lunedì 26 maggio 2008

L'UOVO di COLOMBO



L'uovo di Colombo è la soluzione semplice ad un problema che agli stupidi appare irrisolvibile.

La politica attualmente è quella che, in maniera sconfortante, ci appare sotto gli occhi... ed i politici non sono (ovviamente) tutti dementi, ma in tanti sono corrotti, superficiali, ignoranti, insensibili, a volte estranei dalla materia che gestiscono, a volte hanno paura di far sentire la propria voce... o altro.

Quando si identifica un politico di valore ...immediatamente si innalza il picco della qualità della vita e dell'economia del popolo amministrato. Cosa che ovviamente noi non verifichiamo nelle "nostre terre".

L'uovo di Colombo è quella "genialità" che, chi attualmente ci amministra (a tutti i livelli), certamente non ha!!!

venerdì 23 maggio 2008

VELTRUSCONI (veri rifiuti TOSSICI !)


Il crollo di Berlusconi sarà decretato dalle centrali nucleari, dalla caduta del ponte di Messina, dai siti illegali predisposti ad accogliere la spazzatura, dagli inceneritori "che non farebbero male", ecc.
In una Italia dove la corruzione impera ovunque, si bara sapendo di barare affermando che il nucleare non è pericoloso. In un Paese dove già i viadotti crollano da soli le megastrutture sono quantomeno "mortali". In un Paese dove le perizie si comprano nessuno ci convincerà mai che una discarica è costruita a norma di legge, nessuno ci convincerà mai che la spazzatura che ci versano dentro è quella stabilita dalla legge. In un Paese dove la corruzione da sempre ha permesso che le industrie del nord riversassero IMPUNEMENTE i loro rifiuti PERICOLOSISSIMI nelle nostre campagne nessuno ci farà mai credere che i "controlli" funzionano.
Sarà l’illegalità dilagante (ad ogni livello) a far capire ai deboli che non sono solo gli extracomunitari ad essere cavie e vittime da sacrificare ad una destra ignorante e ad una “sinistra” (che nulla ha di sinistra) affarista ed insensibile.
I “valori” non si cambiano certamente COMPRANDO una decina di filosofi da quattro soldi, una decina di scrittori decerebrati, e tanti giornalisti RAI e non… La storia non la si cambia mistificandola su 1000 libri…
tantomeno oggi che internet la fa da padrona…
E il “Che” Guevara è il testimone più che mai attuale.
Potrete nascondere la realtà quanto vorrete…
Ma la verità prima o poi verrà a galla.
Stimavo Montanelli perché (da avversario LEALE) non si nascondeva e non scendeva a squallidi compromessi…
Mi fanno SCHIFO Berlusconi e Veltroni che pur divisi da egoismo ed ignoranza mi appaiono superficiali o volutamente bugiardi pressappoco allo stesso modo.
E’ un mondo che fa schifo.
E’ un mondo dove noi ed i nostri figli siamo soltanto cavie da sfruttare e sacrificare alla "politica ed ai suoi grandi affari" sino all’ultima stilla.
E’ un mondo ignorante che, se non schiacciato fino al midollo, non riuscirà a capire che gli attuali politici sono peggiori degli antichi stregoni: sacrificano il proprio popolo per conservare il proprio benessere e la propria ricchezza.
E’ un mondo governato da egoisti insensibili dementi che mangeranno, con distratta indifferenza, la carne nostra e dei nostri figli…
con il nucleare, con gli inceneritori, con l’elettromagnetismo, con il denaro, con l’odio per gli sconosciuti, con la diossina, con la radioattività, con nuove malattie diffuse (spesso volutamente) nell’ambiente, ecc.
Il cammino per modificare le cose inizia dal rigettare il piccolo ricatto quotidiano…
evitando di vendere il nostro umile voto a chi ci cancella la multa, a chi ci concede il permesso, a chi ci saluta con un grande sorriso, a chi ci fa sentire importanti, a chi ci prende per il culo in continuazione costruendo la propria fortuna sul "nostro piccolo voto", ecc.
Ci trasmettono false informazioni : "gli inceneritori non fanno male esistono anche nel centro di Vienna e la gente è felice" (FALSO... le emissioni sono tante e pericolosissime, la gente li è in rivolta e l'architetto che ha progettato quella schifezza è stato boicottato ed è finito professionalmente), "il Nucleare non è pericoloso" (FALSISSIMO!!! Il nucleare è estremamente pericoloso ed ancora non si ha la minima idea di cosa fare con le scorie...Uno dei problemi più ridicoli è, per esempio, quale simbolo usare sui fusti per comunicare che è MORTALE, poichè la RADIOATTIVITA' durerà milioni di anni e non si ha idea di come spiegare il pericolo a migliaia di generazioni successive), "l'elettromagnetismo non fa male" (BUGIA GRANDE QUANTO UNA CASA, smentita da tanti studi indipendenti in materia che ci tengono nascosti), ecc.
Evitiamo di vendere l’anima per quattro soldi…costruiremo la vita dei nostri figli.
Basta corrotti, insensibili, mafiosi, dementi, incompetenti al potere…
Per ogni problema esistono tante soluzioni…
Solo gli ignoranti non le vedranno MAI!
(Ps: ...e prepariamoci ad ospitare una bella Centrale Nucleare a Nardò ... così completiamo la tossicità del salento... assieme a Taranto e Brindisi saremo uno splendido "polo turistico"...)


IN MEMORIA DI......

"Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere,qualunque sia il sacrificio da sopportare,costi quel che costi,perche' in cio' sta l'essenza della dignita' umana" - Giovanni Falcone

mercoledì 21 maggio 2008

...a proposito dei cani avvelenati...

Proprio in Taviano “certe cose” non dovrebbero più accadere…
Perché in Taviano no?
Semplice: anche se le illegalità si tende a non denunciarle mai
(vorrebbe dire PERDERE VOTI )
con l’attuale assetto amministrativo qualcuno poteva pensare che, essendoci responsabilità “non del tutto ignoranti” su talune materie,
alcuni REATI si potesse iniziare a combatterli.


Esattamente come ad esempio quelli dell’utilizzo scorretto, errato, criminale, smodato, eccessivo (o altro) dei FITOFARMACI,
della loro vendita ILLEGALE
(li trovi praticamente ovunque e te li vendono senza alcuna richiesta di documenti “patentino”) e dell’utilizzo che se ne fa totalmente insensato e (spessissimo purtroppo!) CRIMINALE.

