lunedì 29 novembre 2010

Articolo de la Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 27 Nov 2010

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Il fatto quotidiano... Appalti in famiglia...

Appalti in famiglia, lite Democratica

Polemiche dopo l'incarico al marito della Finocchiaro. La difesa: "Ci colpiscono per il sostegno a Lombardo". Ma i giovani del partito chiedono chiarezza

Nessuno osi parlare di familismo perché lei minaccia sfracelli (e querele). Parliamo della capogruppo dei senatori Pd Anna Finocchiaro e della notizia dell’appalto per l’informatizzazione della Casa della salute di Giarre, in provincia di Catania, affidato dalla Regione al marito Melchiorre Fidelbo, di professione ginecologo, come stabilisce la convenzione firmata quattro mesi fa dal direttore generale della Asp 3 (l’azienda sanitaria) Giuseppe Calaciura.
La notizia sta facendo il giro delle redazioni e impazza sui siti internet e sui social network, coi relativi commenti tra il disilluso e l’arrabbiato dei navigatori. Trecentocinquanta mila euro tondi tondi, questa è la cifra tirata fuori dalle casse pubbliche, come compenso per il lavoro svolto dalla Solsamb, società di cui Fidelbo è amministratore delegato e che prima d’ora pare non brillasse per fatturati da capogiro. La presentazione del progetto (proposto dal Consorzio sanità digitale e ambiente di cui la Solsamb era una sorta di società collaterale) risale al 2007, ai tempi del governo Cuffaro, quando assessore alla Sanità era Roberto Lagalla, professore di diagnostica dell’Università di Palermo e da un paio d’anni rettore. E di sicuro c’è che non c’è stata gara d’appalto. Anzi la pratica ha viaggiato su un binario veloce. Il progetto infatti nel giro di pochi giorni passò dal tavolo dell’allora direttore generale dell’Asp 3 di Catania a quello dell’assessorato retto da Lagalla (che diede parere favorevole), per poi varcare il portone del Ministero della Salute e ottenere il relativo finanziamento ministeriale. Poi l’iter viene bloccato dalla riforma sanitaria voluta dalla giunta Lombardo. Le Case della salute, infatti, sono diventate presidi territoriali di assistenza e la Solsamb deve rifare il progetto (nel frattempo il Consorzio sanità digitale e ambiente riconosce la titolarità del progetto alla Solsamb che firma direttamente la convenzione con l’Asp 3 nel luglio 2010).
Una vicenda intricata e con più di un aspetto che non si comprende, come conferma, interpellato dal Fatto, l’assessore regionale alla sanità Massimo Russo, che parla di strumentalizzazioni politiche e abbozza una difesa d’ufficio della senatrice: “Che c’entra il familismo? Probabilmente la Finocchiaro nemmeno sapeva di questa storia”. È un po’ difficile da credere, visto che era pure presente all’inaugurazione del centro insieme al marito. Ma “era lì per accompagnare Livia Turco che da ministro ha fortemente voluto questo tipo di sistema sanitario decentrato”, ribatte l’assessore. Poi annuncia un’indagine interna e dice: “In questa vicenda voglio vederci chiaro, non capisco perché, come pare, non ci sia stata gara e come mai l’assessorato abbia autorizzato la pratica in tempo record. Lunedì chiederò una verifica per accertare quello che è successo”. Il direttore generale dell’Asp Giuseppe Calaciura si tira fuori da ogni responsabilità perché all’epoca in cui venne presentato il progetto per la prima volta non era direttore. Ma la convenzione l’ha firmata lui. Forse i funzionari che gli hanno istruito la pratica avrebbero potuto sbirciare un po’ meglio tra le righe e fargli presente la cosa. L’assessore Russo intanto garantisce che nessun servizio sarà affidato ai presìdi sanitari siciliani senza che ci sia una gara. Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Assemblea regionale siciliana, commenta la vicenda nel suo blog e parla di “manganello mediatico contro chi nel Pd si è macchiato della colpa di sostenere il governo Lombardo”, dichiara guerra senza quartiere a chi riferisce la notizia senza discutere del merito.
Livio Gigliuto, segretario dei giovani democratici di Catania usa toni ben diversi: “In generale penso che fare chiarezza sia una cosa positiva, non so se sia il caso di questa vicenda di cui so solo quel che hanno scritto i giornali. Ci terrei però a dire che noi giovani democratici di Catania abbiamo sempre espresso la nostra totale contrarietà al sostegno della giunta Lombardo da parte del Pd. Un partito come il nostro deve sostenere solo persone limpide e non chi come Lombardo ha un modo clientelare di gestire potere e per di più è sospettato di aver frequentazioni con mafiosi”.

