Sbilanciamoci!: al via la contro-Cernobbio - di Paola Zanca
Diciotto mesi di bluff. La social card, la Robin Hood Tax, il bonus- famiglie: provvedimenti di facciata, che non hanno saputo rispondere nemmeno in minima parte ai bisogni di un'Italia in crisi. Il prossimo 5 settembre, i bluff del governo, la campagna di Sbilanciamoci! ha deciso di svelarli. Lo farà a poche centinaia di metri da Villa D'Este, a Cernobbio, dove negli stessi giorni aprirà i battenti il tradizionale workshop degli economisti organizzato dallo Studio Ambrosetti. Edizione speciale, questa del 2009, per il Forum per un'economia diversa che compie sette anni: una sola giornata di lavori, anziché quattro, come ci avevano abituato dal 2001. D'altronde siamo in crisi, e quelli di Sbilanciamoci! lo sanno bene. L'idea di tirare la cinghia, invece, ai “nemici” di Cernobbio non li sfiora nemmeno: 1950 euro è la misera quota di partecipazione che ogni forumista verserà per ascoltare il verbo dei big della finanza: «A causa dei limiti rigidi di capienza della sala riunione – si rammaricano da Ambrosetti – dobbiamo affrontare il grave disagio di non poter accettare un numero progressivamente crescente di richieste di partecipazione, che generano ogni anno una lista d'attesa. Anche per questo l'invito al Forum è "strettamente riservato" ai destinatari, Presidenti e Amministratori Delegati dei principali gruppi internazionali e nazionali».Gli operai, i pensionati, i precari, e tutti quelli che del futuro dell'economia hanno più fretta di sapere, restano fuori. Per loro c'è posto più in là, sul palco della Contro-Cernobbio. È lì che parleranno dell'Italia come non l'avete mai vista: quelli di Sbilanciamoci!, per farcela vedere, hanno pensato bene di disegnarla, con tutte le sue disparità, i suoi paradossi, le sue malformazioni. E con i suoi bluff.«I dati sono noti – ricorda il portavoce della campagna, Giulio Marcon – Il Fondo nazionale per le politiche sociali è stato ridotto di 2/3, il Fondo nazionale per la non autosufficienza è stato cancellato; lo stesso è successo a quello per la inclusione degli immigrati. Nello stesso tempo sono stati ancora una volta tagliati i fondi ai comuni (e gli è stata tolta l'Ici, solo in parte compensata da altre entrate) che sono i principali erogatori e realizzatori dei servizi sociali sul territorio». «Tra demagogia e marketing – conclude Marcon – il governo sta cambiando la natura del nostro welfare, trasformandolo in quel sistema compassionevole dove al centro c'è il”povero” e non il cittadino, gli “aiuti” e non i diritti. E' una deriva preoccupante, cui opporsi con decisione».A Cernobbio Sbilanciamoci! porterà le sue 15 mosse per uscire dalla crisi, un dettagliato piano da 40 miliardi che entro il 2011 potrebbe rilanciare l'economia italiana: i conti tornano, basterebbe investire sulla riconversione ecologica dell'economia, sulla qualità sociale e collettiva dei consumi, sul ruolo positivo dell'intervento pubblico, sui diritti e la dignità del lavoro. Chissà che sabato, a qualcuno dei “big”, non venga voglia di andare a prendere appunti.
31 agosto 2009
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