Qualcuno sperava che tale amministrazione avrebbe effettuato un “giro di vite” su questi CRIMINALI (poiché si parla di reati gravi come avvelenamento non solo di animali - spesso cani ma non solo- ma anche di famiglie intere -quantità, modalità e tempo di carenza non rispettati- , avvelenamento spesso non acuto ma cronico -che interviene graduatamente portandoci malattie delle quali poi riusciamo a spiegarci poco)
quantomeno assumendo delle accortezze in materia che ne avrebbero ridotto le “illegalità”…
ma, al contrario di quanto ci si attendeva, io stesso ho udito da parte di responsabili della materia delle ridicole filippiche in difesa di tali CRIMINALI.
Un bel salto nell’oscurantismo medioevale insomma che non ha portato e non potrà portare traccia di evoluzione in questa città.

Se me lo avessero detto 2 anni fa …. non ci avrei creduto.
Colpa mia, ovviamente.
Non conoscere bene le persone con le quali si ha a che fare se proprio non è una colpa è quantomeno un demerito.
Poco e nulla conta che non si abbia tempo da perdere per indagare “chi sono gli altri”, resta il fatto che l’errore è stato comunque pesante.
Errore non del tutto attribuibile a me, ovviamente, perché se talune promesse fatte fossero state mantenute i “timonieri” attuali non potrebbero certo comportarsi come fanno attualmente.

In Taviano si sprecano gli appelli alla legalità, ma pare che in tanti da quell’orecchio non ci sentano.
La gente avrà un legittimo rigurgito di repulsione verso politici che ampliamente hanno dimostrato i propri “limiti” ? Suppongo di si…..suppongo che i tempi siano oramai maturi, il guaio potrebbe essere che “il voto di protesta” anche questa volta potrebbe frammentarsi in vari rivoli dispersivi ed a volte pilotati male.
Esistono ancora persone per le quali le idee e le parole hanno un senso,
che non piroettano a “mo’ di banderuola al vento” asseconda che siano all’opposizione o alla maggioranza facendo esattamente le stesse cose per le quali condannavano la precedente maggioranza,
esistono persone che pretendono che la legge venga RISPETTATA,
non che la parola “legalità” la osannano quando ne hanno bisogno e se ne dimenticano quando devono inseguire un traguardo personale,
esistono persone “che l’importante è FARE qualcosa per gli altri ogni giorno”, non per se stessi sponsorizzandosi vergognosamente ad ogni ridicola occasione,
esistono persone per le quali la POLITICA è sempre una cosa seria, non un mezzo per sbrigare i propri affari e quelli del personalissimo “orticello elettorale”.

Caro Andrea…il pericolo più grande non è che vinca la destra ma è che nel centrosinistra siano sponsorizzate e candidate persone incompetenti o insensibili o corrotte o ammanicate o prive di idee e di cultura.
Se è intenzione di qualcuno incamminarsi su codesta china continuate pure SENZA DI ME.
Sarò molto attento d’ora in poi a non accompagnarmi a personaggi di dubbia capacità politica.

martedì 20 maggio 2008

Uno alla volta, per carità- di Marco Travaglio

Ora d'aria -l'Unità, 20 maggio 2008
Non per disturbare il dialogo tra maggioranza e opposizione, meritato premio a questo meraviglioso governo e al suo premier, noto statista.
Ma forse, parlando con pardòn e chiedendo scusa alle signore, specie a quelle di nome Anna, va segnalato che lo splendido governo in questione, prim’ancora di cominciare, è già riuscito ad aprire una mezza dozzina di crisi diplomatiche.
Ricapitolando, sulla scorta dell’ottimo articolo di Umberto de Giovannangeli.
Il Libano ci guarda in cagnesco perchè l’ottimo Antonio Martino propone di ritirare la missione Unifil e lo Statista di Milanello annuncia nuove regole d’ingaggio, poi smentito dal neoministro
La Rissa. Il quale però apre subito un nuovo fronte in Afghanistan, annunciando una bella “missione di guerra”.
Poi c’è la Libia, che non dimentica la decina di morti a Bengasi a causa della brillante t-shirt di Calderoli. Il quale, puntualmente promosso ministro, si scusa. Ma poi provvede Bossi a riaprire il fuoco (“Gli immigrati? Sono i libici che li mandano. La lingua di Gheddafi è sempre stata lunga”).
La Romania è allarmatissima per i raid e le ronde nei campi rom, nonché per gli annunci di espulsioni di massa. Frattini, esauriti gli estintori, corre ai ripari. Ma intanto gli scappa la Spagna, che accusa l’Italia di xenofobia. Maroni ci mette una pezza, ma riecco Bossi col fuciletto a tappo: “Sono gli spagnoli che sparano sugli immigrati”. Una ministra spagnola, memore della sparata del Cainano sulle “troppe donne nel governo Zapatero”, sostiene che gli servirebbe un bravo psichiatra, mentre altri suoi colleghi insistono sul clima razzista in Italia. Apriti cielo: ambasciatori convocati, tensione diplomatica, Frattini intima Zapatero di “richiamare all’ordine i suoi ministri”. Si risente persino Piercasinando: gli spagnoli si facciano i fatti loro. Strano: ogni qualvolta Zapatero osa legiferare senza il permesso del Vaticano, Piercasinando dichiara guerra alla Spagna. E nel 2003 i suoi alleati di An e Il Foglio diedero il benvenuto al neopremier Zapatero dicendo che con lui aveva vinto Al Qaeda. A questo punto, per non restare solo, anche Frattini dà fuoco alle polveri: rivedere il trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa. La Commissione europea manda a dire che se lo può scordare. Ma lo spensierato ministro degli Esteri, noto moderato, ha già pronta una nuova dichiarazione di guerra, e non, per dire, alle Isole Andemane o alla Lapponia, due nemici che sarebbero persino alla nostra portata. No, Frattini attacca l’Iran. Da solo. Così, pacatamente, en passant.
Restiamo nella sgomenta attesa del prossimo obiettivo: esauriti in una settimana tutti i paesi più a tiro, temiamo che ora tocchi alla Cina, già più volte massaggiata da Tremonti e Bossi con terribili minacce di dazi doganali (un miliardo e mezzo di cinesi sta ancora tremando) e sistemata dal Cainano, che nel 2006 rivelò come i cinesi fossero specializzati nel bollire bambini neonati per farne concimi per i campi. L’aveva letto sul Libro Nero del Comunismo, a cura di Gabriella Carlucci.
Ora, per carità, non ci sogneremmo mai di turbare il bucolico clima di dialogo tra governo e opposizione (si fa per dire). Ma vorremmo sommessamente e pacatamente invitare il nostro meraviglioso governo a darsi una calmata: avete cinque anni davanti, non potete sparare tutte le cartucce in una settimana. Per la dichiarazione di guerra alla Cina aspettate qualche giorno, se no poi fino al 2013 ci si annoia.
Oltretutto, son passati solo due anni dagli ultimi successi internazionali del Cainano e, almeno all’estero, non sono ancora dimenticati.
In Danimarca è sempre vivo il ricordo di quando il Cavaliere di Hardcore offrì la sua signora al premier Rasmussen, “molto più bello di Cacciari”.
In Turchia non si scordano i suoi tentativi, alle nozze del figlio del presidente Erdogan, di dare una toccatina alla sposa tutta fasciata di veli e, per il rito islamico, assolutamente inavvicinabile. In Finlandia la presidente Tarja Halonen non può scordare quando il Latrin Lover brianzolo svelò di averle “fatto la corte, riesumando le mie doti di playboy”, perché lei cedesse all’Italia l’Agenzia alimentare europea; poi tentò di rimediare, raddoppiando la gaffe: “Io corteggiare una così? Ma l’avete vista bene?”.
Ci resta, per ora, l’amico Putin. A meno che gli sovvenga quel che accadde in una fabbrica Merloni vicino a Mosca, dove l’amico Silvio tentò di baciare un’operaia, che purtroppo fuggì terrorizzata. Ma pacatamente. E sempre dialogando.