Da Il Fatto Quotidiano del 28 novembre 2010

sabato 27 novembre 2010

Bunga bunga e cazzotti - fenomenologia di Emilio Fede

(da il Fatto Quotidiano)
Picchiato al ristorante e indagato a Milano per il caso Ruby

“Non mi ha difeso nessuno!”, ha commentato Emilio Fede, sconsolato,
dopo aver incassato quattro pugni da Gian Germano Giuliani...




... e ci credo che nessuno lo abbia difeso.
Mi meraviglio soltanto che anche gli altri non si siano aggiunti al picchiatore!

da Il Fatto Quotidiano di oggi

ABORTI NUCLEARI

Negli ultimi 40 anni, 20mila donne hanno perso i loro figli. Tutte vivevano a meno di 35 chilometri da una centrale atomica. Sono i dati che emergono da uno studio tedesco effettuato su trentuno impianti

L'allarme è stato lanciato da uno studio tedesco. I numeri riguardano soprattutto bambine. Tante non ne sono nate attorno ai 35 chilometri delle 31 centrali europee analizzate

Gravidanza a rischio se la madre abita nelle vicinanze di una centrale nucleare. In numeri: ventimila aborti spontanei negli ultimi 40 anni. Il tutto attorno a 31 impianti di energia atomica, 27 tedeschi e 4 svizzeri. Senza contare un netto aumento di deformità e tumori infantili. Questo si legge in uno studio pubblicato dal Centro di ricerca tedesco per la salute ambientale di Monaco.

Effetti collaterali
Negli scorsi giorni i ricercatori Ralf Kusmierz, Kristina Voigt e Hagen Scherb hanno pubblicato un report tra nascite e prossimità alle centrali nucleari in Germania e Svizzera, in modo da capire se la sola vicinanza delle centrali ha effetto sulla salute dei cittadini, anche in mancanza di grandi incidenti. Lo studio è partito dai dati sugli effetti della catastrofe di Cernobyl, sulle nascite in Ucraina (si stima che un milione di bambine e bambini non siano mai nati in tutta Europa a causa del disastro di Cernobyl) e nelle regioni toccate dalla nuvola radioattiva. Luoghi in cui già in passato si erano riscontrate significative anomalie sia nel numero delle nascite che nel rapporto di nascite fra maschi e femmine.
L’obiettivo degli studiosi era quindi di verificare gli effetti delle centrali nucleari sulle nascite, e i risultati sono stati sconcertanti: secondo loro, nei 35 chilometri attorno alle centrali, negli ultimi quarant’anni sono mancate all’appello ventimila bambine. Normalmente nascono 105/106 femmine per ogni 100 maschi, mentre nelle regioni in questione le nascite di bambine, appunto, sono state molto inferiori. Questo perché gli embrioni femminili sono ancora più sensibili alla radioattività rispetto a quelli maschili. Non solo, gli studiosi tedeschi hanno anche evidenziato un netto aumento dei casi di tumore infantile nelle vicinanze delle centrali nucleari.

Disguidi nucleari
Ma come si spiegano questi 20.000 aborti spontanei “in eccesso”, in assenza di incidenti conclamati presso le centrali di queste zone? Con il fatto che gli impianti, sostengono i ricercatori, rilasciano nell’ambiente sostanze tossiche o radioattive. E lo fanno in occasione di incidenti ritenuti di “basso livello”, quei numerosissimi “disguidi” (in Francia se ne verifica circa uno ogni tre giorni) che portano a una esposizione alla radioattività della popolazione “entro i limiti di sicurezza”. Limiti stabiliti dalle autorità nazionali, ma che per la loro frequenza e i loro effetti cumulati possono nuocere alla salute ben più di quanto i produttori di energia e le stesse autorità siano disposti ad ammettere.
Anche le sole attività legate alla produzione di energia, sostiene la ricerca, hanno effetti sull’ecosistema e sulle popolazioni circostanti, e la lista dei possibili “incidenti di basso livello” è lunga: si va dalle perdite nel trasporto e nello smaltimento delle scorie, agli scarichi di acque contaminate nei corsi d’acqua, fino alla presenza di agenti tossici nel vapore rilasciato in atmosfera che, è vero, non contiene CO2, ma non è certo il più salubre, in quanto proveniente da acqua evaporata entrando in contatto con un nucleo radioattivo.

Rassicurazioni o inganni?
Eppure, al di là di questo, è impossibile ignorare che senza l’energia nucleare molti sistemi-Paese rischierebbero di fermarsi, con effetti gravissimi sulle loro economie. È anche comprensibile, di conseguenza, l’enorme impegno di questi Paesi nel rassicurare le popolazioni sulla sicurezza degli impianti. Recentemente nella regione inglese del Somerset EDF energy ha diffuso la notizia sul consenso della popolazione locale relativo all’ampliamento della centrale di Hinkley Point (la cui chiusura è prevista nel 2016). Un consenso ottenuto non con la forza, ma con un sondaggio, commissionato dalla stessa EDF. Anche la Bbc ci era cascata, diffondendo insieme alla stampa locale la notizia che sei persone su dieci, nelle zone di Sedgemoor, Taunton Deane e West Somerset supportano l’ampliamento della centrale di Hinkley, nel sud ovest dell’Inghilterra.

