sabato 10 aprile 2010

Gallipoli, maxi sequestro di tonno rosso

(da La Gazzetta del Mezzogiorno.it) Gallipoli, maxi sequestro di tonno rosso
E' una specie protetta

PORTO CESAREO (LECCE) – Sono 131 gli esemplari di tonno rosso sequestrati nelle ultime ore dalla guardia costiera di Gallipoli e dalla magistratura durante operazioni di sbarco del pescato di due pescherecci salentini. Il tonno rosso è una specie protetta perchè in via di estinzione.

I 131 esemplari sono stati sequestrati nella rada di Porto Cesareo dai militari della Guardia Costiera. «Si tratta di un intervento importante», ha detto in conferenza stampa il capitano di fregata Giovanni Scattola, comandante del Compartimento Marittimo di Gallipoli, spiegando che solo 17 degli esemplari sequestrati erano di taglia consentita, i restanti 114 non avevano ancora raggiunto la maturità sessuale, che si registra tra la fine del terzo e il quarto anno di vita.

«Il nostro appello – ha aggiunto Scattola – è volto al rispetto e alla tutela dell’ambiente mare, ci appartiene, dobbiamo rispettarlo sia se siamo operatori professionisti sia semplici vacanzieri». I comandanti dei due pescherecci, che fanno parte della marineria di Porto Cesareo, sono stati denunciati all magistratura; inoltre sono state loro inflitte sanzioni amministrative per 18.000 euro. Degli esemplari sequestrati, solo 17 erano di taglia consentita perchè lunghi più di 115 centimetri e del peso superiore a 30 chilogrammi.

Fattore scatenante dell’eccezionale cattura – secondo la guardia costiera – è il cambiamento climatico primaverile con l'innalzamento della temperatura del mare da 10 a 15 gradi. Severissime sono le norme della Comunità Europea a tutela della specie del tonno rosso (reg.CE 302/2009), in forte depauperamento a causa dell’eccessiva pesca fatta negli anni passati. In Italia sono solo 79 i pescherecci autorizzati alla pesca del tonno rosso. In gran parte appartengono alle marinerie di Campania e Sicilia; uno solo alla Puglia e fa parte della flottiglia di Mola (Bari). «Il pescato per la maggior parte - ha spiegato, infine Scattola – era destinato al mercato locale».

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