giovedì 23 giugno 2011

Litiga con un ospite, accoltellato (da Lecce Prima.it)

TAVIANO – L’ospite sostava in quella casa ormai da troppo tempo. Sembra che sia stata questa l’origine di una lite, degenerata in un’aggressione, con tanto di coltello, avvenuta nella notte con un 38enne di Racale, proprietario di un’azienda agricola ubicata al confine tra Taviano e Racale (in territorio del primo comune), che gestisce insieme al padre. L’ospite in questione è un 39enne, di Brindisi. Al momento ricercato. Per fortuna, le ferite provocate al proprietario di casa non sono gravi. Ma sono stati momenti di vero panico, quelli vissuti nell’abitazione.
(continua su http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=28389 )




martedì 21 giugno 2011

Convegno: Pedofilia e Pedopornografia on-line


CAMERA MINORILE DI CASTROVILLARI
Venerdì 24 giugno 2011 - ore 16:00
presso l'aula n°5 del Tribunale di Castrovillari (CS) :
Convegno:
"
PEDOFILIA E PEDOPORNOGRAFIA ON-LINE"




Interverrano :

Dott. FRANCO MAURELLA : Giornalista de "il Quotidiano"

AVV. ANTONIO BIANCHI : Presidente camera minorile di Castrovillari

PROF. ANDREA FELTRI : Criminologo - Presidente ASPCC-
(Accademia delle Scienze-Psico-Criminologiche e Criminalistiche)

lunedì 20 giugno 2011

ancora manifesti



...manifesti...




Richiesta di Consiglio Comunale per la discussione dell'Istituzione del registro Comunale per le Unioni Civili- IDV Taviano

da Il Fatto Quotidiano

Mercalli: “Ecco le strategie

per la rivoluzione verde in casa propria
Pubblichiamo un estratto da "Prepariamoci", il libro in cui lo scienziato spiega come prevenire il colpo della crisi ambientale. Cominciando, appunto, dalla propria abitazione. Pannelli solari, ma non solo. Parole d'ordine: risparmiare e innovare, "perché il paese dei balocchi dura cinque mesi, e poi ci si trasforma in asini. Credo che di mesi ne siano già passati quattro e mezzo"
Da circa quarant’anni conosciamo l’entità dei problemi ambientali e l’impossibilità che la crescita continua – tuttora invocata come un mantra dall’economia e dalla politica -, possa proseguire all’infinito in un pianeta finito. L’ironia è che fu proprio un manager ed economista italiano di grande cultura e carisma, Aurelio Peccei (1908-1984), a promuovere l’elaborazione del primo modello matematico per simulare il sistema Uomo-Terra, il celebre rapporto “I limiti dello sviluppo” (titolo originale: I limiti della crescita), che tuttavia, uscito nel 1972, non ottenne l’effetto sperato di imprimere una svolta all’Umanità, e meno che mai all’Italia, vero paese dei balocchi.
Gli anni sono passati invano e tutto si è ulteriormente complicato, la popolazione è aumentata fino agli attuali 7 miliardi, i cambiamenti climatici sono sulla porta di casa, l’inquinamento di aria, acqua e suolo inizia a erodere il nostro benessere, la produzione alimentare non soddisfa la fame di tutti, lo spreco impazza e l’irragionevolezza pure. La ricerca scientifica internazionale registra puntigliosamente questi cambiamenti, mette in guardia il mondo, e propone anche soluzioni, ma cittadini e politica si dimostrano quasi sempre scettici o indifferenti e continuano la loro folle corsa verso il baratro. A metà maggio 2011, 18 premi Nobel hanno diffuso il Memorandum di Stoccolma nel quale ancora una volta, dopo innumerevoli simili appelli da parte delle Nazioni Unite e di altre autorevoli istituzioni, rammentano l’urgenza di diminuire l’impatto sul pianeta e raggiungere una maggior efficienza nell’uso dell’energia e delle risorse. E in Italia un appello dello stesso tenore è stato appena elaborato da Sandro Pignatti e Vincenzo Balzani, entrambi Accademici dei Lincei.
Ma dunque, cosa stiamo aspettando ancora? Quando i sintomi saranno palesi a tutti, non si potrà più far nulla per evitare una seria minaccia alle condizioni che consentono la vita della specie umana. E’ una sfida epocale, nuova per la nostra civiltà. Per questo ho voluto spiegare come si fa a “prepararsi” per attutire il colpo quando verrà, e per renderlo meno violento, disinnescando una parte delle mine vaganti che noi stessi abbiamo creato, a cominciare da casa propria. Perché il paese dei balocchi dura cinque mesi, e poi ci si trasforma in asini. Credo che di mesi ne siano già passati quattro e mezzo.