Un sondaggio considerato però da più parti ambiguo. Secondo Leo Barasi di Climate Sock domande quali: “Fino a che punto è d’accordo con la seguente affermazione: l’energia nucleare ha degli svantaggi, ma la nazione ha bisogno di energia nucleare come parte di un bilanciamento energetico con carbone, gas ed energia eolica”, sono poste in modo da rendere difficile un disaccordo (calcolato infatti nel 13% dei rispondenti a questa domanda), e chi oggi vede i risultati è portato a pensare che le persone intervistate nella zona in questione ritengano necessaria l’energia nucleare. Lo stesso vale per domande in cui, mentre si chiede di pensare agli aspetti positivi e negativi di un nuovo reattore ad Hinkley Point, rientrano sempre in qualche modo i benefici che un nuovo reattore avrebbe sull’economia e l’occupazione locali.
“A me sembra chiaro che questa lunga serie di domande guidi le persone verso un percorso mentale che le porta a pensare ad una centrale nucleare in modo ben diverso da quanto esse normalmente farebbero”, accusa Ben Goldacre dalle pagine del quotidiano The Guardian. Secondo il giornalista inglese ha infatti un effetto ben diverso chiedere: “Volete che i vostri figli restino disoccupati?”, invece che: “Siete tutti segretamente terrorizzati all’idea che potremmo farvi prendere il cancro?”.
Gli statistici sanno bene che il diverso ordine dato a certe domande potrebbe far variare l’andamento di un questionario, e per Goldacre quello di EDF contravviene a molte delle regole di base da tenere in considerazione nella compilazione di un questionario statistico. In particolare quella che consiglia di “stare attenti a non influenzare le risposte”.

di Andrea Bertaglio
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/26/centrali-nucleari-oltre-ventimila-aborti-negli-ultimi-quarantanni/78974/

martedì 23 novembre 2010

IL TEMPO...

Il tempo per gli inviti ad un confronto pubblico (mai accettato da alcuno!) ...
leale e corretto ...ENTRO OGGI è terminato.
Nessuna "par condicio" è ora più valida.
Avere il "coltello dalla parte del manico"
ORA
può significare esattamente la cosa opposta.

La squallida civiltà dei Tavianesi !

L'ho  appena fotografato.
Investito da un bastardo che non si è fermato a soccorrerlo...
non solo... a mio avviso lo ha investito VOLUTAMENTE !
Siamo risaliti all'autore dell'assassinio (in questo caso bisogna chiamarlo così!)
che è uno squallido individuo che non rispetta STOP o sensi vietati
e con il suo APE si diverte ad investire animali protetti dalla LEGGE!!!
...Si diverte anche ad uccidere gatti tranciandoli in due col tagliaerbe provvisto di lame di metallo.
Taviano ...
l'INCIVILTA' è SERVITA!!!!

lunedì 22 novembre 2010

io continuo a dire "NO"

Fini torna (o quasi) sui suoi passi...
Casini si dichiara disponibile...
Bersani continua ad essere inutile...
Pannella è pronto a salire sul carro del potente...
Vendola, invece che far bene, continua la sua personalissima campagna elettorale...
Berlusconi continua a far ridere il mondo intero, come sempre...
quelli di destra dovrebbero capire cosa è la destra realmente...
quelli di sinistra dovrebbero capire cosa è la sinistra e distaccarsi dagli affari se vogliono far politica...
quelli di centro dovrebbero esser coerenti coi propri valori e non tentare di obbligare gli altri ad esserlo...
i contadini continuano a raccogliere le olive che da mesi si deconpongono sul terreno
ed a spargere inutili e dannosissimi veleni...
la pubblicità continua a venderci cose totalmente inutili se non dannose...
i bimbi continuano a morir di fame e malattie nei Paesi poveri del mondo nella nostra più totale indifferenza...
la gente si lamenta sempre ma continua a non ribellarsi...
i politici della maggioranza continuano a mistificare "parole" e regole nella totale indifferenza dei cittadini...
il Governo ci vuol propinare tante inutili e dannosissime centrali nucleari e tanti (inquinantissimi) inceneritori chiamandoli amorevolmente "termovalorizzatori"...
e continua a scambiare la politica come sistema per fare affari...
idem i politici locali...
che continuano a riempir le buche (oggi colme d'acqua) con inutili interventi che tamponano il danno (si e no) per poche ore...
che continuano a non far politica ma a cercar voti comunque vada...
...
io, nel mio piccolo, continuo a dire NO!!!

