sabato 3 gennaio 2009

Questo è solo l'inizio...



Rifiuti, scoppia il "caso Puglia"
CALIMERA (LECCE) -
La richiesta ai manifestanti di Ugento (Lecce) è di «assumere atteggiamenti di moderazione», e al prefetto di Lecce, Mario Tafaro, di anticipare la riunione prevista a Lecce per il 7 gennaio; nel contempo si affida ad un legale (il docente universitario Pier Luigi Portaluri) l’incarico di impugnare l'ordinanza del sindaco di Ugento, Eugenio Ozza, che vieta il transito di camion di rifiuti provenienti da altro ambito territoriale e lo smaltimento in discarica giudicata «illegittima». E' quanto ha deciso la giunta dell’Unione di Comuni della Grecìa salentina, riunitasi a Calimera per discutere dell’emergenza rifiuti. In una nota la giunta dell’Unione chiede ai manifestanti di consentire per i prossimi giorni lo smaltimento dei rifiuti ad Ugento e di lavorare “per la ricerca di efficaci soluzioni alternative”.
In tutta risposta si inasprisce la protesta dei cittadini di Ugento (Lecce) che da giovedì notte scorsa presidiano l’accesso alla discarica in località 'Burgesi' per impedire agli autocompattatori di scaricare i rifiuti. La protesta, alla quale partecipa un centinaio di persone, tra cui molte donne, è stata organizzata dopo che, il 30 dicembre scorso, il commissario per l’emergenza ambientale in Puglia, Nichi Vendola, ha disposto, per un mese, e fino all’ individuazione di nuove soluzioni, che nella discarica vengano smaltiti anche i rifiuti dei 46 Comuni dell’Ato Lecce/2, oltre a quelli dei 24 Comuni dell’Ato Lecce/3.
E i manifestanti si preparano ad una seconda notte di presidio. I manifestanti hanno acceso falò in strada per riscaldarsi, mentre la zona è presidiata da poliziotti e carabinieri. Oggi a testimoniare sul posto la propria solidarietà ai manifestanti è arrivato il parroco della chiesa di san Giovanni Bosco ad Ugento, don Stefano Rocca, il sacerdote che in questi mesi ha ricevuto minacce per l’invito rivolto alla gente del paese a rompere il muro di omertà sull'omicidio del consigliere comunale di Ugento e consigliere provinciale di Lecce dell’Italia dei Valori Giuseppe Basile, ucciso nella notte tra il 14 e 15 giugno 2008. Mercoledì scorso, durante una seduta del consiglio comunale di Ugento, don Stefano aveva chiesto e ottenuto di parlare invitando il sindaco, Eugenio Ozza, a firmare l’ordinanza con la quale si impone, per motivi di sicurezza, il divieto di transito dei camion di rifiuti provenienti da fuori ambito territoriale e lo smaltimento nella discarica.
Il divieto di scarico è stato imposto sia per motivi di sicurezza, perchè la strada di accesso al sito di smaltimento è ritenuta inidonea a sostenere il passaggio di oltre cento autocompattatori al giorno, sia perchè il sito è orami vicino all’esaurimento. I manifestanti hanno chiuso al traffico il crocevia che collega l’ingresso della discarica ai Comuni di Ugento e di Acquarica del Capo e bloccano tutti i camion carichi di spazzatura, che sono incolonnati. A Vendola i manifestanti chiedono di revocare immediatamente l'ordinanza regionale e, successivamente, di chiudere la discarica, sospettata di essere la causa di numerose patologie tumorali.
da La Gazzetta del Mezzogiorno
Questo è solo l'inizio.
Ringraziamo (come anche per tante altre situazioni) l'incapacità, la miopia e l'inconsistenza dei nostri politici.
Sempre dalla Gazzetta:
Un urlo in aula: «Falliti andate via»
ACQUARICA DEL CAPO - «Falliti, andate via». L’urlo ripetuto più volte nella sala di palazzo Villani, dove ieri sera si sono riuniti i 24 sindaci che fanno parte dell’Ato Le 3 per discutere del futuro della discarica Burgesi di Ugento, è pesato come una sentenza senza appello.
Una sentenza pronunciata nei confronti di una classe politica che per sua ammissione «ha fallito», come molti sindaci presenti hanno riconosciuto nel loro intervento.
«Una sala piena così non si era mai vista», ha confessato il sindaco di Acquarica, Carlo Rovito.
Ma la presenza di tantissima gente, arrivata, oltre che da Acquarica, da Presicce, da Ugento, da Gemini, da Taurisano, non era certamente una presenza di consenso. Il pubblico di ieri sera era fatto prevalentemente di giovani. Giovani senza etichetta politica che però hanno a cuore l’ambiente, quello in cui vivono e quello che vorrebbero lasciare domani ai propri figli.
Giovani che hanno studiato e che non sono disponibili a farsi raggirare dal politicante di turno. Giovani che sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità anche nella vita cittadina. «Non ci fidiamo di questa classe dirigente», ha dichiarato uno di loro, «abbiamo visto in che condizioni ci ha ridotti. Qualunque soluzione si adotterà su questo o su altri problemi vogliamo che passi al vaglio della gente, sulla testa della quale fino ad oggi sono state consumate le peggiori nefandezze. Da domani noi vigileremo e pretenderemo di essere messi in condizioni di farlo nel migliore dei modi nelle forme che riterremo più opportune».
[g.c.]30/12/2008

