giovedì 9 luglio 2009

Il salento nel CAOS TOTALE (spazzatura,depuratorikiller,randagi sofferenti,inquinamento totale,...e qualcuno continua ad avere la faccia tosta...)

(da la Gazzetta del Mezzogiorno)
Depuratori, nel Salento veri killer delle vacanze
Colpita in particolar modo la zona del basso Adriatico
di TONIO TONDO
Il Mare Adriatico è sempre più malato e medici frettolosi si mettono alla ricerca di terapie improvvisate.
Il Salento del «mare da bere», da Otranto e Santa Maria di Leuca, è in crisi profonda.
E’ emergenza. Anche per il turismo, già alle prese con una crisi violenta determinata dal crollo dei redditi delle famiglie.
Le cause: mare sporco, detriti di vario genere, panni e carta igienica non biodegradabile, schiuma tensioattiva che diventa una scia lunghissima lungo interi tratti di costa, manti melmosi di colore marrone puzzolenti che occupano calette e insenature dall’acqua una volta limpidissima, chiazze oleose ed estese tracce di mucillaggine.
Chi ha provocato questo disastro? Sotto accusa una decina di depuratori lungo la costa che buttano a mare le acque trattate. Abbiamo percorso il litorale aiutati da persone che conoscono i luoghi e la loro storia. Persone che per prime hanno lanciato l’allarme sul cattivo finzionamento dei depuratopri.
Luigi Russo, un volontario che ha coordinato la pubblicazione di un rapporto sui 49 depuratori del Salento, ci ha guidato sui percorsi avvelenati da scarichi omicidi.
Carla Quaranta, dell’associazione “Coppula tisa”, ha ricostruito e raccontato il degrado di luoghi un tempo incontaminati. Tra questi, il Canalone del Rio, il cui percorso è utilizzato come fiumiciattolo per gli scarichi del depuratore di Tricase.
E’ difficile dire quale sia il tratto di costa più penalizzato.
I turisti si lamentano ovunque. Famiglie che villeggiano a Novaglie si spostano prima a Leuca per cercare un tratto di mare pulito, poi sono costretti ad andare sullo Jonio, da Torre Vado in su, verso Salve e il mare di Ugento.
Santa Maria di Leuca è stretta tra due depuratori, quello di Castrignano del Capo che sta creando problemi a non finire e quello di Corsano che funziona meglio e che da qualche giorno non butta più a mare (l’acqua depurata, tabella 4, è utilizzata per irrigare la campagna nei mesi estivi). Lungo la costa tra la marina di Tricase e Santa Cesarea Terme è una guerra quotidiana tra le denunce dei turisti e i sindaci che cercano di salvare il salvabile.
Prima gli sms assassini («mare inquinato, rischi per la salute »), poi le proteste e alcune disdette da parte di turisti preoccupati, infine le risposte dei sindaci in parte reticenti.
Tutto ciò ha creato un clima pesante e di tensioni crescenti. I sindaci si preoccupano della stagione estiva. Con un manifesto affisso lungo la costa invitano i turisti a fidarsi delle istituzioni («le acque sono pulite e non ci sono rischi per la balneazione») e lanciano denunce contro chi, con gli sms terroristici, crea allarme tra i bagnanti.
Ma le persone scrivono, raccontano, presentano denunce.
I cronisti si spostano da un luogo all’altro per tentare di capire cosa realmente sta accadendo.
Primo fatto. I focolai di inquinamento sono in prossimità dello sbocco a mare degli scarichi delle acque provenienti dai depuratori. Alcuni di questi luoghi sono ormai ridotti a latrina.
Secondo punto. Il fondo dei canali di scorrimento delle acque è ridotto a un cesso a cielo aperto. In alcuni tratti sono morti anche gli ulivi secolari e la macchia mediterranea è scomparsa.
Terzo punto. Le chiazze melmose sono molto estese, consistenti, diffuse sia a nord rispetto agli scarichi sia a sud. Depuratori killer? Frammenti di notizie sulla gestione degli impianti emergono a fatica. Molte frasi fatte, tipo «tutto funziona al meglio, forse qualche problema è sorto a causa delle intense piogge», ma nessuna informazione vera.
Eppure, la società dell’Acquedotto pugliese che gestisce i circa 180 impianti della Puglia - la Pura depurazione srl - è nata per razionalizzare e migliorare la gestione prima affidata ai privati. La società, operativa dal settembre 2008, fu salutata dall’amministratore delegato della società Acquedotto, Ivo Monteforte, come una scelta strategica.
Ma questi primi mesi di gestione hanno peggiorato i problemi. Eppure si stanno spendendo decine di milioni di euro per migliorare i depuratori.
Basta il tilt provocato da un temporale per giustificare questo disastro annunciato?
______