lunedì 19 maggio 2008

Oh Oh ...rigurgiti di SINISTRA a Taviano?

ALTOLA' !!!

TAVOLA ROTONDA... a sinistra.



E' il solito bluff per tentar di recuperare voti perduti
o qualcosa di serio?
La mancanza di una o più firme mi lascia sinceramente perplesso.

Nuovo capitolo della serie "SPAZZATURA"


Io...
per avere chiaro un minimo di concetto di verità...
avrei bisogno
(come sempre, ...ma si sa i politici lo sfuggono come la peste)
di un CONTRADDITTORIO, di un confronto con le parti avverse.
Alcune verità di parte mi lasciano ampliamente insoddisfatto.

La rivincita silenziosa (scusate l'attimo di tifo e di soddisfazione)






Leggendo "Tuttosport" di oggi ho capito che alcune persone (che si definiscono tifosi) nulla hanno a che vedere con lo sport.
Per loro l'importante è VINCERE...
non importa come.
Comprando? Fa nulla.
Barando? Va bene!
Le scorrettezze farebbero parte del gioco.
Che squallore.
Complimenti, "Tuttosport" (quotidiano sportivo di Torino) hai chiarito agli italiani che la legalità è solo un optional.





giovedì 15 maggio 2008

La guerra della spazzatura continua...

Ed iniziano le bestemmie (le ho udite io stesso) delle persone al ricevimento
dei pagamenti TARSU.
A mio avviso la situazione è stata gestita male.
La differenza tra un politico ed un ragioniere è che il politico si ingegna
(al meglio delle sue capacità) per trovare nuove soluzioni ai problemi...
il ragioniere (con tutto il rispetto per i ragionieri) fa 1000+1000=2000:100=20 .... ogni persona paghi 20!
Convinto che la situazione evolverà ancora
vi propongo (tratto dal sito del Comune di Taviano) il seguente documento


COMUNICAZIONI ALLA CITTADINANZA IN MERITO AL SERVIZIO DI GESTIONE RIFIUTI SOLIDI URBANI
La questione relativa al servizio di gestione dei rifiuti è giunta ad una svolta. E' necessario, pertanto, riepilogare per opportuna conoscenza le fasi salienti che hanno portato alla situazione attuale:- Dal 2001 al 2007 il servizio di raccolta rifiuti è stato gestito in appalto dalla ditta Gial Plast srl al costo annuo attuale di euro 860.000,00 iva compresa;- Dal 2003 la legge ha trasferito le competenze in materia di gestione dei rifiuti all'ATO LE3, presieduta sino a fine maggio 2006 dall'allora sindaco di Taviano dott. Giuseppe TANISI;- Giunti a scadenza i servizi in appalto di numerosi Comuni (tra cui Taviano), l'ATO LE3, contravvenendo ad avviso di questa Amministrazione allo spirito della legge, ha provveduto ad indire nuove gare, una per ciascun Comune, anziché procedere ad una gara unica (o quanto meno per gruppi omogenei di Comuni), ciò che avrebbe consentito certamente notevoli risparmi per economie di scala oltre ad una più razionale gestione del servizio;- L'appalto indetto dal FATO LE3 nel 2005, sulla base di un capitolato di gara approvato dall'ATO stessa (con Presidente Fallora sindaco di Taviano dott. Giuseppe TANISI), è stato aggiudicato alla stessa Gial Plast Srl per euro 1.043.206,00 iva compresa, in luogo degli attuali euro 860.000,00, con una differenza di circa il 22%, che dovrà essere necessariamente richiesta ai cittadini sotto forma di aumento della TARSU; a tale aumento dovrà essere aggiunto quello derivante dall'adeguamento della tariffa di smaltimento in discarica, deliberato dall'ATO LE3 nell'agosto u.s., per complessivi ulteriori euro 190.000 circa;- L'attuale Amministrazione Comunale, con l'obiettivo di tutelare i cittadini, ha adottato vari provvedimenti per scongiurare l'applicazione del nuovo contratto: in particolare, ha concordato una proroga della vecchia gestione sino al 30 settembre prossimo e, comunque, in attesa che FATO decidesse di procedere ad una gara unica; ha, inoltre, deliberato di non sottoscrivere Fatto di trasformazione della stessa ATO in Ente con personalità giuridica;- Il TAR Lecce, su ricorso dell'ATO LE3, ha annullato la proroga del vecchio contratto;- La Regione Puglia ha diffidato il Comune di Taviano ad aderire all'atto di trasformazione dell'ATO in Ente con personalità giuridica;- Nei confronti dei suddetti provvedimenti, l'Amministrazione ha deciso comunque di opporsi nelle dovute forme, anche mediante ricorso al Consiglio di Stato; pur tuttavia, allo scopo di evitare ulteriori rischi di contenzioso e di garantire ai cittadini la continuità e la piena funzionalità del servizio, ha comunque deliberato di dare corso agli adempimenti per l'avvio del nuovo servizio, nelle forme e con i costi decisi dall'ATO LE3 all'epoca in cui era presieduta dall'ex-sindaco TANISI;- Questa Amministrazione Comunale, consapevole dell'aggravio di costi che si riverserà sul cittadino, ma altrettanto consapevole che le azioni sinora adottate hanno comunque consentito un risparmio per la cittadinanza di circa 200.000,00 euro, si è attivata in questi giorni per ottenere ulteriori benefici che potessero mitigare e compensare i sacrifici richiesti ai contribuenti: in particolare, ha concordato con la ditta aggiudicataria di far slittare l'avvio del nuovo servizio al 1° gennaio 2008 (in modo che l'aumento possa decorrere dal prossimo anno e non da subito); inoltre, ha concordato, chiedendo opportuna autorizzazione all'ATO, l'espletamento di servizi aggiuntivi e migliorativi, senza alcun aggravio di spesa, rispetto a quelli previsti nel capitolato dell'appalto, risultato carente riguardo a diversi aspetti del servizio;- Parallelamente, la Giunta Comunale ha deliberato di proseguire la propria azione all'interno dell'ATO LE3, chiedendo a detto Ente di impegnarsi a procedere, in futuro, all'espletamento di una gara unica o di gare per gruppi omogenei di Comuni.L'Amministrazione Comunale è certa di aver agito nell'interesse della cittadinanza e a tutela dei diritti di tutti i Tavianesi; e i risparmi sin qui ottenuti ne sono la prova. Dal 2008 sarà attivato il nuovo servizio di raccolta e gestione dei rifiuti e saranno applicate le nuove tariffe, ma l'impegno dell'Amministrazione, volto a garantire la qualità del servizio e l'azione politica in seno all'ATO LE3, resterà immutato.La correttezza dei comportamenti dell'Amministrazione Comunale potrà essere verificata, da chiunque lo ritenesse opportuno, prendendo visione di tutti gli atti relativi alla vicenda, pubblicati sul sito Internet istituzionale www.comune.taviano.le.it.Taviano, 28 settembre 2007
L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE Dott. Danilo Manni
IL SINDACO Dott. Salvatore D'Argento

