Lecce per dare il benvenuto a Lorenzo Ria nell’UDC. Ad accoglierlo il segretario provinciale Totò Ruggeri a tantissimi tesserati e simpatizzanti dell’UdC leccese. Un minuto di silenzio, in memoria dei soldati italiani deceduti nell’attentato di Kabul, ha segnato l’inizio dell’incontro. Poi è stata la volta del segretario provinciale Toto Ruggeri che ha sottolineato come “l’UdC abbia intrapreso un nuovo percorso che vuole riunire tutti i moderati verso un grande partito democratico che va oltre l’UdC”. Poi la presentazione di Lorenzo Ria “una persona che rappresenta la storia dell’UdC ed un politico che ha sempre rappresentato nel salento i moderati e che da questo momento fa parte di quel nuovo progetto fermamente voluto dal Presidente Casini. – ha concluso Ruggeri”
Accolto da un forte applauso ha preso la parola Lorenzo Ria che ha subito chiarito“In momenti, quelli che viviamo, che sono di grandi sussulti politici, il passare da un partito ad un altro non viene visto con grande simpatia – ha esordio Lorenzo Ria – e invece in questo caso ho registrato tanto affetto, tanta simpatia ma soprattutto una reciproca una reciproca volontà di integrarci il tutto in una sintesi che è una sintesi politica ma è anche sintesi umana promossa e valorizzata per primo da Pierferdinando Casini, dal segretario nazionale Lorenzo Cesa e dall’amico Totò Ruggeri. Gli effetti politici di questa mia presenza nell’UdC si vedranno soprattutto nella nostra provincia e nella nostra regione. “
E non sono mancate delle vere e proprie frecciate sia al centrodestra che al centrosinistra, commentato i dati elettorali delle ultime elezioni europee e amministrative ha aggiunto “L’insufficienza del voto del centrosinistra trae origine dall’incapacità di questa coalizione di proporsi come alternativa credibile e coerente nel nostro paese; inserito tutto in una crisi della sinistra che è a livello europeo e mondiale. L’insufficienza del voto al centrodestra sta tutta nell’enormi contraddizioni del centrodestra e del partito di riferimento del Pdl con un leader autocrate che non si ferma davanti a nulla nemmeno davanti alla ragionevolezza del Presidente della Camera, in una incapacità oggettiva di affrontare la crisi economica e sociale se non con provvedimenti tampone e nel fatto che alle politiche del 2008 ha stravinto nel mezzogiorno, nelle regioni del sud ma poi in parlamento attua politiche marchiate dalla Lega Nord che sono sostanzialmente ostili al mezzogiorno. In ogni caso entrambe le coalizioni sono lontane dall’essere una vera maggioranza nel paese .”
“Ecco perché occorrono nel nostro sistema politico – ha concluso Ria – partiti di medie dimensioni e catalizzatori di operazioni politiche, che è quella che l’UdC sta portando avanti, in grado di esprimere la forte volontà di cambiamento che c’è nel paese su un progetto che sia largamente condiviso ed espressione di una maggioranza vera, reale, sociale nel nostro paese.”
Poi uno sguardo a quello che sarà la Regione Puglia del 2010: un laboratorio meridionale del federalismo. “La Regione Puglia del 2010 – ha concluso Ria - dovrà fare le scelte necessarie perché diventi uno dei laboratori meridionali del federalismo che unisce. Dobbiamo riappropriarci di una idea di federalismo che deve dire con chiarezza quello a cui dobbiamo rinunciare ma dire anche con chiarezza i principi e le scelte a cui non possiamo rinunciare. Questa sarà la sfida per prossime elezioni regionali per un partito come l’UdC che ha in sé forgiata l’idea di nazione, di patria, di libertà, di libera concorrenza e di pari opportunità.”
Categorico l’on Pierferdinando Casini su chi governerà la Regione Puglia a partire dal 2010. “Ha questa Regione, chiunque la governi, - ha fortemente ribadito Pierferdinando Casini – serve discontinuità, serve cambiare pagina, voltare pagina: perché ‘così non và’.”
“Se il Presidente della Regione Vendola ha azzerato la giunta – ha aggiunto il Presidente dell’UdC – vuol dire che forse non siamo i soli a pensare che ‘così non và’. Forse anche lo stesso Presidente della Regione ha pensato che ‘così non và’ altrimenti non avrebbe cambiato la giunta regionale. E anche per la giunta di centrodestra, che c’è stata in passato, non sono state tutte rose e fiori. Ecco perché serve una discontinuità.”
Ma l’Unione di Centro con chi si schiererà alle Regionali del 2010? Su questo Pierferdinando Casini non ha dubbi “L’UdC sarà in una coalizione che al primo punto avrà l’idea di una discontinuità rispetto al Governo che in questi anni si è avuto nella Regione Puglia.”

