Un altro anno è passato
e noi, sempre con l'animo di quello che il "primo cittadino" definisce "volontariato"
e con la RABBIA del cittadino normale,
continuiamo a sostituire (con GRANDI PROTESTE !!!)
quella che io ritengo essere "grande incapacità" degli amministratori su talune tematiche.
Ci consola il fatto che oramai manca solo un anno e mezzo (circa) ...
ma ci riempie di sconforto l'animo
il fatto che di "prospettive" (di amministrazione valida) all'orizzonte non se ne vedano.
Abbiamo dato l'anima ed ogni nostro "soldo"
per fare quanto possibile...
mentre in italia non ci si deve scandalizzare se i politici utilizzano il proprio ruolo anche per allargare la propria "clientela elettorale"
(drammatica è apparsa la gestione Vendola su sanità ed altro che ha infranto i nostri sogni!).
Noi siamo alla fame...
altri sempre più ricchi.
Fare gli auguri a tutti ?
Non se ne parla nemmeno!
Posso solo augurare (a tutti noi !!!)
che taluni personaggi raggiungano sensibilità ed "intelligenza"
che possa "ILLUMIARLI"
(in maniera da render meno duro a noi il prossimo anno!).
Altro non si può...
altro non meritano.
BASTA finti buonismi alla berlusconi...
basta buffonate !
Se la POLITICA (quella VERA !)
deve progredire ...
bisogna dire le cose come stanno,
bisogna chiamare ogni cosa col proprio nome!
AUGURIAMO TANTO BENE a chi merita e fa...
e auguriamo che i potenti che non meritano PERDANO PRESTO ogni loro potere
e si confrontino con i problemi con i quali
ogni comune cittadino...
ogni giorno LOTTA !!!
(continua)
giovedì 31 dicembre 2009
mercoledì 30 dicembre 2009
articolo "Il Fatto" 30 dic 2009
La Puglia va verso le primarie, in cambio di una legge ad personam
30 dicembre 2009
S’intravedono le primarie. Ma l’aria da telenovela, in Puglia, resta la stessa. “Nichi, somigli a Berlusconi. Non fare il capo popolo. Chiedo a Vendola che le primarie siano fatte in modo regolare. L’incitamento alla violenza potrebbe essere raccolto da qualche sconsiderato dei miei sostenitori, lo dico con simpatia, e questo non andrebbe bene”, dice Emiliano, sindaco di Bari. Di quale violenza stia parlando, e di quale incitamento, però, non è chiaro. “Michele io perdono, ma non dimentico”, risponde Vendola, che incassa un primo risultato: aveva chiesto le primarie e, a quanto pare, le ha ottenute. Ma se questi sono i reciproci appelli alla riconciliazione, è facile intuire il seguito: il centrosinistra pugliese s’appresta a una sfida dura e lacerante. Le primarie sembrano la strada più logica, ma, considerati i toni, anche la più agguerrita.
di Antonio Massari
Leggi tutto l'articolo
30 dicembre 2009
S’intravedono le primarie. Ma l’aria da telenovela, in Puglia, resta la stessa. “Nichi, somigli a Berlusconi. Non fare il capo popolo. Chiedo a Vendola che le primarie siano fatte in modo regolare. L’incitamento alla violenza potrebbe essere raccolto da qualche sconsiderato dei miei sostenitori, lo dico con simpatia, e questo non andrebbe bene”, dice Emiliano, sindaco di Bari. Di quale violenza stia parlando, e di quale incitamento, però, non è chiaro. “Michele io perdono, ma non dimentico”, risponde Vendola, che incassa un primo risultato: aveva chiesto le primarie e, a quanto pare, le ha ottenute. Ma se questi sono i reciproci appelli alla riconciliazione, è facile intuire il seguito: il centrosinistra pugliese s’appresta a una sfida dura e lacerante. Le primarie sembrano la strada più logica, ma, considerati i toni, anche la più agguerrita.
di Antonio Massari
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lunedì 28 dicembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
Risposta del Sindaco a Garzia ecc.
mercoledì 23 dicembre 2009
"Col diavolo non si discute !" (da Repubblica)
"Nel nostro Paese c'è 'un diavolo' al governo che pensa di usare le istituzioni solo per farsi gli affari suoi".
Antonio Di Pietro affida al suo blog "la sua lettera a Gesu Bambino". Una missiva che chiama in causa, senza citarlo esplicitamente Silvio Berlusconi. E' lui il diavolo che "vuole addirittura cambiare la Costituzione perchè nella Carta non è previsto che lui non può essere processato" e che "non vuole essere processato". "Però lui questo lo chiama dialogo - continua Di Pietro - E, come tu sai, caro Gesù Bambino, capita spesso che qualcuno abbocchi e dica: 'Vabbe' andiamo a dialogare. Te lo immagini? Ricordi la storia di cappuccetto rosso? Avrebbe mai potuto dialogare con il lupo cattivo?". In pratica un messaggio esplicito al Pd. Di Pietro conclude: "Ecco la preghiera che ti faccio, caro Gesù Bambino: l'anno prossimo mettici in condizione di liberarci politicamente, attraverso l'esercizio democratico del voto, di questo diavolo al governo".