Sto leggendo accuratamente (come è mia abitudine) il rapporto sui 49 depuratori di Luigi Russo...
è un lavoro fatto abbastanza bene e che insinua chiaramente che essi (comunque) INQUINANO ...e non poco.
Ovviamente, sino a visualizzazione di ANALISI INDIPENDENTI
(dell'ARPA mi fido esattamente quanto di un serpente a sonagli)
non do un parere sull'evidente inquinamento di talune aree...
Elenchiamo alcuni dei problemi che attualmente SCONVOLGONO il Salento
facendolo schizzare in testa alle aree più inquinate d'Italia:
DIOSSINA (zona Maglie, ma anche l'intero Salento) ,
SPAZZATURA (inizia a sommergerci),
DEPURATORI che inquinano (e sinceramente lo abbiamo detto già in tempi non sospetti),
migliaia di POVERI RANDAGI soffrono e muoiono nell'indifferenza degli amministratori,
l'INQUINAMENTO ha toccato cime impensabili,
SPIAGGE SPORCHE o superinquinate, MARE INQUINATISSIMO (in barba ai rilievi ARPA!) ... la gente alle marine di Salve (non so perchè) si cosparge IRRESPONSABILMENTE di un fango "strano" che si trova sulla battigia,
(nel Salento, grazie a Taranto e Cerano e Maglie, ecc.)abbiamo un numero di
TUMORI SPAVENTOSO in rapporto alla media italiana ed Europea,
MALTRATTAMENTO ANIMALI ( che ci classifica tra le aree più arretrate del mondo!),
INQUINAMENTO delle FALDE ACQUIFERE che ci danneggerà per secoli,
INQUINAMENTO da FITOFARMACI assurdo,
INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO che porterà una generazione di "dementi"...
e potrei continuare ad elencare per ore.
Ma cosa vi ci vuole per SMUOVERVI ?!!!
Cosa vi ci vuole per prendere a calci in culo questa dinastia di politici INCAPACI ?!
Ma siete veramente un ammasso di pecoroni pronti al MACELLO ?!!!!
(continua)

3 commenti:

Hawkeye ha detto...

sempre dalla Gazzetta del Mezzogiono.it di oggi :

Verifiche in mare e negli impianti di Tricase e Corsano



TRICASE - I depuratori e le acque lungo la costa sotto la lente di osservazione delle forze dell’ordine. Giornata di intensi controlli quella di ieri sulla costa tra Otranto e Santa Maria di Leuca, dove sono stati eseguiti accertamenti sugli impianti consortili di depurazione di Tricase e Corsano e dove sono stati fatti prelievi per verificare la balneabilità delle acque.
Da tempo si susseguono gli allarmi, come quelli lanciati dalle associazioni ambientaliste «Sos costa Salento» e «Coppula tisa», su un possibile inquinamento delle acque dovute ai versamenti in mare di acqua non depurata.
I sodalizi hanno documentato con fotografie acqua ricca di schiuma alla foce dei canali, temendo danni per la salute pubblica.
Dai controlli però, tutto sarebbe risultato in regola.

Nella prima mattina c'è stato un sopralluogo congiunto di polizia provinciale e capitaneria di porto.
Gli agenti e i militari hanno prima esaminato la documentazione del depuratore di Tricase, visionando le linee di depurazione e raccogliendo dei campioni di acqua allo sbocco di “canale del Rio” (do - ve sfocia l’impianto). Le provette con l’acqua marina sono state prese in consegna dalla Guardia costiera che ora le farà analizzare.
Solo nei prossimi giorni si potranno conoscere i risultati.
La seconda ispezione è stata effettuata nel sito di Corsano, dove gli agenti diretti dal tenente Antonio Sancesario hanno verificato il funzionamento delle linee di raffinazione, che da pochi giorni consentono di scaricare nei terreni circostanti acque prive di qualsiasi fonte inquinante.
Da quello che è dato di sapere, sono state controllate anche le autorizzazioni e i permessi dei proprietari dei fondi.
Sul fronte mare, oltre ai prelievi della Guardia costiera nella tarda mattinata si sono registrati quelli dell’Arpa, che insieme alla sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Otranto e ai delegati del comune di Tricase, ha prelevato dei campioni di acqua lungo la costa tra Marina Serra e Otranto, passando da Tricase Porto.
I risultati delle analisi dovrebbero conoscersi già oggi.