(continua)

venerdì 19 novembre 2010

GRAZIE...

Grazie per le incommentabili e difficilmente quantificabili BUCHE sul manto asfaltato di Taviano,
che da anni martorizzano e distruggono tante ignare auto.
Grazie per aver (più o meno) triplicato le radiazioni elettromagnetiche (tramite i ripetitori telefonici).
Grazie per aver abbandonato a morte centinaia di randagi, per aver trascurato il loro avvelenamento ed ogni altro maltrattamento.
Grazie per aver ridotto il "parco VERDE" del comune di Taviano tramite l'eliminazione dei più importanti esemplari di Pini.
Grazie per aver incasinato sempre e comunque il traffico.
"Stiamo lavorando per voi" va bene per qualche anno...se poi diviene una abitudine fissa...
io temo che si stia lavorando per altri.
Grazie per non aver assolutamente combattuto l'inquinamento.
Grazie per aver speso una barca di soldi in cose da noi non condivise (tipo pagare i debiti altrui... i nostri dobbiamo pagarli noi... perchè non pagate anche i nostri?!).
Grazie per la sordità ai nostri appelli.
Grazie per non aver mai accettato di confrontarvi pubblicamente.
(continua...)

...Grazie per il fatto che tra pochi mesi scadrà il vostro mandato.

mercoledì 17 novembre 2010

A Taviano...

Cosa dire di Taviano? Non lo so, un paese così insipido, reso amaro da gestioni amministrative attaccatissime al potere e alla gloria e del tutto indifferenti al bene del paese, dei cittadini.
Il governo centrale non dà nessun esempio ai giovani per creare un paese dignitoso, le regioni latitano di qualunque iniziativa, le provincie (esistono ancora)?...e i comuni, obsoleti ed ignoranti.
Taviano non è da meno, la maggioranza (quello che ne resta) è tenuta in piedi da persone che non hanno mai avuto idea di come interpretare e cercare perlomeno di risolvere i veri problemi dei cittadini, grosse quantità di denaro, frutto di finanziamenti comunitari, sono stati spesi al rifacimento del centro.
Cittadini, guardate le vostre tasche, sono vuote, i vostri figli senza futuro, voi stessi non avete garanzie del domani, ma guardate che bella piazza avete, guardate il lastricato di quella via deserta da oltre 7 mesi.
Bisogna essere davvero ciechi per non capire che Taviano ha bisogno di ben altro.
Non posso che essere d'accordo con il caro amico Carlo, non solo perchè ne condivido la maggioranza dei valori e dei princìpi, ma perchè ha sempre fatto e farà un'attenta, minuziosa e, ahimè, realista analisi della realtà che ci circonda.
Le elezioni per il rinnovo della giunta sono alle porte ed il clima è rovente, ma (quasi) nessuno si accorge di nulla.
A chi affiderete nuovamente la vostra cittadina? Amate realmente il vostro paese o amate più voi stessi? I nomi son sempre quelli, rimpianti che hanno fatto rimpiangere i precedenti e con questo andazzo il voto non ha senso.
Agricoltura, randagismo, senso civico, argomenti che nessuno ha mai considerato perchè troppo preso dai "prodotti del proprio orto".
Allora cosa serve per poterci far rialzare, per risalire una voragine che purtroppo ancora pochi ne hanno chiara la profondità?
Serve gente nuova, preparata, anonima e non interessata ad apparire, lasciamo ai "parlatori" la scena della vita, ma fate che siano gli umili a lavorare.

da Lecce Prima.it CARNE IN CATTIVO STATO, TRASPORTATA NEL VANO SEMIAPERTO

CARNE IN CATTIVO STATO, TRASPORTATA NEL VANO SEMIAPERTO

Un grossista di carni di Sannicola fermato dalla guardia di finanza di Gallipoli. Stava consegnando 173 chili di carne suina, trasporata in un'auto, esposta allo smog e alla sporcizia. Denunciato

