giovedì 24 giugno 2010

Ci hai detto di non criticare prima...

BENISSIMO,
quindi critichiamo dopo:

Marcello LIPPI ...
TU di calcio
(come ho sempre affermato, anche dopo che hai vinto il mondiale!)

NON NE
CAPISCI NULLA !!!!

Probabilmente se non avessi vinto OCCASIONALMENTE un mondiale
(ed i titoli con una Juve quantomeno "sospetta")
ti avremmo visto nei tribunali e non sui campi.

Immaginate tutti voi
(per non parlare della difesa che era probabilmente la meno qualificata in Italia)
un attacco con CASSANO, BALOTELLI, ROSSI e MICCOLI
(tutti giocatori di grandissima personalità e giganteschi nelle qualità!)
cosa avrebbe potuto fare !

Nemmeno il Brasile o l'Argentina potevano vantare un attacco di tali potenzialità !!!

Questa non è stata la rappresentativa dell'Italia...
ma quella personalizzata del "marcellinoLIPPI"
creata dalle botte che Cassanuccio ha dato al figlio di Lippi
(spero che sappiate perchè Lippi non avrebbe mai convocato Cassano!)
e dalle fissazioni di un semipsicopatico chiamato a fare quello che non ha mai saputo fare.
La Nazionale Italiana dovrebbe schierare i migliori elementi e non quelli che sono simpatici al suo allenatore.
Non è possibile lasciare a casa i quattro migliori attaccanti italiani del nostro campionato,
non è possibile portarsi dietro calciatori che per un anno intero non hanno (quasi) mai giocato (Iaquinta, Pirlo, Buffon, Gattuso, ecc.) ed altri che sono risultati i peggiori dell'intero campionato come il blocco difensivo della Juve!
E' evidente che un CT debba impostare la squadra secondo il proprio modo di intendere il calcio...
ma è altrettanto evidente che NON PUO' e NON DEVE convocare i calciatori a lui simpatici e non i migliori.
RISULTATO: FIGURACCIA STORICA che resterà per sempre negli annali.
Ma, ripeto, questa non è la nazionale degli italiani
ma quella personalissima di LIPPI !!!
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(da Repubblica.it : parte di un bellissmo articolo
 http://www.repubblica.it/speciali/mondiali/sudafrica2010/squadre/italia/2010/06/25/news/waterloo_azzurra_in_sudafrica_il_peggior_mondiale_della_nostra_vita-5140520/?ref=HREA-1 )
"Non so dire, avendo assorbito questo "horror show" dalle tribune dello Ellis Park di Johannesburg dal riscaldamento di giocatori visibilmente paralizzati dall'ansia e dalla coscienza della propria broccaggine, come gli spettatori davanti alla tv in Italia abbiano vissuto la vergogna di una Nazionale che per un'ora e un quarto non è riuscita a fare un tiro in porta. Non ha saputo costruire un'azione, fare passaggi elementari, compitare l'abc del pallone, evitare errori da "scapoli contro ammogliati" della Cassa di Risparmio come quello di De Rossi che ci ha subito spedito sott'acqua, come ci è accaduto puntualmente e meritatamente in tutti i primi tempi di questa catastrofe. Ed è arrivata alla comica finale di un gol preso su rimessa laterale, come neanche tra i pulcini della Solbiatese. Quello che si può dire è che, oltre ogni considerazione statistica, valutazione tattica, confronto storico che crudelmente lo condanna, il "Lippi, the Sequel" è stato un supplizio palpabile, un malessere fisico per chi l'ha seguito, cominciato dal primo minuto contro il Paraguay e finito all'ultimo minuto contro la Slovacchia, quando Pepe ha mancato fortunatamente il miracolo del pareggio che avrebbe nascosto l'orrore e creato le solite illusioni di stelle o stelloni.
...
La vicenda di Marcello il Viareggino "Part One" e "Part Two" è in fondo la classica storia del giocatore d'azzardo dostoevskijano che azzecca l'en plein alla roulette nel 2006 e crede di essere stato bravo e di poter quindi ripetere il colpo, puntando, puntando e scommettendo fino all'inevitabile disastro. Sapevamo tutti, ma proprio tutti, che i calciatori portati in Sudafrica e ripetutamente imbarazzati da avversari sulla carta inferiori fin dal 2009, sono i resti di una generazione di campioni che campioni non sono più e di una generazione di giovanotti che campioni non saranno mai.
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E che le mani più volte ripassate tra i fili della paglietta bianca che Lippi ha al posto dei capelli, non avrebbero potuto rimediare ai suoi errori, alla sua testardaggine presuntuosa, alla convinzione di "cesarismo da spogliatoio", di uomo del destino, il perenne italiano che crede, in forza della propria presunzione, di poter rifare, se non una nazione, almeno una nazionale. Lippi ha cercato la disfatta perché si era convinto di poter trasformare per l'ultima, la più esaltante, delle sue avventure le rape prodotte dal calcio italiano di oggi in preziosi tartufi."

Non mi sento "fregato" dalla sconfitta dell'Italia (nel calcio ci sta, uno vince ed uno perde!)
ma dalle affermazioni folli di LIPPI che convintamente urlava che nel calcio italiano non ci sono personaggi migliori di quelli che lui ha selezionato !!!
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La stessa cosa che accade PURTROPPO (con le dovute differenze)
in tante altre situazioni, dalla personalissima gestione della FIAT di Marchionne al governo Berlusconi, alle varie  amministrazioni, compresa quella locale.

Quello che la gente continua a NON VOLER capire è che
OTTENERE UN INCARICO non significa divenire IMPERATORE
e fare quanto meglio si crede,
ma utilizzare RESPONSABILMENTE un "potere" concesso dalla gente.

Questa amministrazione non ha mai rappresentato la "maggioranza" votata dai Tavianesi
(dove erano compresi nomi che hanno portato un numero di voti INDISPENSABILE
e che sin da subito hanno preso le distanze dall'operato dell'amministrazione)  
ma quella tutta personale del sindaco,
e nessuno può permettersi di dire che quanto fanno
è per volontà degli elettori !

Peccato che non si comprendano mai i limiti:
Essere CT vuol dire guidare i migliori rappresentanti e NON quelli che ti sono simpatici...
Essere Sindaco vuol dire amministrare una città nei suoi interessi e nella legalità con gli uomini
più adatti a tali funzioni.

(continua)

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