giovedì 10 settembre 2009

Ti Amo Bastardo!

Questo è il mio primo post nel sito Taviano Libera. Mi presento formalmente poichè sono una delle poche persone che scrive su internet senza nascondere la propria identità: mi chiamo Ketty Formaggio (non è un nome d'arte, è davvero il mio nome) sono veneta e mi sono trasferita in salento da tre anni. Come potete immaginare vedo la vostra terra con occhi diversi dai vostri. Molto spesso ho l'impressione che i salentini non amino la loro terra, la violentano, la sfuttano all'eccesso e ciò mi addolora profondamente perchè non ho mai visto nulla di simile da dove vengo, la campagna veneta. Sappiate che amo la vostra terra perchè è anche la mia terra, quindi non venite a parlarmi di LEGA NORD o altre sciocchezze simili.
Ma è meglio tornare all'argomento del post.

Il titolo forte del post richiama l'indirizzo del sito internet dell'Associazione ADEV (Associazione Diritti degli Esseri Viventi) che qui in salento cerca di occuparsi di aiutare tantissimi cani randagi. Qui i cani e più in generale la NATURA vengono trattati davvero malissimo: si maltratta, si abbandona, si avvelena... Uno schifo senza pari, accentuato dal contrasto che viene dal fatto inopinabile che il Salento è un posto bellissimo, ma altrettanto violato.

Amici, quindi vi chiedo di linkare il sito internet dell'associazione.
  • cani in adozione
  • storie di cani
  • situazione randagismo sul territorio salentino
  • informazioni sull'associazione ADEV
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    giovedì 3 settembre 2009

    DITTATURA DEMOCRATICA di Peter Gomez


    Dimenticatevi la cronica debolezza dell'opposizione. Scordate il ferreo controllo di Silvio Berlusconi sulle televisioni.
    Lasciate perdere i cento deputati in più che il centro-destra ha alla camera rispetto al centro-sinistra.
    Intanto il motivo per cui il Cavaliere è ancora saldamente alla guida del governo e minaccia di restarci a lungo, impermeabile a ogni scandalo e ogni insuccesso, non è questo.
    O meglio non è solo questo.
    La forza che Berlusconi dimostra in questi giorni, ribattendo colpo su colpo e con ogni mezzo a tutti gli attacchi, ha un'origine diversa e precisa: la legge elettorale.In altri tempi un premier screditato in tutto il mondo sarebbe stato prima o poi sostituito dalla sua stessa maggioranza.
    Oggi no. I parlamentari del centro-destra, tra i quali è pure possibile registrare un malumore crescente per lo scontro evidente con il Vaticano e per quello (latente) con gli Usa di Barack Obama, sanno di non poter nemmeno pensare di remare contro il capo.
    Chi alza la testa, infatti, verrà punito. Come? Con la mancata nomina a parlamentare nella successiva legislatura.
    Di fatto, insomma, Berlusconi ha già modificato la tradizionale tripartizione del potere caratteristica di tutte le democrazie liberali. Alla faccia di Montesquieu in Italia potere esecutivo e potere legislativo sono più o meno la stessa cosa.
    Quello giudiziario - o almeno ciò che ne resta - verrà invece sistemato nei prossimi mesi. Questa evoluzione, anzi questa involuzione, dovrebbe spingere a qualche riflessione sul concetto stesso di democrazia.
    Basta cioè andare alle urne ogni cinque anni perché un paese possa definirsi democratico?
    O invece la democrazia è qualcosa di più complesso: qualcosa che ha a che fare non solo con il modo con cui si sceglie chi sta al potere (il voto), ma anche con quello con cui si controlla chi sta al potere?
    Il punto, a ben vedere, è tutto qui.
    E anche se è ovvio che prima o poi il regime berlusconiano finirà (magari con una ben poco democratica congiura di palazzo), è difficile non pensarla come Veronica, la futura ex moglie del presidente del Consiglio, che già in maggio diceva: «Mio marito insegue lo spirito di Napoleone, non quello del dittatore.
    Il vero pericolo è che in questo paese la dittatura arrivi dopo di lui, se muore la politica, come temo stia accadendo».(Vignetta di Bertolotti e De Pirro)