SANNICOLA – Per il trasporto, usava una normale Punto furgonata. E la carne appena macellata, in questo modo, era a rischio di venire a contatto non solo con gli agenti atmosferici, ma anche con la sporcizia del vano in cui era stata collocata. La guardia di finanza della compagnia di Gallipoli ne ha sequestrati ben 173 di chili di carne macellata fresca, ritenuta in cattivo stato di conservazione. Un provvedimento legato proprio al modo di condurla direttamente a destinazione, cioè nei negozi dei macellai. Il responsabile, un commerciante di carni di Sannicola, è stato denunciato a piede libero per violazione delle norme igieniche sulla produzione, vendita e conservazione dei prodotti alimentari.
Il grossista è stato fermato nel corso di un normale controllo del territorio. Sembra che, viste le pattuglie della finanza, abbia invertito la marcia. Questo ha, ovviamente, insospettito i militari, che l'hanno seguito, fermandolo. Secondo quanto contestato, trasportava carne suina nel vano bagagli semiaperto, esposta alle polveri e ai gas di scarico delle altre automobili. Si accingeva ad effettuare la consegna ad uno dei propri clienti. La carne, di lì a poco, sarebbe stata esposta nella vetrina frigorifera per la vendita al dettaglio. Dopo aver bloccato l’auto, i finanzieri hanno richiesto l’intervento del medico veterinario dell’Asl. Le analisi avrebbero dimostrato che la carne non era idonea alla consumazione e per questo è finita sotto sequestro.
La legge di riferimento prevede che il trasporto di alimenti debba avvenire con un mezzo igienicamente idoneo, in modo da assicurare un’adeguata protezione, evitare la contaminazione tra sostanze alimentari trasportate, anche per agenti atmosferici o fattori ambientali. Inoltre, le pareti del mezzo devono essere coibentati in modo da mantenere, per tutta la durata del trasporto, la temperatura dei prodotti ai valori stabiliti dalla norma. La merce sottoposto a sequestro è ora destinata alla distruzione.

http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=23915

Da Lecce Prima.it

[16/11/2010]




SCARICHI A MARE, NUOVO FRONTE CONTRO I DEPURATORI

Gallipoli, ancora preoccupazione per gli sversamenti delle piattaforme di Taviano e Casarano nel Canale dei Samari e sul litorale sud. Sopralluogo di Gabellone e Venneri chiede Consiglio monotematico