mercoledì 14 maggio 2008

Esce LA VOCE



Non ho letto(al momento) per intero il giornale...

ma ancora una volta mi pare (quasi colpevolmente poichè a mio avviso NON sufficientemente "LIBERA INTELLETTIVAMENTE") TROPPO vicina alle posizioni degli attuali Amministratori (possibile che a nessuno vengano in mente delle elementari CRITICHE ?).

Intendiamoci: Tutto legittimo... ma anche poco condivisibile.

Inoltre, esistono in Taviano persone validissime che mai sono state prese in considerazione da organi di informazione perchè "NON LEGATE AL POTERE".

Di questo continuo a dolermi.

martedì 13 maggio 2008

Consiglio Comunale






















Considerato che difficilmente potrò essere presente in Consiglio Comunale e probabilmente nemmeno alla riunione di domani "al fine di discutere sulla problematica relativa allo svellimento degli alberi di Viale Stazione", senza alcuna volontà polemica
CHIEDO :
1) esistono documenti (documenti di trasporto, vendita o altro) che attestino la "fine" fatta da "tal legname" (che avrei preferito far visualizzare da esperto che verificasse la necessità dell'abbattimento, poichè dalle foto da me effettuate apparivano chiare le buone condizioni di esso) e dove sarebbe finito il ricavato dall'abbattimento di n.20 alberi previsto per quella giornata (poi impedito dall'intervento di un nucleo di cittadini)?

2) Perchè nella lettera, che io preferisco leggere in maniera molto positiva, si continua a parlare di "svellimento" ( Estrazione, sradicamento dal suolo: svellimento di un palo, di un albero -Derivato di svellere) e non invece dello studio per una messa in sicurezza di tali pubbliche ricchezze (invocata anche dallo stesso esperto con il quale mi trovo in pieno accordo) ?

3) che qualcuno possa mettermi al corrente (magari su questo stesso blog) delle decisioni prese in questa riunione e delle motivazioni offerte in sede di Consiglio Comunale.


Ringrazio anticipatamente coloro che si assumeranno questa fastidiosa incombenza.

lunedì 12 maggio 2008

ALDO MORO



Ho vissuto l'epoca...

ma la mia cultura è aumentata a dismisura (sul tema) seguendo Radio Parlamento poichè li...

intervistano in lunghe trasmissioni i massimi esperti sulla materia (la storia di Aldo Moro).

Da osservatore esterno mi farà immensamente piacere "misurare" le mie conoscenze con quelle dei relatori.

domenica 11 maggio 2008

SPAZZATURA atto terzo (la guerra dei manifesti)







Su questo tema (beh, sapete che l'ambiente è la mia materia!)
avrei tanto da dire... ma come al solito la mia maniacalità per il PERFEZIONISMO evita di scrivere 4 frasi (non a tutti comprensibili) sul tema... dovrei quindi dedicare un pochino del mio tempo per esprimere un parere completo sull'argomento. Le idee chiare ovviamente ci sono già, e sinceramente NON mi piace molto come si svolgono i "compitini a casa".
E' evidente che su talune materie non si possa improvvisare (poichè i danni li pagano non i politici ma i cittadini) ma, senza inoltrarmi ora nell'operato dell'Amministrazione,
è EVIDENTE, dicevo, che (già in partenza)anche l'operato dell'ATO non sia una benedizione,
poichè si può progettare certamente di meglio nell'attuale CAOS legislativo.
Dobbiamo inoltre tener presente tutti che qualsiasi cosa si faccia oggi potrebbe risultare non adatto o addirittura "sconsiderato" agli occhi della UE (che come più volte ho ripetuto ha BOCCIATO le attuali leggi Italiane).
...Linguaggio comunque molto "pesante" all'interno dei manifesti...

giovedì 8 maggio 2008

"Fabbrica" di banconote false a Melissano

Banconote false per 10 milioni di euro (da La Gazzetta del Mezzogiono)

I carabinieri del comando provinciale di Lecce hanno tratto in arresto quattro leccesi e un romano per fabbricazione di monete false in concorso. In un oleificio in Salento avevano ricavato una stamperia clandestina
LECCE – I carabinieri del comando provinciale di Lecce, in collaborazione con i militari del Nucleo antisofisticazione monetaria di Roma, hanno scoperto una stamperia clandestina di banconote false in un capannone industriale alla periferia di Melissano (Lecce). Cinque persone, tra cui un esponente di spicco della Sacra corona unita - l'organizzazione mafiosa salentina – sono state fermate. Gli altri sarebbero elementi noti della malavita romana, campana e brindisina. Le indagini, coordinate dal pm della procura di Lecce, Guglielmo Castaldi, hanno portato alla scoperta del laboratorio, ricavato nei locali di un vecchio oleificio, dove sono state trovate banconote false in tagli da cinquanta euro per un totale di circa 9 milioni di euro. A quanto si è appreso, le banconote, realizzate con una sofisticata stampante, erano destinate al Nord Europa. A mettere in allerta le autorità italiane era stata la Banca centrale europea. Nel locale trasformato in tipografia si trovavano macchinari elettronici per la stampa di alta precisione.8/5/2008

mercoledì 7 maggio 2008

i nuovi Ministri...