5 commenti:

Hawkeye ha detto...

Salento, i rifiuti
«lasciati per strada»

di EMANUELA TOMMASI

LECCE - «Le competenze sono del Commissario regionale. La Provincia non interverrà se non quando ci saranno i sacchetti di spazzatura lungo le strade». Il presidente Giovanni Pellegrino ri- spedisce al mittente, con tanto di motivazione, l’invito dell’assesso - re regionale all’Ecolo gia M i ch e l e L o s ap p i o ad intervenire sull’emergenza rifiuti. «Le competenze sono di Vendola - dice Pellegrino - le inadempienze pure, quindi tocca a lui risolvere il problema ». E la grana è di quelle pesanti, visto che domani scadono i termini per la gestione della discarica di Ugento (a servizio dell’Ato Lecce 3) e per l’impianto provvisorio di biostabilizzazione di Poggiardo (a servizio dell’Ato Lecce 2). Pertanto, dal 1° gennaio i rifiuti resteranno in strada. A meno di un provvedimento straordinario immediato che, secondo la Regione spetta alla Provincia dover adottare; viceversa, nel ragionamento del presidente Pellegrino, resta nelle competenze del presidente Nichi Vendola nelle vesti di commissario delegato per l’emergenza ambientale. Il presidente della Giunta di Palazzo dei Celestini ha risposto, ieri, alla nota con cui Losappio, dopo la riunione nella Prefettura di Lecce del 24 dicembre, ha invitato la Provincia «ad assumere i necessari provvedimenti contingibili ed urgenti, ai sensi dell’ar ticolo 191 del decreto 152 del 2006, sostenuti dalla circostanza che le soluzioni valutate e prospettate dalla Provincia opportunamente sono riconducibili al solo territorio della provincia di Lecce». Neanche per idea, secondo Pellegrino, per il quale «la Provincia non vuole togliere le castagne dal fuoco a nessuno, dal momento che non è stata lei a mettercele, e non può sopportare ora la croce visto che finora non è stata ascoltata», insiste. «Resto dell’avviso - fa sapere all’assessore regionale, ma anche al commissario, al prefetto ed al comandante della polizia provinciale - che la competenza ad intervenire sia, attualmente, del commissario straordinario ai sensi dell’ordinanza Pcdm 3642 del 16 gennaio 2008, e che un mio potere di intervento, ex articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006, potrebbe essere attivato solo davanti all’inerzia del commissario nell’esercizio di un potere suo proprio, che torno a sollecitare». Pellegrino rimarca che dal 1° gennaio prossimo «viene a determinarsi una situazione emergenziale in due terzi del territorio provinciale, atteso che con la fine dell’anno (31 dicembre 2008, ndr) cessano di avere efficacia i titoli autorizzativi di Monteco a gestire la discarica Burgesi, ad Ugento, e Sud Gas l’impianto provvisorio di biostabilizzazione di Poggiardo». Ma esprime perplessità sul fatto che il potere contingibile ed urgente, volto a rimuovere transitoriamente la situazione emergenziale, spetti a lui. Questo, spiega, perchè l’emergenza «è venuta a determinarsi per i gravi ritardi nella realizzazione degli impianti previsti a regime nell’Ato Lecce 2 e nell’Ato Lecce 3, certamente non imputabili alla Provincia ed anzi in parte determinati per le perplessità con cui la struttura commissariale ha accolto soluzioni da me suggerite». Le accuse di Pellegrino, alla guida di un’Amministrazione di centrosinistra (dunque dello stesso colore della Giunta Vendola) richiamano - singolarmente - quelle fatte dall’opposizione provinciale di centrodestra. Ma di queste ultime riferiamo a parte. Continuando negli addebiti, Pellegrino spiega che il riferimento è, in particolare, alla discarica di servizio-soccorso originariamente prevista a Corigliano, «approvata con oltre un anno di ritardo rispetto a quando da me suggerito, e solo in seguito ad una sentenza del Tar che ne escludeva l’inizio del funzionamento fino a quando il rischio dell’inquina - mento delle falde idriche ipogee non fosse stato del tutto escluso». Ma c’è un altra ragione per la quale il presidente ritiene di non disporre dei poteri per intervenire. «Fino ad ora - ricorda - il problema dello smaltimento dei rifiuti nell’Ato Lecce 2 è stato risolto con una soluzione extraprovinciale, attraverso l’utilizzazione di impianti a Grottaglie ed a Fragagnano. La situazione emergenziale che viene ora a crearsi non può essere problema esclusivamente interno a questa provincia». Anche perchè riguarda due Ato. Pertanto, la Provincia interverrà solo davanti all’inerzia del commissario regionale. Come? L’ipo - tesi resta la sopraelevazione della discarica di Ugento in maniera da consentire pure l’acco glimento temporaneo (dai sei ai nove mesi) dei rifiuti dell’Ato Lecce 2. E qui, il presidente Pellegrino non può fare a meno di condannare «l’e goismo municipalistico che stanno manifestando le popolazioni dell’Ato Lecce 3», rivolgendo, piuttosto, un invito alla solidarietà, «la stessa che ha mostrato nei nostri confronti il Tarantino». Tra l’al - tro, ha aggiunto, la miopia di pochi danneggia tutti. Tra le soluzioni cui può far ricorso la Provincia, non è da scartare quella di conferire i rifiuti nell’impianto di Trani, con costi ridotti rispetto a quelli che comportebbe la sopraelevazione di Burgesi.

