dalla gazzetta del mezzogiorno
INCHIESTA/Viaggio da Incubo nella "social card" impossibile
BARI - Sembra incredibile ma gli anziani più sfortunati non hanno diritto alla «social card».
Il modulo dell’Inps dedicato agli over-65 parla chiaro: anche se uno campa con 300 euro al mese, non ha casa, nè auto, non potrà avere la «carta acquisti» se «ha vitto assicurato dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni in quanto ricoverato in istituto di cura».
Quindi, in virtù dei dannati parametri fissati dal ministro Tremonti, i vecchietti gravemente malati - e le loro famiglie - non potranno contare nemmeno su quel tozzo di pane da 40 euro al mese.
Che la peggiore sfortuna (la malattia), possa essere motivo d’esclusione da un aiuto economico è cosa tanto incredibile che nessuno sembra averla notata.
Non ne sanno alcunchè in alcuni uffici postali. E - soprattutto - non lo sanno al Numero Verde ministeriale dedicato alla «social card». L’UFFICIO POSTALE Sabato, ore 12, l’ufficio postale di via Garrone, a Bari, trabocca di gente.
Non c’è un cartello che spiega a chi rivolgersi per la «social card». Però la cassiera che si occupa delle raccomandate è sollecita e gentile. Corre sul retro e recupera il modulo dell’Inps dedicato agli anziani che vogliono la «card».
Le informazioni no, quelle non può darle lei. «Bisogna parlare col direttore», dice indicando un varco tra le casse 3 ed 8. Lì, oltre la massa di chi deve pagare le bollette o spedire un pacco, c’è una mesta coda. Sono quelli della «social card».
Dignitosamente straccioni, li riconosci perché non hanno manco diritto a sedersi. Non c’è un «numerino» per quelli della «social card», nè un posto a sedere. Per loro c’è solo questa coda vecchio stampo che conduce al tavolo del direttore.
Il «direttore» - lo chiameremo così visto che non ha una targhetta che indichi le sue generalità - è un uomo di mezza età, molto cortese e piuttosto trafelato. Sulla sua scrivania c’è una slavina di moduli.
La cronista si presenta come una qualunque cittadina che chiede informazioni per il proprio papà-immaginario: un 68enne che rientra in tutti i parametri di reddito previsti dal Ministero ma che, molto malato di halzeimer e cancro, è da tempo ricoverato. «Se suo padre non può venire di persona, può però delegare lei», dice il direttore dell’ufficio postale porgendo un paio di fogli. «Compilando questa delega, le verrà intestata la “social card” del suo congiunto e potrà usarla lei.
L’unico problema è che poi suo padre dovrebbe venire di persona a ritirare la “card” e firmare. A meno che - continua il direttore - lei non faccia autenticare la firma». E come? - replica la cronista-cittadina - Mio padre è un lungodegente, non può lasciare la clinica per andare dal notaio. «Allora - dice il direttore - si rivolga ai medici e chieda a loro, vedrà che l’aiuteranno». IL NUMERO VERDE Ottocento, 666, ottocentottantotto. Sarà il diabolico triplo 6, ma il Numero Verde attivato dal Ministero per chiarire i dubbi su come richiedere la «social card» ha in sè qualcosa di «stravagante». La signorina ha una voce squillante ma la linea è un po’ disturbata. Il suo nome è Sabrina, forse. E sarà stata certamente formata a rispondere ai quesiti sulla «social card». Quando però la cronista-cittadina le espone il caso, lei sembra sorpresa: «Per piacere attenda in linea ché devo chiedere». Non è noto a quale «scienziato» si sia rivolta la signorina «forseSabrina», però, dopo un pugno di minuti di silenzio rieccola a telefono: «Per noi suo padre può avere la carta ma, per essere più sicuri, è meglio che chieda al Numero Verde dell’Inps». Un Numero Verde ad hoc che rimanda ad altro Numero Verde ad hoc: roba da primo premio al campionato per la peggio-crazia. NUMERO VERDE 2All’803.164 risponde Antonio. La cronista-cittadina illustra anche a lui il caso di questo padre-immaginario. Antonio è ferratissimo, conosce la risposta: «La circolare Inps numero 26673 del 28 novembre 2008, punto 3, ultimo capoverso, spiega che non può fruire della “card” chi ha il vitto assicurato dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni in quanto ricoverato in istituto di cura». Antonio, scusi ma questo è crudele. «Posso essere d’accordo con lei, ma questa è la legge», risponde. Intanto, contro i duri patimenti dei vecchietti terminali, la maschera d’umanità dall’operazione «social card» va in pezzi.Marisa Ingrosso6/12/2008
1 commento:
ma che non si sapeva che finiva cosi'? e non si immagina che la social card la prenderanno i 4 raccomandati mini faccendieri di turno (che si dichiarano nullatenenti anche se non lo sono)?
la social card e' lo 'zuccherino' del momento straordinario...come altri zuccherini gia' menzionati...
solo che e' quello di piu' cattivo gusto
l'hanno detto in molti economisti che bisognava riaprire la finanziara..
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