Franco Frattini (Fi) agli Esteri,
Roberto Maroni (Lega Nord) all'Interno;
Angelino Alfano (Fi) alla Giustizia;
Ignazio La Russa (An) alla Difesa;
Giulio Tremonti (Fi) all'Economia;
Claudio Scajola (Fi) allo Sviluppo economico;
Luca Zaia (Lega) alle Politiche agricole;
Stefania Prestigiacomo (Fi) all'Ambiente;
Altero Matteoli (An) all'Infrastrutture;
Maurizio Sacconi (Fi) al Welfare;
Maria Stella Gelmini (Fi) alla Pubblica Istruzione;
Sandro Bondi (Fi) ai Beni Culturali.

9 ministri senza portafoglio:
Umberto Bossi (Lega) si occuperà di Riforme;
Raffaele Fitto (Fi) dei Rapporti con le Regioni;
Elio Vito (Fi), Rapporti con il Parlamento;
Andrea Ronchi (An) andrà alle Politiche europee;
Renato Brunetta (Fi) alla Pubblica amministrazione e Innovazione;
Roberto Calderoli (Lega) alla Semplificazione;
Giorgia Meloni (An) alle Politiche giovanili;
Mara Carfagna (Fi) alle Pari Opportunità;
Gianfranco Rotondi (Dca) all'Attuazione del programma.

lunedì 5 maggio 2008

Come al solito...condivido pienamente l'articolo di Travaglio...


5 maggio 2008,
Marco Travaglio Che fare?
da Micromega 3/2008 (in edicola)