30/12/2008

Hawkeye ha detto...

I 24 sindaci: «No alla spazzatura dai comuni dell'altro bacino»



di GIANCARLO COLELLA

ACQUARICA DEL CAPO (Le) - «La discarica Burgesi di Ugento non riceverà neanche un grammo di rifiuti provenienti da comuni che non fanno parte dell’Ato Lecce 3». E’ questa la posizione presa dai sindaci dei 24 comuni del Sud Salento che fanno parte di quest’Ambito nella animatissima riunione che si è svolta ieri sera nel salone consiliare di Palazzo Villani. L’allar me era scaturito dalla ipotesi ventilata in Prefettura durante l’incontro sull'emergenza rifiuti che si era svolto la vigilia di Natale, che prevedeva che la discarica di Ugento, oltre ai rifiuti dei 24 comuni dell’Ato Lecce 3 ricevesse anche quelli dei 46 comuni dell’Ato Le 2.

I sindaci dei 24 comuni che conferiscono la spazzatura ad Ugento, alla presenza dell’assessore provinciale all’ambiente Gianni Scognamillo, hanno deciso all’unani - mità di rifiutare la proposta di sopraelevazione della discarica, ormai arrivata a superare gli 11 metri di altezza. Ma come faranno questi comuni a superare l’emergenza rifiuti, considerato che i 24 comuni producono circa 80.000 tonnellate di rifiuti l’anno e che la capienza residua dell’attuale discarica non supererebbe gli 8.000 metri cubi, tenendo conto che l’impianto di biostabilizzazione in fase di realizzazione non sarà operativo prima di almeno 9 mesi?

«La struttura continuerà a ricevere i rifiuti dei nostri comuni finchè sarà possibile. Dopo di che i nostri rifiuti verranno conferiti nella struttura dove saranno conferiti quelli dell’Ato Lecce 2, che qualcuno voleva mandare ad Ugento, sopraelevando la discarica», ha dichiarato con soddisfazione il sindaco di Presicce Antonio Luca, uno dei più strenui assertori del fatto che «questo territorio ha già pagato un prezzo alto in termini di salvaguardia dell’ambiente e della salute della gente». I lavori della serata sono stati aperti dal sindaco di Tiggiano Donato Martella, vice-presidente pro tempore dell’Ato Le 3.

