giovedì 15 aprile 2010

Marasma PD - di Pino Corrias



Il marasma sessuale che imprigiona la Chiesa romana (e celibe) è paragonabile solo al marasma politico che sta sbriciolando il Partito Democratico. Entrambi gli organigrammi stanno scivolando sul vetro della Storia. Entrambi parlano di cose che non sanno più, annaspano, improvvisano.

La sessualità malata e immaginaria dei primi li porta a dire risibili nefandezze come quella che equipara la pedofilia alla omosessualità e a leggere, nelle denunce planetarie delle violenze sessuali praticate da centinaia di preti nel mondo, un complotto giudaico laicista guidato da New York Times. La politica malata e immaginaria dei secondi li conduce a singolari forme di auto dissoluzione come quella di convincersi di avere ottenuto una mezza vittoria e incidentalmente anche una mezza sconfitta alle ultime elezioni regionali. A campare di rimessa, seguendo sempre l’ultimo osso lanciato dal Cavaliere (da una settimana: Le Riforme) come levrieri ubbidienti e ciechi.
A perdere Mantova per faide interne. Ad ascoltare, ancora, Franco Marini che dà del folle a Romano Prodi. Ad affidare a Massimo D’Alema, dopo gli esiti noti della sua discesa in Puglia, il Copasir, organismo di controllo sui Servizi, con esiti non ancora noti, ma prossimi venturi. E poi: a non avere una sola idea sul Nord Italia, le fabbriche polverizzate, le partite Iva, la disoccupazione, la delocalizzazione. A non addentare una volta per tutte il problema dei problema, l’evasione fiscale: 50 italiani su 100 che dichiarano di guadagnare meno di 15 mila euro, imprenditori e commercianti che incassano meno dei loro dipendenti, che è il vero patto politico (etico, giudiziario) su cui si fonda la supremazia elettorale (e culturale) di questa nostra destra populista e autoritaria.

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