Estratto da “Preparimaoci” di Luca Mercalli, Chiarelettere, Milano 2011

In casa
Risparmiare e innovare
L’uso di lampade a basso consumo non risolverà la crisi energetica, ma assieme a tante altre azioni virtuose che ciascuno di noi può fare contribuirà al superamento di questa crisi. Tante piccole azioni, se messe in opera da molte persone, danno importanti risultati.

Vincenzo Balzani, Università di Bologna, 2007
Il cambiamento climatico e il suo impatto sul nostro ambiente, le nostre economie e la nostra sicurezza è il tema chiave della nostra era. Ma ogni giorno di indugio rende le sue conseguenze più irreversibili, per questo dobbiamo agire subito.

Angel Gurría, segretario generale Ocse, 2008
Il cambiamento è inevitabile; non dobbiamo resistere al cambiamento, dobbiamo guidarlo. Più ci affanniamo a mantenere le cose come stanno, più esauriamo le preziose risorse che dovremmo risparmiare per gestire il cambiamento in modo non traumatico. La sostenibilità non è una scelta in un mondo finito, è un obbligo, che piaccia o non piaccia.

Ugo Bardi, Università di Firenze, 2010
Quanta energia consumiamo? Dei flussi di energia e materia che attraversano la nostra vita e soprattutto la nostra casa, sappiamo poco o nulla. Chiedo spesso alle conferenze se qualcuno mi sa dire quanti kWh di elettricità consuma ogni anno, quanti metri cubi di gas, quanti litri d’acqua. Silenzio. I contatori delle cose più importanti che presiedono al nostro comfort, sono in genere nascosti in luoghi scomodi, bui e polverosi. Le unità di misura sono simboli sconosciuti, la fisica e la tecnologia che ci stanno dietro ancora di più. Resta solo la bolletta in euro, in genere bimestrale o annuale, la si paga lamentandosi che tutto aumenta, e finisce lì. Nessuna connessione tra il denaro e i propri comportamenti (è sempre colpa del governo…), anche perché il tempo trascorso dall’utilizzo al pagamento ha cancellato la memoria. In Inghilterra è stato fatto un esperimento in case popolari, installando contatori elettrici con display ben visibili in cucina: la sola esplicitazione dei consumi in tempo reale di fronte a tutti i membri della famiglia ha permesso di realizzare risparmi dell’ordine del 15 per cento.

Quindi il primo passo è occuparsi di quei numeri e andare alla scoperta del contatore. Non solo a casa propria: chiedete l’audit energetico del vostro comune, della scuola, dell’ospedale (è l’analisi delle prestazioni energetiche di un edificio attraverso l’osservazione dei consumi di combustibile ed energia elettrica, unita alle soluzioni tecniche per contenerli). Abbiamo il diritto di conoscere l’entità delle bollette pubbliche e poi pretendere che si riduca lo spreco. Ho fatto tante di quelle lezioni sull’energia in scuole dove in gennaio avevamo le finestre aperte per via del riscaldamento a manetta, non regolabile dagli utenti!

