domenica 21 marzo 2010

Ulivi protetti per legge: ora anche la potatura nel mirino della Gdf-Puglia

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=320286&IDCategoria=470

FASANO - Sui controlli attuati dalla Guardia di Finanza nelle campagne, soprattutto nella zona tra Fasano e Cisternino, dove gli agricoltori stanno procedendo alla bruciatura dei residui di potatura di ulivo, bisogna fare chiarezza. È quanto chiede la Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Puglia.

«Da qualche settimana, soprattutto a nord della Provincia di Brindisi – si legge in una nota -, alcuni olivicoltori sono oggetto di controlli da parte della Guardia di Finanza che sta intervenendo su appezzamenti sui quali si sta procedendo, così come accade da secoli, alla bruciatura dei residui di potatura di olivo. I controlli si stanno concludendo con l’apertura di procedimenti penali a carico degli olivicoltori per la violazione delle norme sui rifiuti. Agli agricoltori viene contestata - secondo la Cia Puglia impropriamente - la violazione del Decreto legislativo 152/2006, riguardo lo smaltimento, commercio e intermediazione dei rifiuti, che prevede notevoli pene pecuniarie e risvolti di carattere penale.

La Cia Puglia – prosegue la nota - sulla questione ha già sollecitato nelle settimane scorse l’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari chiedendo che venga fatta piena chiarezza, considerata l’inesistenza di una norma specifica a riguardo e considerato anche che altri corpi dello Stato non stanno applicando tali sanzioni. A riguardo proprio l’Assessorato regionale alle risorse agricole sta procedendo, su richiesta della Cia, ad uno studio legislativo in materia, in modo da informare correttamente sia gli agricoltori che gli organi preposti ai controlli».

Proprio l’altro ieri la Cia con una nota a firma del vicepresidente regionale vicario Donato Petruzzi ha interessato della questione anche l’Assessore regionale alla Ecologia Onofrio Introna.

«La nostra preoccupazione – scrive la Cia ad Introna - è notevole in quanto già l’olivicoltura pugliese viene fuori dall’annata più disastrosa della sua storia recente; gli olivicoltori potrebbero anche non potare i propri ulivi ma sono costretti a farlo sia in virtù della Legge regionale 14/2007 sugli ulivi monumentali che li costringe alla manutenzione, ma anche in virtù degli impegni previsti dal regime di “Condizionalità” approvati con Delibera di giunta regionale 525/2010. Pertanto, se a tutto questo si aggiungono i suddetti controlli attuati dalla Guardia di Finanza o da altri corpi dello Stato preposti, come potrebbe essere il Corpo Forestale, rischiamo di rendere le nostre campagne invivibili e di creare un clima di allarme sociale. Siamo anche convinti che – conclude la nota a firma di Petruzzi -, laddove vi fosse la possibilità di smaltire diversamente detti residui di potatura, senza aumentare i costi, gli agricoltori lo farebbero, ma ad oggi mancano le strutture e i mezzi anche finanziari per poterlo fare».

«In conclusione la Cia Puglia – si legge ancora nel comunicato - ha chiesto ad Introna, nell’ambito delle competenze dell’assessorato alla Ecologia, di intervenire per fare in modo, anche attraverso la convocazione di un incontro, di arrivare ad un chiarimento, in modo da fornire agli agricoltori le giuste informazioni e da tranquillizzare gli olivicoltori, che da sempre hanno utilizzato il metodo della bruciatura per eliminare i residui della potatura, senza dimenticare che residuo della potatura di ulivo è anche la legna da ardere che si utilizza nei caminetti domestici».

20 Marzo 2010

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