Martella ha illustrato la proposta di sopraelevazione della discarica suggerita dalla Provincia per consentire il conferimento dei rifiuti prodotti dall’Ambito Le 3 e dall’Ambito Le 2 a partire dal primo gennaio prossimo, considerato che il 31 dicembre la discarica Burgesi di Ugento dovrebbe chiudere. La proposta illustrata da Martella veniva accolta da uno scroscio provocatorio di applausi da parte del pubblico. Il vice-presidente dell’Ato Le 3 ha esposto anche le altre ipotesi, compresa quella di conferire i rifiuti prodotti nel Salento presso l’impianto di Castellaneta.

Il dibattito è stato ricco, articolato ed a momenti anche teso, ma partecipato sino alla fine. Numerosi gli interventi dei sindaci presenti, dopo quello del sindaco di Ugento Eugenio Ozza, da quello di Racale a quello di Taurisano, Patù, Presicce, Gagliano,Morciano, Taviano, Alliste e Acquarica. Sia pure con sfumature diverse, tutti i sindaci, a qualunque schieramento appartenessero, hanno espresso la loro ferma opposizione all’ipotesi della sopraelevazione della discarica ed hanno riconosciuto unanimamente l’impegno profuso nella soluzione dei problemi dei rifiuti dall’assessore provinciale all’ambiente Gianni Scognamillo. Proprio Scognamillo ha delineato il percorso fatto dall’emergenza rifiuti in Puglia e nel Salento, invitando tutti ad evitare di assumere atteggiamenti demagogici e dichiarandosi disponibile a prendere in considerazione qualunque soluzione proposta dall’assemblea .

Non sono mancati gli interventi dal pubblico, sebbene non autorizzati, come quello del presidente dell’Ordine dei medici Riccardo Monsellat o, che ha paventato i rischi di infezione di leptospirosi da contatto con i topi che vivono nella discarica, manifestando anche preoccupazione per i possibili ritardi nella consegna dell’impianto di biostabilizzazione che dovrebbe sostituire la discarica Burgesi. Le previsioni nella consegna parlano di 6-9 mesi. «Ma sappiamo come funzionano le cose da noi - ha dichiarato un giovane universitario - per cui dobbiamo attrezzarci per una nuova emergenza in prossimità dell’estate prossima».

30/12/2008

Hawkeye ha detto...

Un urlo in aula: «Falliti andate via»

ACQUARICA DEL CAPO - «Falliti, andate via». L’urlo ripetuto più volte nella sala di palazzo Villani, dove ieri sera si sono riuniti i 24 sindaci che fanno parte dell’Ato Le 3 per discutere del futuro della discarica Burgesi di Ugento, è pesato come una sentenza senza appello. Una sentenza pronunciata nei confronti di una classe politica che per sua ammissione «ha fallito», come molti sindaci presenti hanno riconosciuto nel loro intervento.

«Una sala piena così non si era mai vista», ha confessato il sindaco di Acquarica, Carlo Rovito. Ma la presenza di tantissima gente, arrivata, oltre che da Acquarica, da Presicce, da Ugento, da Gemini, da Taurisano, non era certamente una presenza di consenso. Il pubblico di ieri sera era fatto prevalentemente di giovani. Giovani senza etichetta politica che però hanno a cuore l’ambiente, quello in cui vivono e quello che vorrebbero lasciare domani ai propri figli. Giovani che hanno studiato e che non sono disponibili a farsi raggirare dal politicante di turno.

Giovani che sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità anche nella vita cittadina. «Non ci fidiamo di questa classe dirigente», ha dichiarato uno di loro, «abbiamo visto in che condizioni ci ha ridotti. Qualunque soluzione si adotterà su questo o su altri problemi vogliamo che passi al vaglio della gente, sulla testa della quale fino ad oggi sono state consumate le peggiori nefandezze. Da domani noi vigileremo e pretenderemo di essere messi in condizioni di farlo nel migliore dei modi nelle forme che riterremo più opportune». [g.c.]

30/12/2008

Hawkeye ha detto...