In generale la famiglia media italiana utilizza 2700 kWh all’anno, ma l’analisi del Politecnico di Milano su un campione più ristretto ma più rappresentativo fornisce per una famiglia composta di tre persone e dotata dei più comuni elettrodomestici circa 3200 kWh all’anno: se consideriamo un prezzo attorno a 0,2 euro/kWh otteniamo 640 euro. L’elettricità domestica rappresenta tuttavia solo il 20 per cento della produzione elettrica totale italiana, che a sua volta è pari a circa il 30 per cento dell’energia primaria impiegata nel paese (180 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno, 8 litri di petrolio pro capite al giorno), quindi i consumi elettrici domestici rappresentano poco più del 6 per cento del bilancio energetico nazionale, però vi è un potenziale di risparmio dell’ordine del 30 per cento, ed è una parte sulla quale ognuno di noi può agire subito. Come diminuire i consumi Il peggior divoratore di energia delle nostre case è il boiler elettrico, che assorbe circa 1500 kWh/anno: quindi se lo avete, sostituitelo con uno a gas, meglio se integrato con pannelli solari. Io l’ho abbandonato da anni e sono passato da un prelievo medio di 7 kWh/giorno a 5 kWh/ giorno, abbattendo subito di quasi il 30 per cento i consumi.

Ovviamente ho fatto anche tutte le altre cose che vengono consigliate sui manuali di buone pratiche: sostituzione delle lampadine a incandescenza con quelle fluorescenti a basso consumo (ho iniziato a introdurre anche i primi faretti a led), uso di elettrodomestici in classe A o superiore (frigorifero, lavastoviglie, lavatrice, meglio se con doppio ingresso dell’acqua calda di origine solare), spegnimento totale serale degli apparecchi dotati di standby tramite multiprese dotate di interruttore o togliendo semplicemente la spina.2 Non ho la tv ma lavorando spesso da casa, il computer è acceso almeno otto ore al giorno, però ha lo schermo che si oscura quando non utilizzato. Cervello sempre acceso, luce solo quando serve.

Oggi i miei consumi medi annui sono di circa 2000 kWh, in casa siamo in due, quindi rapportato a una famiglia media da 3200 kWh vuol dire che consumiamo circa il 10 per cento in meno, ma inclusi i consumi di lavoro. Se poi aggiungete che il mio primo impianto fotovoltaico da 1,8 kWp produce oltre 2200 kWh all’anno, vedete che ne consumo il 90 per cento e ne resta ancora una frazione che va in rete, quindi la casa ha un bilancio elettrico positivo. È chiaro che bisogna evitare la trappola del paradosso di Jevons o «effetto rebound»: ovvero ciò che si risparmia non deve essere reimpiegato per nuovi usi superflui! Se ho ridotto il consumo energetico con una lampadina a basso consumo, sarebbe idiota lasciarla accesa più ore del necessario o metterne due là dove ne avevo una, così come utilizzare i miei 200 kWh in esubero per una stufetta elettrica… Lo stesso vale per l’automobile o il riscaldamento. Quindi a parità di livello di comfort raggiunto, il risparmio conseguito con l’efficienza deve andare a beneficio della collettività (ovviamente dietro pagamento del prezzo di mercato!) in modo che i consumi si abbassino realmente in tutto il paese.

In Germania i MW di fotovoltaico totali presenti a fine 2010 erano 17320 e, con meno sole dell’Italia, hanno prodotto 12 miliardi di kWh, pari al 2 per cento della produzione elettrica nazionale. Qui da noi a fine 2010 siamo 2 Secondo http://selina-project.eu in Europa il consumo medio degli apparecchi in stand-by è di circa 305 kWh/anno per abitazione, pari all’11 per cento del consumo complessivo domestico, un’enormità che nei 27 paesi Ue ammonta a ben 43 TWh. arrivati a produrne 1,6 miliardi di kWh, lo 0,5 per cento della produzione elettrica nazionale, sufficienti a coprire il fabbisogno domestico di circa 1,5 milioni di persone, ma pur sempre limitati al 13 per cento della produzione fotovoltaica tedesca. Purtroppo i decreti ammazzarinnovabili del governo italiano si presentano a sorpresa, infliggendo continui strattoni e insicurezze sul nascente mercato. Meditate e votate.



venerdì 17 giugno 2011

Riprese audio/video nei consigli comunali di Taviano



Questa mattina è stata protocollata la richiesta di poter fare riprese audio/video nei consigli comunali di Taviano. Questa è una possibilità per l'amministrazione di rendersi trasparente e partecipe con i cittadini, ed è un opportunità per tutte quelle persone che per impegni o altro sono costretti a non partecipare alle attività comunali.