    martedì 1 settembre 2009

    18 mesi di bluff di Tremonti... "Sbilanciamoci" li svela!

    Sbilanciamoci!: al via la contro-Cernobbio - di Paola Zanca
    Diciotto mesi di bluff. La social card, la Robin Hood Tax, il bonus- famiglie: provvedimenti di facciata, che non hanno saputo rispondere nemmeno in minima parte ai bisogni di un'Italia in crisi. Il prossimo 5 settembre, i bluff del governo, la campagna di Sbilanciamoci! ha deciso di svelarli. Lo farà a poche centinaia di metri da Villa D'Este, a Cernobbio, dove negli stessi giorni aprirà i battenti il tradizionale workshop degli economisti organizzato dallo Studio Ambrosetti. Edizione speciale, questa del 2009, per il Forum per un'economia diversa che compie sette anni: una sola giornata di lavori, anziché quattro, come ci avevano abituato dal 2001. D'altronde siamo in crisi, e quelli di Sbilanciamoci! lo sanno bene. L'idea di tirare la cinghia, invece, ai “nemici” di Cernobbio non li sfiora nemmeno: 1950 euro è la misera quota di partecipazione che ogni forumista verserà per ascoltare il verbo dei big della finanza: «A causa dei limiti rigidi di capienza della sala riunione – si rammaricano da Ambrosetti – dobbiamo affrontare il grave disagio di non poter accettare un numero progressivamente crescente di richieste di partecipazione, che generano ogni anno una lista d'attesa. Anche per questo l'invito al Forum è "strettamente riservato" ai destinatari, Presidenti e Amministratori Delegati dei principali gruppi internazionali e nazionali».Gli operai, i pensionati, i precari, e tutti quelli che del futuro dell'economia hanno più fretta di sapere, restano fuori. Per loro c'è posto più in là, sul palco della Contro-Cernobbio. È lì che parleranno dell'Italia come non l'avete mai vista: quelli di Sbilanciamoci!, per farcela vedere, hanno pensato bene di disegnarla, con tutte le sue disparità, i suoi paradossi, le sue malformazioni. E con i suoi bluff.«I dati sono noti – ricorda il portavoce della campagna, Giulio Marcon – Il Fondo nazionale per le politiche sociali è stato ridotto di 2/3, il Fondo nazionale per la non autosufficienza è stato cancellato; lo stesso è successo a quello per la inclusione degli immigrati. Nello stesso tempo sono stati ancora una volta tagliati i fondi ai comuni (e gli è stata tolta l'Ici, solo in parte compensata da altre entrate) che sono i principali erogatori e realizzatori dei servizi sociali sul territorio». «Tra demagogia e marketing – conclude Marcon – il governo sta cambiando la natura del nostro welfare, trasformandolo in quel sistema compassionevole dove al centro c'è il”povero” e non il cittadino, gli “aiuti” e non i diritti. E' una deriva preoccupante, cui opporsi con decisione».A Cernobbio Sbilanciamoci! porterà le sue 15 mosse per uscire dalla crisi, un dettagliato piano da 40 miliardi che entro il 2011 potrebbe rilanciare l'economia italiana: i conti tornano, basterebbe investire sulla riconversione ecologica dell'economia, sulla qualità sociale e collettiva dei consumi, sul ruolo positivo dell'intervento pubblico, sui diritti e la dignità del lavoro. Chissà che sabato, a qualcuno dei “big”, non venga voglia di andare a prendere appunti.
    31 agosto 2009