GALLIPOLI - Lo scarico delle acque reflue dei depuratori di Casarano e Taviano nei canali Raho e Samari e il loro recapito finale nel mare di Gallipoli desta ancora preoccupazione. Gli operatori turistici e balneari lanciano l’allarme, il sindaco Venneri alza barricate e i consiglieri provinciali tengono alto il livello di attenzione. Eppure nel mese di luglio anche il Consiglio comunale gallipolino aveva approvato all’unanimità l’indicazione di far sospendere alla Provincia di Lecce e alla Regione qualsivoglia autorizzazione che consentisse alle piattaforme depurative di sversare in quei canali. Indicazioni a quanto pare disattese, visto che in alcune giornate i reflui sono finiti ugualmente nelle acquee del litorale sud gallipolino. E la protesta è tornata a farsi sentire. Già nei giorni scorsi lo stesso presidente della Provincia, Antonio Gabellone, sollecitato dal consigliere provinciale Toti Di Mattina, era intervenuto per un sopralluogo alla foce del Canale dei Samari e aveva incaricato la Polizia Provinciale di effettuare dei controlli accurati sugli scarichi a mare di concerto con l’Arpa Puglia. Il tutto dopo che diversi operatori della zona avevano segnalato la presenza lungo la costa di schiuma e melma nelle acque a sud della Baia Verde.
Un allarme subito avvertito anche dal capogruppo provinciale Udc, Sandro Quintana, che ha rivolto una lettera aperta alle Istituzioni sulla questione della “tutela delle risorse del mare di Gallipoli” e soprattutto dal sindaco della città bella, Giuseppe Venneri, che nell’ultimo fine settimana ha chiesto al presidente del Consiglio comunale, Emilio Picciolo, di convocare l'assise civica per discutere sulla questione legata ai depuratori di Taviano e Casarano ed al loro recapito finale nel mare di Gallipoli. “Abbiamo da sempre predicato massima attenzione ed altrettanta allerta su una questione che riteniamo per noi prioritaria e non derogabile” dice Venneri “vale a dire l'inviolabilità del nostro mare. La richiesta di un Consiglio comunale che faccia il punto della situazione su una vicenda così importante per la nostra città, non fa altro che dare attuazione agli intenti dell'Amministrazione comunale”. Per il sindaco, la posizione espressa dall'esecutivo cittadino e dall’assise nei mesi scorsi, continua ad essere sempre la stessa.
“Siamo pronti a confrontarci con tutti gli enti” continua il primo cittadino, “per dare una soluzione definitiva e condivisa su tale questione, ma l'unico punto in discussione su cui non siamo disposti a cedere e che pertanto non ha margine alcuno di trattativa è la salvaguardia del mare di Gallipoli. La tutela delle nostre acque, per la comunità che rappresento, è un valore basilare per il turismo e quindi per l'economia dell'intera città, che non può e non deve essere sfregiata da cartelli che vietano la balneazione per oltre un chilometro di costa. Su questo punto siamo pronti, come del resto già ho avuto modo di dichiarare nei mesi scorsi, a esperire tutti gli iter previsti dalla legge per difendere il nostro mare. La volontà di discutere dei depuratori di Casarano e Taviano nel massimo organo rappresentativo della città testimonia pertanto a chiare lettere come questo territorio abbia sempre vivo e forte l'interesse a schivare i macigni che potrebbero devastare non solo il proprio sistema ambientale ma anche il proprio futuro e le legittime prospettive di crescita e sviluppo”. Con tale richiesta, l’amministrazione comunale, viene incontro anche ad una delle richieste del consigliere provinciale Quintana che nella sua lettera aperta chiedeva la discussione nell’ambito di un Consiglio comunale monotematico. La richiesta dopo la valutazione in una riunione di maggioranza, sarà affidata alla conferenza dei capigruppo che stabilirà con il presidente Picciolo la data del Consiglio monotematico già orientativamente indicato per sabato 4 dicembre. Potrebbe prendervi parte oltre al presidente Gabellone anche i consiglieri provinciali e regionali espressione del territorio di riferimento.
Quintana e la lettera aperta: “Tuteliamo in modo organico le risorse del mare a Gallipoli”
Scarichi dei depuratori consortili e tutela del mare gallipolino. Su queste direttrici il capogruppo provinciale Udc, Sandro Quintana, ha redatto la sua lettera aperta indirizzata alle istituzioni competenti (prime tra tutte Comune e Provincia) per calamitare l’attenzione su quanto avviene lungo il litorale sud di Gallipoli.
“Dopo aver sensibilmente compromesso gli equilibri dell' ecosistema marino nei pressi della costa gallipolina sul versante nord a causa del cattivo funzionamento del depuratore” scrive Quintana, “lo stesso scempio e le medesime preoccupazioni degli operatori turistici della città le avvertono e si ripetono da mesi sul versante sud, ove sfocia il Canale dei Samari. Lo sbocco a mare dei liquidi provenienti dagli impianti depurativi consortili di Taviano e Casarano costituiscono ancora oggi una minaccia reale all'integrità ambientale del pregiatissimo tratto di costa sabbiosa del versante sud del Comune di Gallipoli, all'interno di un tratto di costa riconosciuta quale area Sic e Zps e dell'area protetta Isola di Sant'Andrea-Litorale di Punta Pizzo.
Con dati alla mano si evince che tale situazione è ormai insostenibile e paradossale, si sta minando, privando il tratto di costa di una progettazione organica nella sua completezza alla tutela dell'ambiente marino, sia il futuro di numerosi operatori e delle loro famiglie che con gli stabilimenti balneari in quella zona traggono il proprio reddito, sia l'ecosistema già fragile dell'intera area protetta Punta Pizzo-Isola di Sant'Andrea. Da mesi i comuni limitrofi, in barba alle prescrizioni indette dalla Provincia, sversano nel nostro mare i loro reflui, consapevoli che tale condotta non è adatta a contenere un volume così alto di liquidi. Gallipoli e la sua comunità pretendono rispetto, non posso più accettare accordi politici di comodo e sottobanco, di tacito assenso tra le istituzioni e i comuni limitrofi, giocando sul futuro e la dignità di questa città che ha già subito uno scempio ecologico sul versante nord (depuratore San Leonardo).
Gallipoli è il volano del turismo pugliese, un attrattore di fondamentale valenza per il Salento nell'aumentare i numeri delle presenze turistiche, nonostante tutto ciò vige un silenzio sulla vicenda che produce costantemente danni, soprattutto considerando che nel periodo autunno-invernale con le precipitazioni naturali lo stesso Canale dei Samari non riesce a far evaporare i liquidi presenti, aumentando le conseguenze negative per l'ambiente marino.
Questa lettera aperta non è una leva strumentale posta sui tavoli, ma ha il sano obiettivo di tutelare e garantire la migliore ed organica tutela dell' ambiente marino per la sua migliore fruizione, nel rispetto della comunità, degli operatori turistici e di chi viene a scoprire le nostre bellezze artistiche, culturali ed ambientali. A tal fine chiedo al sindaco del Comune di Gallipoli, Venneri, di indire un Consiglio comunale monotematico, in qualità di consigliere provinciale e Presidente della V commissione farò la mia parte facendo richiesta di indirne uno nei prossimi giorni a Palazzo dei Celestini, invitando il presidente Gabellone e quello della Regione Niki Vendola. In attesa delle riflessioni nelle opportune sedi, chiedo all'Arpa Puglia ed al dottor Assennato di incentivare le indagini in quel tratto di costa per avere un continuo accertamento della situazione. Occorre continuare ad incentivare segnali di tutela organica e trasversale all’ambiente salentino ed a quello marino, specialmente li dove la tutela di questi bene comporta o potrebbe comportare benefici per la collettività”

lunedì 15 novembre 2010

Io sono PICIO...

Sono giovane, ma oramai CIECO da diversi anni.
Grazie a Maria Antonietta e Carlo che si prendono cura di me.
Non credo di poter ringraziare Sindaco ed assessori che, al contrario, in materia...
mi appaiono veramente CIECHI.