Attendiamo una risposta...











lunedì 13 giugno 2011

Visite per la VITTORIA del SI!!!!!

........................alle 19:

GRAZIE TAVIANO !

Credetemi....
è la prima volta che lo dico.
GRAZIE TAVIANO....siete stati stupendi!
Avevo pensato ad un massimo del 30% ed invece saranno molti di più.
GRAZIE cittadini tavianesi... STATE CRESCENDO ....e mi meravigliate per questo.
Se continuate  a NON ESSERE STUPIDI....
con voi si potrà fare MOLTO di più !!!!!

REFERENDUM -Dati in tempo reale - 11 sezioni su 11 TAVIANO -

DATI AGGIORNATI ALLE ORE 12:00 (11 sez. su 11)


Sezione 1: 521 su 994

Sezione 2: 435 su 886

Sezione 3: 346 su 681

Sezione 4: 420 su 926

Sezione 5: 460 su 968

Sezione 6: 584 su 1.157

Sezione 7: 373 su 825

Sezione 8: 424 su 857

Sezione 9: 493 su 993

Sezione 10: 499 su 925

Sezione 11: 397 su 815


Totale elettori : 10.027 votanti 4952

Percentuale: 49,39 %


Dati a cura del "Meetup di Taviano" MoVimento 5 Stelle


dati sulle percentuali votanti a Taviano

I ragazzi del Movimento 5 Stelle ed il Blog Taviano Libera
si stanno adoperando per fornirci tra poco
i dati sull'affluenza in Taviano.
Speriamo di non far figuracce rispetto alle medie di centro e nord Italia.
A tra poco per i dati in tempo reale.

SEZIONI di via Bellini:
8: ....  424 voti su 857 votanti
9: ....  493 su 993 votanti
10: .... 499 voti su 925 votanti
11: .... 397 su 815 votanti

Totale voti 1813 su 3590 votanti
percentuale voti: 50,5 % alle ore 12
...............
da Repubblica : quorum oramai VICINISSIMO !!!!
Correte a votare!!!

sabato 11 giugno 2011

Ogg: ATTENZIONE - SCHEDE ELETTORALI

ATTENZIONE, vediamo se possiamo fare un passaparola!

Le schede dei referendum sono di tipo "carta copiativa";
se le sovrapponi, si segnano anche quelle sotto, così poi vengono annullate.

Se vi capita, avete diritto di chiedere l'annullamento del voto: in questo
caso le prime schede vengono annullate, ma ve ne vengono consegnate di
nuove in modo da poter esprimere comunque il voto!!!

Sapevate già? Diffondiamo!!!
















venerdì 10 giugno 2011

Finalmente si svegliano!!!

Appuntamento il 3 luglio a Brenta un comune in provincia di Varese a un km in linea d'aria dalla villa di Gemonio dove risiede Umberto Bossi. Un incontro in chiave anti-Carroccio, organizzato da "varesotti di nascita o di adozione" contro un'immagine folkloristica dei luoghi in cui è nata la Lega Nord

(da il Fatto Quotidiano)

giovedì 9 giugno 2011

Nasce a Taviano il Movimento di Iniziativa Politica, Sociale e Culturale CITTÀ APERTE

Cari lettori,
pubblichiamo il comunicato stampa relativo alla costituzione a Taviano del Movimento CITTA' APERTE.
Buona lettura!