Anzitutto trasformare in migliaia di mega-poster la foto del Politburo del Pd che circondava Walter Veltroni la sera della sconfitta: lì ci sono tutti i responsabili della disfatta che ha riconsegnato l’Italia a Berlusconi per la terza volta in 15 anni.
Perché quello del 13-14 aprile non è stato un buon risultato in condizioni difficili, una mezza vittoria, un ottimo punto di partenza, una prova di aver avuto ragione: è stato una disfatta. Dunque sarà bene affiggere in tutte le sedi del Pd il poster del Politburo dei perdenti stretti intorno a Walterloo.
A imperitura memoria. Così il militante, appena vedrà avvicinarsi D’Alema, Latorre e Fassino ansiosi di “dare un contributo”, li metterà subito alla porta al grido “Unipol, Unipol”.
Loro capiranno, avendo contribuito, con le loro telefonate intercettate con Giovanni Consorte e Stefano Ricucci, a far perdere al Pd decine di migliaia di voti di gente perbene che detesta i conflitti d’interessi anche se non riguardano Berlusconi, anzi soprattutto se riguardano la sinistra o presunta tale.
Appena entrerà Anna Finocchiaro, quella che due anni fa si sentiva pronta a sacrificarsi per il Quirinale e che, dopo aver trascinato i Ds all’esaltante percentuale del 5 per cento nella sua Catania, è stata premiata con la candidatura a governatore di Sicilia scalzando Rita Borsellino e riuscendo a prendere 15 punti in meno di lei, verrà accompagnata all’uscita, con l’auspicio che non si faccia mai più rivedere.
Se invece dovesse giungere il giovane vecchio Enrico Letta, sarà opportuno domandargli perché nel 2006 abbia chiesto all’Avvocatura dello Stato di difendere la legge Gasparri dinanzi alla Corte europea di giustizia di Lussemburgo contro le legittime pretese di Francesco Di Stefano, che dal 1999 attende le frequenze per accendere Europa7 dallo Stato che gli ha assegnato regolare concessione a trasmettere.
Nel caso in cui si presentasse Paolo Gentiloni e fosse sveglio, domandargli perché abbia accettato senza fiatare l’insabbiamento della sua legge sul tetto antitrust per la pubblicità televisiva e di quella che avrebbe spoliticizzato almeno un po’ la Rai, e per giunta non abbia mai provveduto ad assegnare le frequenze a Europa7.
A casa anche Livia Turco e Pierluigi Bersani, tanto impopolari tra la gente quanto adorati dai tenutari di salotti televisivi.
Inutile precisare dove andranno spediti Colaninno jr., Calearo, Marianna Madia, Daniela Cardinale, Mirello Crisafulli e gli altri candidati inutili o indecenti del Pd.
Casomai, infine, si affacciasse all’uscio Uòlter Veltroni e chiamasse ancora Berlusconi “il principale leader dello schieramento avversario”, sarà bene interromperlo, prima che finisca la frase, con un’esclamazione a piacere.
E poi regalargli un biglietto per gli Stati Uniti, affinchè possa seguire la campagna elettorale americana e rendersi conto di come Obama tratta Hillary, di come Hillary tratta Obama, e di come Hillary e Obama trattano Mc Cain, e viceversa.
Il Pd avrà un senso e un futuro soltanto se sparirà per sempre dalla circolazione chi da vent’anni predica, all’indomani delle elezioni perse, che “bisogna saper parlare al Nord”, ma non ci è mai riuscito in vita sua, e intanto si è persi per strada anche il Sud e una bella fetta del Centro.
Chi ha collezionato soltanto fiaschi, ma il giorno dopo le elezioni va in tv a spiegare agli altri come si vince.
Chi ha scaricato due volte Romano Prodi, il quale aveva il grave torto di aver battuto, due volte su due, Silvio Berlusconi.
Chi pensa sia giusto che Prodi, avendo battuto due volte Berlusconi, se ne resti a casa, e chi ha sempre perso con Berlusconi rimanga al suo posto.
A preparare la prossima sconfitta.
Il Nord
Gli abitanti del Nord non votano la Lega Nord perché questa abbia una buona classe dirigente, che anzi è pessima, e nemmeno perché vogliano la devolution, che nessuno sa cosa sia.
Votano Lega Nord perché i leghisti sono sempre presenti sul territorio, sono conosciuti dalla gente, parlano con le persone, sono al loro fianco nei momenti di difficoltà.
Mentre i leader del Pd vivono a Roma, frequentano salotti, si parlano fra loro in un linguaggio incomprensibile e quando servono non ci sono mai.
Ma in campagna elettorale fanno una capatina qua e là, di solito in auto blu o sul pullman verde, e si autoinvitano pure a pranzo.
Per “parlare al Nord” bisogna parlare con i cittadini al Nord, non con la Lega a Roma.
Formule cervellotiche e politichesi come “il Pd federale” o “il Pd del Nord” lasciano il tempo che trovano.
Bisogna spiegare a chi ha paura della criminalità che la ricetta leghista della chiusura delle frontiere, degli aumenti delle pene e della caccia agli immigrati è una truffa, perché non funziona ed è impraticabile: la criminalità si combatte con un sistema giudiziario e repressivo efficiente, e non con quello attuale, sfasciato proprio da Berlusconi e dalla Lega per salvare gli amici degli amici.
Se poi non si fanno indulti, ma nuove carceri, la gente del Nord potrebbe persino prendere sul serio questi discorsi seri.
Governo ombra
La nuova squadra (o “governo ombra”) da affiancare ai leader dell’alleanza Pd-Idv, cioè a Veltroni e Di Pietro, dovrà nascere da una giornata di primarie aperte che azzeri l’attuale ceto dirigente, selezionato in base agli inviti a “Porta a Porta” e alla cieca obbedienza ai capi supremi. Sarà un’ottima occasione per lanciare alla ribalta nazionale quei pochi amministratori che riescono ancora a “parlare con il Nord”, ma anche con il Sud, senza prendere pesci in faccia: i sindaci Cofferati (Bologna), Cacciari (Venezia), Zanonato (Padova), Emiliano (Bari), Crocetta (Gela), il presidente della Provincia di Milano, Penati, il nuovo presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
Primarie aperte anche alla cosiddetta “sinistra radicale”, che non è solo popolata di vacui e vanesii parolai, ma anche di politici concreti e apprezzati come Tana de Zulueta, Paolo Ferrero, Elias Vacca, Orazio Licandro, Vladimir Luxuria, Tommaso Sodano, Nichi Vendola.
I ministri-ombra così scelti dovranno rappresentare l’opposizione nei dibattiti televisivi, al posto della consueta compagnia di giro, salottiera e romanocentrica, che ha fatto il suo tempo e non si può più guardare.
Giustizia
Casomai il pullmann verde fosse ancora a disposizione, utilizzarlo per caricarvi e avviare a una lunga, interminabile vacanza tutti i più recenti “responsabili giustizia” del centrosinistra: i Luciano Violante, i Marco Boato, i Guido Calvi, i Lanfranco Tenaglia, i Pierluigi Mantini, i Massimo Brutti e gli altri artefici dell’indulto, degli attacchi alla Forleo e a De Magistris, dei voti impunitari nelle giunte per le autorizzazioni a procedere che hanno impedito al Pd di condurre una campagna elettorale contro lo sfascio berlusconiano della Giustizia, al quale avevano tutti pro quota contribuito.
Insieme con loro andranno dismesse le battaglie ideologiche e le seghe mentali tipo separazione delle carriere, distinzione delle funzioni, “giusto processo”, responsabilità civile dei magistrati, priorità nell’esercizio dell’azione penale da affidare al Parlamento e al Csm (l’ultima trovata elettorale di Uòlter e D’Alema).
Tutte riforme che non abbreviano di un nanosecondo i tempi biblici dei processi e non interessano a nessun cittadino.
Basterebbe ingaggiare come consulenti un paio di giuristi del calibro di Franco Cordero e Vittorio Grevi, o sfruttare l’esperienza di Antonio Di Pietro e Gerardo D’Ambrosio, e dei neoeletti Silvia Della Monica e Achille Serra, per mettere a punto un programma snello e comprensibile che assicuri ai cittadini sentenze rapide e giuste: abolizione della prescrizione dopo il rinvio a giudizio, abolizione del processo d’appello (salvo in presenza di nuove prove), esecutività delle pene dopo la prima condanna (fermo restando il diritto all’impugnazione per motivi di legittimità), pene accessorie più severe e risarcimenti più esigibili.
Un ottimo lavoro è già stato fatto dalla commissione istituita presso il ministero della Giustizia nell’ultima legislatura, con il contributo dei giudici Davigo, Greco e Ielo, per il rapido recupero degli enormi proventi dei reati e il loro riutilizzo per l’autofinanziamento della Giustizia. Intercettazioni
Ammettere onestamente il drammatico errore commesso nell’inseguire Berlusconi anche su questo terreno.
Lo strumento delle intercettazioni telefoniche e ambientali non solo non va ridimensionato, ma va potenziato e allargato, visti gli ottimi risultati conseguiti da magistrati e forze dell’ordine (anche in termini di recupero del maltolto).
Va da sé che occorre subito ritirare l’assurda e “castale” pretesa di imbavagliare l’informazione giudiziaria proibendo di pubblicare atti d’indagine e intercettazioni non coperti dal segreto. Dal momento della “discovery” degli atti,disposta dalla magistratura quando ritiene che il segreto sulle indagini debba cessare, tutti gli atti non più segreti devono essere messi immediatamente a disposizione non solo delle parti in causa, ma anche della stampa, affinchè l’opinione pubblica sia informata tempestivamente ed esaustivamente degli scandali che si vanno scoprendo e possa controllare come, “nel nome del Popolo italiano”, viene amministrata la Giustizia.