Renzo Bossi rilegge la Costituzione: la prima volta non aveva capito chi è l'assassino.

Renzo Bossi rilegge la Costituzione:
la prima volta non aveva capito chi è l'assassino.


Politica in Taviano...

Se qualcuno avesse voglia di porsi domande…Potrebbe iniziare a chiedersi:
“Perché in tutta Italia è un “fiorire” di dialoghi politici, confronti pubblici interni a partiti o tra differenti fazioni, ecc. mentre in Taviano, sconvolta come mai prima era accaduto
(creazione di nuovi partiti, nuove coalizioni, l’attuale maggioranza frantumata in mille rivoli che vanno da “destra, centro e sinistra”, oramai non più identificabili, resi addirittura comici da figuranti chiaramente fuori luogo nel mondo della POLITICA SERIA)
tutto avviene nel chiuso di quattro mura?
Si, siamo allo SBANDO TOTALE, ma non mi riesce di cogliere un solo “movimento”
(inteso come singolo atto) che si avvii sul difficile percorso del “fare politica”.
In questo momento drammatico Tavianese
(dopo 5 anni di più che discutibile amministrazione)
ed in contemporanea con un "dramma politico nazionale" mi sarei atteso un sussulto di vita…
in Taviano… magari “le menti elette”
(cittadini CHIARAMENTE superiori agli attuali politici che intendono compiere atti apertamente diretti al bene comune)
che si configurassero come seria alternativa
(anche senza prospettive di vittoria ma unicamente a fine “educativo” perchè le menti elette non comprano voti!) a questa “politica da cabaret” che siamo costretti a subire da oramai tanti anni.
Saremo quindi costretti a ritrovarci di fronte a movimenti “comico-politici”, di fronte a candidature letteralmente sconce
(di ottime persone che non hanno nemmeno la più vaga idea di cosa sia la politica) ,
di pessimi “politicucci” da quattro soldi (auto-inventatisi politici)
che creano associazioni con l’unica speranza di tentare di allargare il proprio “parco voti”,
che tentano di intrufolarsi ovunque pur di avere visibilità
(se continua così ce li troveremo anche a fare gli amministratori di condominio anche se abitano in altro quartiere!)
… anche se il loro posto sarebbe inutile anche come semplice “fermacarte da tavolo”.

Continua a farmi pena il modo di metabolizzare la politica da parte dei Tavianesi
(con le dovute eccezioni, ovviamente!).
La mia curiosità mi porta a chiedermi “cosa allontana i cittadini Tavianesi dalla SERIA POLITICA praticata ?” .
Le risposte potrebbero esser tante:
l’atavica attitudine al totale e smodato lecchinaggio,
la disposizione a non avere idee, a non avere CORAGGIO,
la effettiva mancanza di idee o di cultura,
l’idea radicata che “gli affari si fanno di nascosto”,
i “debiti” con tanti politici,
il fatto che sia meglio far fare agli altri per avere più forza per raccoglierne i frutti
(furbizia: perché rischiare di persona quando possiamo mandare avanti gli altri per poi limitarci a prendere l’indispensabile?),
ecc.
Posso tranquillamente comprendere i colloqui privati purché siano poi seguiti da confronti pubblici.
Quando in Taviano nascerà la POLITICA ?
O meglio…nascerà mai la vera politica in Taviano ?

(continua)

mercoledì 10 novembre 2010

Tutti i comuni hanno recepito...

...Il fatto che "GLI ANIMALI DA AFFEZIONE " DEVONO essere tutelati...
(curati se ammalti o investiti, nutriti, vaccinati, ecc) come legge impone.
TUTTI ... eccetto uno: il comune di Taviano. 
E' anche l'unico Comune che ha un Sindaco eletto con i VOTI INDISPENSABILI degli ANIMALISTI e che (subito dopo) ha emesso ordinaze sindacali "CONTRO" gli animali da affezione.
...SITUAZIONE che chiunque dovrebbe definire VERGOGNOSA!!!!

Scandaloso anche veder riparare le buche delle stade 
(devastate e posso documentervelo ) solo pochi attimi prima del passaggio
 della processione.

Le strade sono incredibilmente pericolose per i pedoni e per le auto sempre...
ma per la processione siamo pronti a metterci una  "pezza" che,
fatta in maniera artigianale e frettolosa, durerà pochissimo.

Continuo ad affermare che NON VIVIAMO in un paese civile! 