COMUNICATO STAMPA

Nasce a Taviano il Movimento politico CITTà APERTE

Taviano, 9 giugno 2011 - Dopo l’esperienza elettorale dell’ultima tornata amministrativa, il gruppo che ha dato vita alla lista “Taviano Città Aperta” ha deciso di proseguire la straordinaria avventura vissuta costituendosi in “Movimento di Iniziativa Politica, Sociale e Culturale CITTÀ APERTE”.

L’Assemblea Costituente si è tenuta domenica 5 giugno 2011 presso la sede del Movimento su Corso Vittorio Emanuele II, la stessa sede che ha già ospitato il comitato elettorale nei giorni delle elezioni e che sarà il punto di riferimento fisico per chiunque voglia aderire o partecipare alle attività del Movimento. Alla serata hanno preso parte i Consiglieri comunali eletti nella lista “Taviano Città Aperta” – Francesco Pellegrino, Marco Stefano e Germano Santacroce – nonché un folto gruppo di giovani e sostenitori. Hanno coordinato i lavori Lorenzo Corchia e Cristina Belloni e sono intervenuti Francesco Longo, Dante Coronese e Mariangela Macrì per illustrare le finalità, gli scopi e lo Statuto del costituendo Movimento. Hanno preso parte alla serata Sergio Martina, Coordinatore del Movimento Democratico, i giovani Consiglieri comunali neoeletti nei Comuni di Alliste e Melissano, Davide Stamerra e Stefano Falconieri, e l’ex giovanissima Assessore Comunale di Casarano Giulia Tenuzzo.

Il Movimento di Iniziativa Politica, Sociale e Culturale CITTÀ APERTE nasce dal desiderio di creare un laboratorio di cultura politica che abbia il compito di sviluppare idee e percorsi che consentano una conoscenza del pensiero e dell’agire politico e che creino reali opportunità di approfondimento e partecipazione, soprattutto per i giovani.

Sono due gli obiettivi principali che le donne e gli uomini di CITTÀ APERTE perseguiranno:

  • offrire un punto di riferimento formativo e informativo stabile, utile a chiunque intenda approfondire temi politici, etico-sociali e culturali (libertà, persona, famiglia, primato dell’uomo e della società sullo Stato e l’economia);
  • sostenere l’azione di chi è impegnato in ambito pubblico, sociale e politico nel portare avanti questi ideali attraverso progetti e posizioni all’interno delle Istituzioni e attraverso gli organi di informazione.

Il Movimento di Iniziativa Politica, Sociale e Culturale CITTÀ APERTE si prefigge di studiare, approfondire, dibattere e diffondere una reale cultura di partecipazione alla vita democratica della città, realizzando e promuovendo progetti di formazione, partecipazione attiva e sviluppo socio-economico, con particolare riferimento al coinvolgimento delle nuove generazioni.

Sono proprio i giovani, infatti, che gestiranno la fase costituente del Movimento, dando vita ad un Consiglio Direttivo straordinario che si occuperà della fase di start-up e del lancio della campagna di adesioni. Tra loro ci sono Cristina Belloni, Emanuele Ria, Lorenzo Corchia, Giuseppe Gianfreda, Federico Pizzolante, Marcello Spiri, già attivi nell’organizzazione e nella gestione della campagna elettorale, e alcuni candidati consiglieri della lista “Taviano Città Aperta”, tra cui Alberto Longo, Maria Rosaria Di Mattina, Laura Isernio e Viviana Calzolaro.

«Crediamo che oggi la politica, a prescindere dai diversi e opposti schieramenti, soffra di una grave perdita di rapporto con la società civile, anche a causa del venir meno della consistenza e dell’autorevolezza dei partiti. Si è affievolito fino a scomparire il ruolo di “scuola della politica”, e quindi di progressiva formazione delle future classi dirigenti, che il partito esercitava nei confronti degli aderenti e specialmente delle nuove generazioni. Quanto sia grave questa carenza è reso oggi evidente dalla qualità troppo spesso bassa e insufficiente della rappresentanza politica all’interno delle Istituzioni democratiche. Per questo un Movimento come il nostro, che si ripromette di diventare un laboratorio di cultura e politica, non può ignorare questo bisogno di formazione all’impegno nelle Istituzioni e vuole offrire un contributo serio e credibile in questa direzione», dichiara Francesco Pellegrino, capogruppo in Consiglio Comunale per Taviano Città Aperta.