Opposizione
Vista l’ampia maggioranza raccolta dal Pdl e Lega alla Camera e al Senato, le possibilità di mettere in difficoltà la maggioranza si riducono al lumicino.
Ma non è detta l’ultima parola.
Quella di Berlusconi è una coalizione tutt’altro che coesa e non sa governare, come ha ampiamente dimostrato sia nel 1994 sia nel 2001-2006. E non tarderà il momento in cui, soprattutto in un paese destinato a una lunga recessione, monterà il malcontento dei cittadini. Insomma, verrà il momento in cui un’opposizione agguerrita potrà mettere in crisi il governo. Anzitutto va abolita la parola “dialogo” dal vocabolario del Pd.
Salvo nei i casi in cui la maggioranza proponga misure davvero utili alle collettività (il che, come insegna l’esperienza, accadrà rarissimamente), la minoranza dovrà votare contro, senza tentazioni di “opposizione costruttiva”; e ricorrere ogni volta che sarà necessario all’ostruzionismo e alla verifica puntuale del numero legale.
Nonostante la maggioranza amplissima di cui godeva nel 2001-2006 la Casa delle Libertà, accadde decine di volte che le sue assenze in aula la trasformassero in minoranza nella commissione Affari costituzionali, al momento di votare la costituzionalità delle leggi.
Purtroppo fu quasi sempre salvata dal soccorso rosso del centrosinistra, che sopperiva alle assenze del centrodestra con assenze ancor più ampie nelle proprie file.
Questa volta occorrerà collocare nella Affari costituzionali i parlamentari più combattivi e presenzialisti, vincolandoli all’obbligo di presenza tramite capigruppo molto determinati. Se una legge non passa al vaglio di costituzionalità, è lettera morta.
Sarebbe anche opportuna un’ampia autocritica sulle scriteriate aperture al centrodestra per riformare “insieme” la Costituzione.
Va detto e ribadito che la Costituzione va bene così com’è, salvo alcuni ritocchi per differenziare le funzioni delle due Camere e soprattutto per dimezzare il numero dei parlamentari.
Su quest’ultimo punto il centrodestra, ora che è al potere, cercherà di glissare, e proprio su questo punto andrà incessantemente incalzato. Così come sulla tempestiva riforma dell’indecente legge elettorale “Porcellum”.
Commissioni di garanzia
La presidenza delle giunte per le elezioni e le autorizzazioni a procedere, della Vigilanza Rai e del Comitato di controllo sui servizi segreti (Copaco) spetta di diritto all’opposizione.
E’ di cruciale importanza designare a quegl’incarichi parlamentari di collaudata esperienza, competenza e inflessibilità.
Il voto contrario sulle immunità e le insindacabilità, solitamente regalate a buon mercato ai membri della casta con voto bipartisan, è decisivo per far emergere agli occhi dei cittadini le fregole autoimpunitarie di chi magari in “Padania” strilla contro “Roma ladrona e intanto a Roma si fa assolvere dagli amici degli amici.
Lo stesso vale per i servizi di sicurezza, visto l’uso, anzi l’abuso, che ne ha fatto nella penultima legislatura il governo Berlusconi con i vari Pompa e Pollari. Idem come sopra per la Rai, che sarà terreno di caccia, di epurazioni e occupazioni militari: destinare un personaggio come Furio Colombo o come Beppe Giulietti alla guida della Vigilanza sarebbe un segnale preciso per i nuovi manovratori, oltrechè una garanzia di vigilanza autentica.
Televisione
La cosa più urgente da fare è quella di sposare almeno il terzo referendum lanciato da Beppe Grillo al V-Day del 25 aprile: quello che si propone l’abrogazione della legge Gasparri e di quel che resta delle precedenti (Mammì e Maccanico, già bocciate dalla Consulta) che regalano a Mediaset il monopolio incostituzionale sulle tv commerciali e sulla relativa pubblicità.
La seconda è un collegamento permanente con le istituzioni europee, che nei prossimi mesi sottoporranno l’Italia a una supermulta di 3-400 mila euro al giorno, con effetto retroattivo dal giugno 2006, se la Gasparri non sarà smantellata; e avvieranno un’altra procedura d’infrazione se Di Stefanonon avrà ciò che gli spetta, cioè le frequenze per Europa7.
E’ essenziale cogliere ogni occasione per far sapere ai cittadini italiani che toccherà a loro sborsare una “tassa Berlusconi” per le leggi vergogna che il Cavaliere ha varato o imposto a tutela della sua bottega.
La terza è affiancare esplicitamente e pubblicamente Di Stefano nella sua sacrosanta battaglia. Quarto: non partecipare ad alcuna spartizione alla Rai: a giugno scadrà il Cda e Berlusconi quasi certamente tenterà di confermare quello esistente, presieduto dall’amico inciucista Claudio Petruccioli e controllato per i cinque noni dal centrodestra. Pd e Idv dovrebbero subito far sapere di non sentirsi rappresentati da Petruccioli e invitare a dimettersi, senza alcuna disponibilità alla riconferma, gli attuali consiglieri di amministrazione del centrosinistra: Berlusconi & C. lottizzino pure, ma stavolta non in nome e per conto dell’opposizione.
Comunicazione
Le strategie di marketing escogitate dagli attuali cervelloni del Pd si sono rivelate disastrose.
Ci vuole ben altro per fronteggiare lo strapotere mediatico del Cavaliere che, prim’ancora di andare al governo, è già riuscito a portare i tg a occultare le sue porcate (beatificazione di Vittorio Mangano, inchiesta su Dell’Utri per brogli in Calabria e all’estero, minacce “scherzose” a una giornalista russa sgradita all’amico Putin) e a enfatizzare errori e punti deboli dell’opposizione. Nei prossimi mesi e anni l’”emergenza criminalità”, oggi collocata in apertura di tutti i telegiornali, sparirà dai teleschermi insieme agli sbarchi dei clandestini, agl’italiani impoveriti, al caro-vita, alla pressione fiscale.
Toccherà agli esponenti del centrosinistra, presenti di diritto nei tg e nei talk show, sopperire al drammatico deficit di informazione sui prevedibili fallimenti del governo. Chi andrà in tv dovrà essere molto informato e agguerrito, armato di dati e di esempi concreti da raccontare ai cittadini. Sarebbe vivamente consigliabile disertare le reti Mediaset, per mettere in rilievo con tante sedie vuote lo scandaloso conflitto d’interessi di un premier che possiede tre tv private oltre a controllare il “servizio pubblico”.
Se invece si decidesse di frequentare anche le reti del Biscione, almeno si rammenti a ogni occasione che lo studio appartiene al capo del governo e che il conduttore e gli intervistatori sono suoi dipendenti.
A furia di ripeterlo, chissà che la gente non cominci a porsi il problema.
Battaglie
Aprire l’opposizione alla società civile, ancxhe con iniziative di piazza, evitando di rinchiudersi nei palazzi della politica e della televisione.
Il pullmann verde deve continuare a portare Veltroni e i suoi ministri-ombra in giro per l’Italia per incontrare la gente, per ascoltarne le esigenze e le proposte, per lanciare alcune idee chiare ed efficaci, anche con raccolte di firme per leggi di iniziativa popolare e referendum: come, appunto, quelle per l’abrogazione della Gasparri e per il dimezzamento del numero dei parlamentari, ma anche per una nuova politica della sicurezza e dell’ambiente.
Parlare di energie alternative, di “rifiuti zero”, di uno sviluppo alternativo alle solite grandi opere e ai soliti inceneritori aiuterebbe ad agganciare gli elettori della sinistra “radicale”, gli arrabbiati del non voto, i giovani dei Meetup di Beppe Grillo.
Se poi i gruppi parlamentari del Pd e dell’Idv, che giustamente han deciso di agire separati, rinunciassero al 50% dei “rimborsi elettorali”, devolvendoli a qualche progetto di solidarietà di Emergency o di Libera o della Caritas, diventerebbero più credibili in una battaglia per la riduzione dei costi della casta che metterebbe in serio imbarazzo il centrodestra al governo.
Una dichiarazione di rinuncia preventiva a ogni immunità e insindacabilità, poi, renderebbe più credibile una battaglia parlamentare contro ogni voto impunitario che la nuova maggioranza prevedibilmente adotterà a protezione dei suoi cinquanta e passa inquisiti.
Inoltre, last but not least, un governo-ombra itinerante si allontanerebbe da Roma e si avvicinerebbe alla gente, imparando a parlare in modo più comprensibile.
E, soprattutto, si immunizzerebbe dalle sirene del Vaticano: come dimostrano anche le ultime elezioni, il peso elettorale del cardinal Ruini e delle altre porpore svolazzanti è ormai pressochè nullo.
Prima i leader del Pd se ne renderanno conto, prima potranno fare politica a mani libere.
Dando ragione alla Chiesa quando ha ragione, e torto quando ha torto.
Ma soprattutto dando a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.
Pantheon
Se proprio il Pd deve tenere un Pantheon di padri nobili, molto meglio issare sul piedistallo personalità italiane (Kennedy e Martin Luther King lasciamoli agli americani), possibilmente conosciute e amate dai cittadini per la loro pulizia e il loro buongoverno: De Gasperi, Einaudi, Pertini, Berlinguer.
Per carità, che nessuno si azzardi più a citare Bettino Craxi (tanto caro ai Fassino, ai D’Alema e ai Veltroni).
Lo 0,7 per cento raccolto dai cosiddetti Socialisti, cioè dalla compagnia della buona morte Boselli-De Michelis-Bobo fortunatamente estinta nel nuovo Parlamento, dovrebbe aver insegnato qualcosa: Bettino Craxi, oltre a essere un noto corrotto, porta pure sfiga.

