mercoledì 3 giugno 2009

da Repubblica

I risultati della ricerca del Transparency International Italia
La sfiducia nei politici è forte. Soprattutto nel nostro Paese
Corruzione, i partiti battono tutti ma in pochi decidono di denunciare
Pochi credono che le misure di contrasto servano a qualcosa

ROMA - In testa alla classifica ci sono i partiti politici. E la cosa non suona come una novità. Stando ai dati del "Barometro della corruzione globale", nel mondo e in particolare nel nostro Paese, il binomio politica-mazzette appare sempre più solido. Le cifre parlano chiaro: alla domanda su quale organizzazione sia in assoluto la più corrotta in Italia, il 44% ha risposto i partiti politici.
Complessivamente settore privato, Parlamento, media e magistratura non arrivano al 30%. Nessuno, insomma, è immune dalla corruzione. I dati parlano chiaro: in una scala che va da zero (assenza di corruzione) a cinque (estremamente corrotto), i partiti arrivano a 4,1; il privato a 3,2, i media a 3,4 e la magistratura a 3,5.
L'indagine condotta dal Transparency International ha coinvolto 73mila persone in 69 nazioni. A tutti è stato chiesto che tipo di percezione avessero della corruzione e come questa influenzasse le loro vite. I risultati vedono il primato, tutt'altro che invidiabile, dei partiti politici.
Sono loro l'istituzione più corrotta. Ma anche il privato ha poco da sorridere. Rispetto a cinque anni fa, l'aumento è stato dell'8%. Ed ancora: più della metà degli intervistati considera la corruzione come un mezzo di pressione illecita ma assolutamente praticato da parte dei privati, per influenzare le politiche governative. Mazzette, dunque. Che più del 10% ammette di aver pagato (un quarto alla polizia). A fronte di questo, però, spicca un dato preoccupante. Pochissimi decidono di denunciare. Tre quarti delle persone testimoni di comportamenti illeciti hanno tenuto la bocca chiusa. Una tendenza legata alla sfiducia nei confronti delle politiche governative contro la corruzione: solo il 31% le considera efficaci. In Italia, poi, le cose vanno ancora peggio: solo il 16% reputa efficace il contrasto, mentre il 69% lo giudica totalmente inefficace. Una cifra ben al di sopra della media europea che vede il 24% soddisfatto (+8% rispetto all'Italia) e il 56% del tutto insoddisfatto (-13% rispetto all'Italia).
Da notare, infine, che mentre in Italia solamente il 7% degli intervistati ritiene che il settore privato sia corrotto, la media europea è del 23% (+16%), con picchi di oltre il 50% nel nord Europa.
(3 giugno 2009)

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