«Abbiamo scelto di chiamare il nostro Movimento CITTÀ APERTE per ribadire ed evidenziare la nostra volontà a mettere in atto un lavoro culturale e politico orientato a tutelare e promuovere l’impegno civico a favore delle città e dei territori. Vorremmo portare avanti le nostre proposte anche insieme agli amici dei Comuni limitrofi che condividono con noi la consapevolezza che è necessario un maggiore impegno per realizzare quell’idea di “bene comune” che è l’obiettivo primario della politica. Vorremmo creare una rete di “città aperte” per affrontare insieme le sfide delle municipalità locali, comprendere quali siano i reali obiettivi comuni e quali gli ostacoli da superare per rendere i territori dei cantieri attivi di buona politica», dichiarano i giovani che hanno lavorato alla redazione dello Statuto del Movimento e che ne gestiranno la fase costituente.

Ai giovani spetta anche l’attività di promozione delle iniziative del Movimento, sia attraverso la pagina Facebook, sia attraverso la gestione delle mailing-list, delle newsletter e dei contatti telefonici.

«La nostra idea è mettere insieme storie diverse e sensibilità comuni, chiudendo ove e quando ne fosse necessario, “rapporti politici del passato” tesi questi si, ad una mortificazione di alcuni giovani e non, visti molto spesso come pedine, uomini di servizio buoni a stagioni alterne, ma verso i quali non si è mai nutrita vera stima, autentica considerazione e piena fiducia. E’ tempo di guardare avanti e ricercare con nuovi uomini, spazi condivisi per un sano protagonismo associativo-politico, senza preclusione, mettendo sempre al centro del nostro agire la persona, i suoi bisogni, le sue attese e le sue speranze. E’ tempo di ridisegnare gli scenari, di riscrivere l’agenda delle priorità amministrative, di aprire una nuova stagione politica per una comunità che guarda al futuro e della quale “Città Aperte” e tutti noi, siamo e saremo parte inscindibile», dichiara Lorenzo Corchia, componente del Consiglio Direttivo del Movimento CITTA’ APERTE.

martedì 7 giugno 2011

Piccoli miei pensieri sul NUCLEARE (in attesa dell'importantissimo REFERENDUM !)

(Potrei parlare di dati tecnici... sui quali pure mi sono documentato... ma preferisco non scendere su un "territorio "truccato" da mistificatori!)

Circa 10 anni fa, in una animata discussione sul nucleare presso una comunità MSN,
esordii affermando:
“Ammettendo l’assurdità che il Nucleare sia SICURO
(ed ovviamente non lo è!)
in Italia non riusciamo a far funzionare i bagni dei treni… come pretendete di far funzionare BENE una centrale nucleare?”.