Hawkeye ha detto...

Turisti in caserma e a Santa Cesarea parte una denuncia



«Siamo stati costretti a presentare la denuncia ai carabinieri. Qui è impossibile fare il bagno». Luigi Malorgio è un sottufficiale dell’aeronautica in pensione. Ieri, insieme con sua moglie e un gruppo di amici, ha cercato un tratto di costa pulito per una nuotata. Niente da fare. «Alla fine - dice sconsolato - siamo finiti nella piscina delle terme. E’ assurdo tutto ciò». L’acqua puzza di fogna, ha detto Malorgio. Sporca, con una presenza asfissiante di schiume tensioattive e di liquami che hanno creato sconcerto e rabbia. «Una denuncia ai carabinieri è il minimo che possiamo fare - ha aggiunto Malorgio -. E, poi, ci sentiamo presi in giro. Ascoltiamo sindaci e amministratori che dicono fandonie e invece dovrebbero risolvere i problemi. Ma loro il mare lo guardano? Come fanno a dire che tutto è a posto e che si può fare il bagno tranquillamente? Assurdo, l’inquinamento è sotto gli occhi di tutti».

Malorgio ha preso una casa in affitto da una settimana. Dice che turisti ce ne sono pochissimi e che i commercianti si lamentano. Qui non c’è nessuno, rivela. Sarà la crisi economica, saranno le nuove abitudini a concentrare la vacanza in pochi giorni ad agosto, sarà la paura della famiglie a spendere: a Santa Cesarea Terme, una delle perle dell’Adriatico, è crisi nera e il signor Malorgio è convinto che anche il mare sporco sta facendo la sua parte. Le notizie, infatti, volano e non c’è modo di convincere la gente a venire quando non si può andare al mare. E’ una situazione che sta facendo salire la protesta lungo l’intero litorale sino a Leuca.

Una signora, M.M., affezionata del mare di Novaglie, racconta la sua tristezza nel vedere le acque un tempo trasparenti ridotte a depositi di corpi e sostanze inquinanti. Alcuni turisti - scrive - si sono rivolti agli amministratori e hanno ottenuto risposte assurde. La più fantasiosa è questa: sono situazioni cicliche che si ripetono a distanza di otto-nove anni. Incredibile. Cosa dovrebbe fare un turista, venire qui conteggiando i cicli? Molti sostengono che anche i fondali di alcuni tratti costieri sono cambiati nel corso degli anni. Flora e fauna tradizionale sono scomparsi. Le sostanze organiche hanno prodotto trasformazioni con fondali ridotti a strati melmosi. «Non è giusto - aggiunge la signora che si è rivolta alla Gazzetta - assistere impotenti a questo disastro. Bisogna fare qualcosa. Secondo me bisogna intervenire con un battello- spazzino in grado di rimuovere la melma orrenda e la schiuma. Chi come me ricorda il mare cristallino spera che avvenga un miracolo».

Ketty Formaggio ha detto...

Ci voleva proprio che tu mi dessi qualche informazione in più. Dolorose, ma importanti. Oggi 9 luglio, guardando il TGR ammetto che non avevo capito molto, sembra che non vogliano essere chiari. Vi invito a vedere la puntata di oggi al sito della rai http://www.tgr.rai.it/SITOTG/HPTGR il servizio è il primo.

Pare che stiano programmando dei siti di stoccaggio (loro li chiamano impianti) che serviranno da base per poi partire verso una discarica nel barese a Conversano.

Sigh, parlano di tre mesi per fare gli "impianti", ma i rifiuti trattati e non saranno portati insieme a Conversano. Cioè, che fine fanno i reciclaggi che facciamo?? Eccheccaspita!


Ascoltate anche il tezo servizio del TGR, parklano di "versamento di solventi in mare. "Valori di inquinamento non preoccupanti", dichiarano dopo i controlli. Multe no? EH???

Cavolo.