giovedì 1 maggio 2008

Saluti romani

da l'Espresso
Non solo l'addio al Campidoglio.
Il voto di Roma segna la sconfitta della strategia di Veltroni.
E il Pd rischia la disintegrazione della sua dirigenza.

Ora d'aria- da L'Unità del 30 Aprile 2008- M. Travaglio


C’è stato un momento preciso, nella campagna elettorale di Roma, in cui s’è capito che Rutelli era spacciato.

E’ stato quando Giuliano Ferrara ha annunciato che avrebbe votato per lui. In quello stesso istante, Alemanno ha avuto la certezza matematica di avere la partita in pugno: se il Platinette Barbuto appoggiava il suo avversario, nulla più si frapponeva tra lui e il Campidoglio. Intendiamoci: Er Cicoria riesce a perdere tranquillamente da solo, senza l’aiuto del direttore del Foglio.

Come ha detto Bettini, “Francesco è stato un sindaco indimenticabile”.

Infatti molti romani non l’han dimenticato. Ma forse qualche chance l’aveva persino lui.

Poi però è arrivato il suo bacio della morte, che - com’è noto - non perdona.

La Donna Pelosa è fatta così: qualunque posizione prenda, e ormai ne ha prese più di quante ne contempli il Kamasutra, porta bene a sé e male a tutti gli altri.

Ne sa qualcosa la buonanima di Craxi, che da quando se lo mise in casa in fuga dal Pci non ebbe che guai: indagato da Mani Pulite, anziché confessare e patteggiare, scelse la linea dura suggerita da Ferrara.

Risultato: dovette scappare in Tunisia, inseguito dai gendarmi.

Intanto il Platinette era trasmigrato in Forza Italia.

Primo incarico: ministro ai Rapporti col Parlamento e portavoce del premier Berlusconi.

Appena apriva bocca, il governo finiva a gambe all’aria.

Mai visto un governo con peggiori rapporti col Parlamento.

“Più che di un portavoce, avrei bisogno di un portasilenzi”, sospirò Berlusconi. Infatti durò 7 mesi, un record mondiale.

“Lascio la politica per sempre, non fa per me”, annunciò il Platinette.

E fondò Il Foglio, coi soldi della signora Veronica e soprattutto dei contribuenti.

Un miracolo editoriale che non ha mai superato le 10 mila copie vendute.

Nel 1996 proclamò: “Squillante è un uomo probo”, infatti poco dopo finì in galera.

Nel ‘97 assunse la direzione di Panorama, che dovette lasciare qualche mese più tardi, prima che anche l’ultimo lettore passasse all’Espresso.

Poi quello che aveva lasciato per sempre la politica si candidò al Mugello contro Di Pietro.

Una catastrofe epocale, roba da Protezione civile: il noto frequentatore di se stesso trascinò il Polo sotto i minimi storici (16%).

Lasciata la politica per la seconda volta, ovviamente per sempre fino alla successiva, il Platinette tornò al Foglio, dove si diede un’altra missione epocale: appoggiare la Bicamerale per la riforma bipartisan della Costituzione, soprattutto della Giustizia.

Da quel preciso istante, la sorte della Bicamerale fu segnata: infatti naufragò rovinosamente poco dopo.

Per qualche anno, prudenzialmente, il Cavaliere evitò di seguire i consigli del suo aspirante Tigellino, anzi Tigellone.

Infatti rivinse le elezioni nel 2001. La Donna Barbuta si buttò sugli esteri, esportando il suo mortifero influsso su scala internazionale.

Anche lì, con ottimi risultati. Appena Bush s’inventò le armi di distruzione di massa in Iraq, Il Foglio pubblicò decine di articoli per rivelarne l’esatta ubicazione: Ferrara le vedeva a occhio nudo dalla sua terrazza in Trastevere.

Purtroppo erano allucinazioni dovute a indigestione di supplì.

Il Platinette indossò l’elmetto e divenne neocon, anzi più neocon dei neocon.

Risultato: Bush oggi è il presidente americano più detestato dell’ultimo secolo e i neocon non osano più mettere il naso fuori di casa.

Non contenta, la Donna Barbuta si buttò a corpo morto su Sarkozy.

Infatti Sarkò è subito precipitato nei sondaggi. Pare che Carla Bruni sia passata di recente dal Foglio per pregare il direttore di non parlare più del marito: non può fargli che bene, al marito. Nessun problema: Ferrara, dopo aver sponsorizzato e dunque incenerito la candidatura di D’Alema al Quirinale, s’era già convertito all’ateo-clericalismo, costringendo i suoi sventurati redattori a tornei di rosari, voti di castità e pubbliche letture delle vite dei santi.

Già meditava l’ultimo colpaccio: il partito Aborto No Grazie, purtroppo boicottato dagli elettori cinici e bari.

Nessun voto, ma in compenso molte uova.

E un’impennata negli ascolti di Otto e mezzo che, quando lo conduceva lui, non superava il 2% di share, mentre quando s’è sparsa la voce che lui non c’era più è subito schizzato verso l’alto. Anche Veltroni, molto apprezzato da Ferrara nella versione dialogante col Cavaliere (“W il Caw”), non se n’è ancora riavuto.

Anche lui avrebbe fatto sapere al Platinette che già il Pd ha tanti problemi: se potesse evitare di elogiarlo per qualche settimana, ecco, farebbe cosa gradita.