Questa mia battuta è stata ripresa da allora centinaia di volte… e, purtroppo, è una tristissima realtà.
Posseggo tutt’ora (riportato da una rivista fotografica) un articolo di una rivista scientifica americana che affermava (un anno prima del fattaccio!) che Chernobyl possedeva la Centrale nucleare più evoluta del mondo. Il “Chernobyl disaster” dovrebbe aver fatto capire a tutti che i “MOSTRI” non sono controllabili !
Dopo hanno affermato, per prenderci in giro, che era una centrale pessima ed obsoleta!
Idem con il disastro della Centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi.
Sino al giorno prima erano considerati i migliori e più attenti del mondo…
ora li considerano “scadenti”.
Abbiamo scoperto anche li… corruzione e mistificazione…
immaginiamo cosa accadrebbe in Italia tra mafia, camorra e politici corrotti!!!
Ma restano alcuni fatti INCONTESTABILI:
1) Quando il nucleare viene “acceso” non può più essere spento (nemmeno se volessimo)!
2) Non si conosce alcun modo per mettere “in sicurezza” le “scorie” (che resteranno altamente MORTALI per milioni di anni!).
3) Abbiamo già attualmente oltre il 20-30% in più dell’energia che ci serve (ed infatti la vendiamo ma non ce lo fanno sapere!!!)
4) Spendendo di meno possiamo incentivare la modernizzazione di ogni strumento che utilizzi l’energia arrivando a consumare il 40% in meno di energia (esistono fabbriche che utilizzano macchinari con motori elettrici degli anni ’60!)
5) Esiste qualcosa di NON PERICOLOSO: mini impianti personalizzati perché non farli ???
(semplice perché nessuno potrebbe SPECULARE se ognuno di noi è indipendente dalla rete!)
6) Acquistiamo energia dalle nucleari Francesi solo perché (non potendole spegnere) in talune fasce orarie hanno un eccesso di energia che sono obbligati a vendere anche sottocosto…
Quella energia la comprano a costi bassissimi e la rivendono a costi alti (in Africa!).
7) Se si investe nel nucleare non si ha modo né soldi per una ricerca seria su fonti rinnovabili (vedi il rinnovabile di Rubia esteso in Spagna e ignorato in Italia).
8) E’ FALSO che il Nucleare costi poco: L’Uranio è la materia più costosa del mondo, è inquinante ed è in ESAURIMENTO e, mentre noi costruiamo le centrali, potrebbe addirittura decuplicare o centuplicare di prezzo, rendendo il nucleare la fonte più costosa al mondo!
9) I calcoli che ci raccontano che il NUCLEARE è più economico di altre fonti
non hanno MAI ed in nessun caso considerato i costi di stoccaggio e smaltimento delle SCORIE (per due semplici motivi A: difficile stimare il costo di uno stoccaggio in “sicurezza” per milioni di anni… B- Non sono stati trovati posti in Italia, anche se momentanei, per lo stoccaggio e quindi non è possibile valutare e stimare i lavori adeguati e di conseguenza i costi).
10) ..... (continua)
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Perché NON FIDARSI e quindi CORRERE A VOTARE  "SI" sin dal mattino presto ?
Perché sul Nucleare non ci hanno MAI detto neppure una singola verità!
Perché è un mostro incontrollabile!
Perché siamo contrari ad OGNI megainstallazione!
Perché esistono sistemi alternativi NON PERICOLOSI !
Perché non ha stabilità di costi !
Perché è chiaramente PERICOLOSISSIMO !
Perché non ci fidiamo dell’integrità morale degli Italiani !
Perché Berlusconi non porta sempre con se una mini-valigetta nucleare ma vuole metterlo nei nostri territori, tenendoselo lontano da casa sua e dei suoi figli !
Perché siamo sicuri che una centrale nucleare in Italia non sarà mai fatta e questo è solo un sistema per distribuire centinaia di milioni di euro (che poi saranno senza fine alcuno) come accade per il ponte sullo stretto di Messina !
Perché al momento attuale NON ESISTE un nucleare “sicuro” !
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Vi informo che una “preoccupazione” che i TECNICI del nucleare hanno
(e che ovviamente non ci comunicano)
è un problema che veramente non sanno come risolvere:
dato che le “scorie” hanno una “vita distruttiva” che non è facilmente quantificabile e che potrebbe durare milioni di anni
(la razza umana certamente sarà oramai inesistente e l’universo non sappiamo come sarà combinato)
non hanno la più vaga idea di come comunicare ad esseri futuri il simbolo della pericolosità delle scorie. Tantomeno sanno su quale materiale inciderlo
(che resista per milioni di anni!)
e non sanno come informare esseri, che potrebbero avere ben altro linguaggio,
che non devono avvicinarsi né toccare l’area dove tali scorie verranno “conservate”.


(continua)