Erano state annunciate nei giorni scorsi ed in queste ore si sono concretizzate quelle barricate umane, che hanno registrato anche momenti di forte tensione, che non hanno permesso ai camion carichi di rifiuti di scaricare – come da ordinanza Vendola – nel sito di Ugento anche l’immondizia del bacino le2 Ma Burgesi è anche il luogo di un braccio di ferro tutto politico, quello in atto tra centrodestra, che amministra Ugento e che ha emanato un’ordinanza per proibire ai mezzi pesanti di raggiungere la discarica, e il centrosinistra, che amministra Provincia e Regione. La Regione, da cui proviene l’ordinanza contestata, la Provincia che deve garantire una difficilissima concertazione che non avverrà comunque – afferma l’Ass al ramo Scognamillo prima del 7 gennaio data in cui è previsto un vertice per fare il punto e cercare l’alternativa ad Ugento. “C’è una sola soluzione: i sindaci dell’ato 2 e dell’ato 3 si dimettano tutti”. A parlare è don Stefano Rocca, il parroco di Ugento già noto come prete antimafia dopo il delitto Basile, intervenuto nel presidio davanti alla discarica di urgesi “per manifestare il mio sostegno – dice – anche se ammetto di non avere molta fiducia: non credo che questa mobilitazione possa servire a molto, visto che ad Ugento la spazzatura diventa oro e sulla discarica chi doveva mangiare ha già mangiato e si appresta a farlo ancora”
TrNews.it

Hawkeye ha detto...

da l'Unità

Salento, proteste antri-discarica appoggiate da sindaco Pdl

Domenica, nonostante il gelo, è il terzo giorno consecutivo di protesta anti-rifiuti in Puglia, davanti alla discarica di Ugento, in località Burgesi con l'appoggio del primo cittadino di Ugento, Eugenio Ozza, del Pdl contro il commissario straordinario, il governatore regionale Nichi Vendola.

In mattinata una quarantina i manifestanti hanno attuato un blocco stradale per impedire il transito dei camion dei rifiuti prodotti da gran parte dei Comuni salentini, disposto sino a fine gennaio da un'ordinanza del commissario per l'emergenza ambientale in Puglia, il presidente della Regione, Nichi Vendola. La legittimità dell'ordinanza è stata confermata dal Tar. Ma i manifestanti anti-discarica continuano ad affermare che toglieranno il blocco solo dopo un impegno scritto del prefetto di Lecce nel quale lo smaltimento dei rifiuti a Ugento venga revocato perchè la discarica è pressochè colma. Intanto, i rifiuti solidi urbani continuano a essere raccolti nei 24 Comuni dell'Ato Lecce 3 (che da tempo si serve della discarica di Burgesi) e nei 46 dell'Ato Lecce 2 (che, in base alla decisione di Vendola, devono essere smaltiti nel sito di Ugento).

I rifiuti rimangono per il momento negli auto compattatori che nelle prossime ore dovrebbero raggiungere la capienza massima. Nei 70 Comuni - secondo alcune stime - vivono circa 460mila abitanti e, nei prossimi giorni, la situazione potrebbe precipitare. Non a caso alcuni Comuni stanno invitando i cittadini (con manifesti, ma anche con auto munite di megafoni) a trattenere il più possibile i rifiuti in casa. Altri hanno distribuito buste giganti per la racconta dei rifiuti.

Per risolvere la situazione è stato convocato un vertice nella prefettura di Lecce per il 7 gennaio. Nei 70 Comuni - secondo alcune stime - vivono circa 460mila abitanti e, nei prossimi giorni, la situazione potrebbe precipitare. Non a caso alcuni Comuni stanno invitando i cittadini (con manifesti, ma anche con auto munite di megafoni) a trattenere il più possibile i rifiuti in casa. Altri hanno distribuito buste giganti per la racconta dei rifiuti.

«Il Pdl, il sindaco di Ugento e i più autorevoli esponenti nazionali del centrodestra hanno deciso di sequestrare e di tenere in ostaggio 70 Comuni del Salento». È duro il commento dell'assessore all'ecologia della Regione Puglia, Michele Losappio. «È inaudito - prosegue - che un prolungamento di un mese di una discarica in vita da 18 anni possa diventare la causa dell'ostruzionismo e del blocco voluto ed operato dagli amministratori e dagli esponenti del Pdl».

Lunedì in una lettera aperta al sindaco di Ugento, , il presidente dell'Anci Puglia, Michele Lamacchia chiedeva che il primo cittadino del piccolo centro salentino si adoperasse «per rimettere in funzione la discarica, accogliendo i rifiuti per prossimi trenta giorni o il minor tempo strettamente necessario a consentire all'intero sistema comuni-province-Regione di trovare una soluzione stabile e definitiva per la corretta gestione dei rifiuti nel Salento e procedere successivamente alla bonifica e alla messa in sicurezza del sito».



04 gennaio 2009