Una firma per Raphael e la sua schiena dritta - di Marco Travaglio

Una firma per Raphael e la sua schiena dritta

Un mese fa, nella rubrica di Report “C’è chi dice no”, Milena Gabanelli raccontava la storia di un italiano con la schiena dritta: Raphael Rossi, 35 anni, specializzato nella progettazione di sistemi per la raccolta differenziata, fino a quattro mesi fa vicepresidente dell’Amiat (l’azienda municipale per la raccolta dei rifiuti a Torino) indicato da Rifondazione comunista.
Essendo incredibilmente competente in materia, tre anni fa Raphael ha scoperto che i vertici aziendali stavano brigando per acquistare (anzi per far acquistare dagli ignari cittadini torinesi) un macchinario inutile e costoso: una cosina da 4 milioni di euro. Incurante di sollecitazioni, ammiccamenti e lusinghe, Rossi ha tenuto duro e con i suoi rilievi tecnici ha bloccato l’acquisto. Allora s’è fatto vivo con lui l’ex presidente Amiat, Giorgio Giordano, facendogli balenare una bella tangente se non si fosse presentato in Cda a dire no all’acquisto. Rossi ha fatto ciò che ogni buon cittadino dovrebbe fare, infatti quasi nessuno fa: s’è rivolto alla Procura della Repubblica. I magistrati e la polizia giudiziaria l’hanno invitato a fingere di accettare la proposta indecente e, grazie a lui, hanno smascherato e incastrato i tangentari, arrestandoli e chiedendo il rinvio a giudizio di sette persone per reati che vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta.
L’udienza preliminare inizia il 13 dicembre. Ma, come lui stesso ha raccontato a Report e poi ad Annozero, anziché ricevere complimenti e incoraggiamenti dall’Amiat e dal Comune di Torino (retto dal sindaco Pd Sergio Chiamparino) per il servigio reso alla collettività, Raphael è stato cacciato dall’Amiat (unico membro del vecchio Cda a non essere riconfermato) e isolato dalla politica, anche dal suo partito.
Come nella migliore cultura mafiosa, chi collabora con la giustizia si rende inaffidabile nel suo ambiente.
E diventa un ingombro, un appestato. Di più. Nel comunicato emesso dopo il servizio di Report, il Comune di Torino annuncia che l’Amiat si costituirà parte civile contro l’ex presidente Giordano (ma non contro il direttore dell’ufficio acquisti, pure lui imputato e tuttora in servizio) e curiosamente minimizza i reati contestati citando solo la turbativa d’asta, non la corruzione.
Perché non si costituisce parte civile anche il Comune? E, soprattutto, perché né l’Amiat né il Comune hanno offerto a Rossi l’assistenza legale? E’ dal 2007, quando sventò la tentata corruzione facendo risparmiare ai torinesi 4 milioni che Raphael si paga l’avvocato e continuerà a farlo per tutto il processo in cui, ovviamente, è lui stesso parte lesa. Poi certo, fra una decina d’anni, se gli imputati verranno condannati, gli saranno rimborsate le spese legali e forse anche qualche euro di risarcimento. Ma intanto viene lasciato solo, mandato allo sbaraglio senza coperture politiche e istituzionali.
Forse il sindaco Chiamparino e l’Amiat hanno altro a cui pensare, ma è bene che sappiano qual è il messaggio che trasmettono alla società: chi denuncia un caso di corruzione lo fa a suo rischio e pericolo, insomma deve sapere che si ritroverà solo in tutte le fasi della sua battaglia. Che è e rimarrà solo sua. Le istituzioni non c’entrano, anzi ne farebbero volentieri a meno. Così magari, la prossima volta, il Raphael Rossi di turno chiuderà un occhio, conserverà il posto e magari si metterà in tasca qualche migliaio di euro.
Poi, naturalmente, tutti a scandalizzarsi se l’Italia scivola al 67° posto nella classifica di Transparency International, ultima in Europa, scavalcata pure dal Ruanda; e se il presidente dell’Antimafia Pisanu denuncia “disinvoltura nella formazione delle liste, gremite di persone indegne di rappresentare chiunque”.
Un gruppo di cittadini ha lanciato un appello al Comune di Torino perché si costituisca parte civile e non lasci solo Raphael Rossi. Lo pubblichiamo sul sito del Fatto Quotidiano. Le firme della redazione del Fatto sono assicurate. Quelle degli amici lettori, speriamo, anche.

da Il Fatto Quotidiano
per firmare:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/09/non-lasciamo-soli-gli-onesti/75838/

lunedì 8 novembre 2010

condivido da facebook...

da E. M:
guardate questa foto, guardatela cazzo e ditemi quale merda umana riuscirebbe a far del male a questo visino!! sottomesso, legato, straziato dalla bastardaggine umana. Qaunto mi vergogno di essere umana, mi vergogno da morire di appartenere alla razza più schifosa su questa terra!!!!! Non si augura la morte? Col cazzo!! Io a 'sti bastardi la morte la STRA-AUGURO!!! se la MERITANO.

Cari "politici" ...attuali...

Con il vostro affarismo,
con la vostra incompetenza,
con la vostra superficialità,
con il vostro menefreghismo,
con la vostra ignoranza
e la vostra conclamata idiozia.