Dialogo e riforme, il punto è sempre quello. Berlusconi, che ieri ha avuto uno scambio di idee con Giorgio Napolitano, vorrebbe un'agenda per le riforme da definire con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Magari ripartendo dalla bozza Violante. "Siamo pronti al dialogo con l'opposizione. Se la sinistra è pronta stavolta, se sono rose fioriranno..." afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Ottimista il presidente del Senato Renato Schifani: "Ce la faremo. Noi chiudiamo questo
anno in un clima diverso rispetto a quello di qualche settimana orsono".
Antonio Di Pietro affida al suo blog "la sua lettera a Gesu Bambino". Una missiva che chiama in causa, senza citarlo esplicitamente Silvio Berlusconi. E' lui il diavolo che "vuole addirittura cambiare la Costituzione perchè nella Carta non è previsto che lui non può essere processato" e che "non vuole essere processato". "Però lui questo lo chiama dialogo - continua Di Pietro - E, come tu sai, caro Gesù Bambino, capita spesso che qualcuno abbocchi e dica: 'Vabbe' andiamo a dialogare. Te lo immagini? Ricordi la storia di cappuccetto rosso? Avrebbe mai potuto dialogare con il lupo cattivo?". In pratica un messaggio esplicito al Pd. Di Pietro conclude: "Ecco la preghiera che ti faccio, caro Gesù Bambino: l'anno prossimo mettici in condizione di liberarci politicamente, attraverso l'esercizio democratico del voto, di questo diavolo al governo".
Dialogo e riforme, il punto è sempre quello. Berlusconi, che ieri ha avuto uno scambio di idee con Giorgio Napolitano, vorrebbe un'agenda per le riforme da definire con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Magari ripartendo dalla bozza Violante. "Siamo pronti al dialogo con l'opposizione. Se la sinistra è pronta stavolta, se sono rose fioriranno..." afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Ottimista il presidente del Senato Renato Schifani: "Ce la faremo. Noi chiudiamo questo
anno in un clima diverso rispetto a quello di qualche settimana orsono".
Ma il Pd è cauto. "Sulle riforme occorre lavorare con determinazione - dice lo stesso Violante - senza però tenere troppo alte le aspettative perchè quando le vele sono troppo gonfie poi si possono sgonfiare rapidamente". Mentre Bersani fissa alcuni paletti: "La maggioranza ritiri le leggi ad personam con cui si appresta a occupare il Parlamento e si può iniziare a discutere". Chiude il ministro dell'Interno Roberto Maroni: "Mi auguro che le aperture di Bersani, confermate anche oggi da Violante, non inciucesche ma per un confronto in Parlamento su cose concrete, siano la strada giusta".
I buoni maestri - di Marco Travaglio
Dopo tanti cattivi maestri, finalmente è scoccata l’ora di quelli buoni.
I moderati della Lega Nord, quelli che sfilavano con una lapide per il procuratore di Verona Papalia, quelli dei fucili e dei kalashnikov, quelli che vietano agli islamici di pregare nelle loro moschee e poi si sposano con rito celtico davanti al druido, sciolgono inni all’Amore e intimano al Pd di liberarsi di quell’estremista di Di Pietro.
Luciano Moggi, condannato dalla giustizia sportiva e imputato per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, l’uomo che ha trascinato la Juventus in serie B condannandola all’irrilevanza per anni, il braccio destro del dottor Giraudo appena condannato in primo grado a 3 anni, ecco, un personaggino di tal fatta pontifica sulla crisi della Juve iniziata grazie ai suoi maneggi: “Non cacciate Ferrara, ma la dirigenza”. Gli attuali dirigenti, infatti, hanno il grave torto di essere incensurati, di non ricorrere al doping e di non scegliersi gli arbitri à la carte. Dunque se ne devono andare (Ferrara invece no, perché è un fedelissimo suo e di Lippi, padre di cotanto figlio, vedi alla voce Gea).
Anche Clemente Mastella, imputato a Napoli per varie concussioni, abusi e altre quisquilie insieme alla sua signora e a mezza Udeur,dunque rappresentante dell’Italia al Parlamento europeo, monta in cattedra: invece di andare a nascondersi per quel che è emerso sul suo conto, chiede 10 milioni di danni all’ex pm De Magistris, reo di averlo inquisito per i suoi rapporti con i vari Saladino e Bisignani. Sventola, a riprova della sua innocenza, il decreto di archiviazione di una gip di Catanzaro, dimenticando forse quel che ha scoperto la Procura di Salerno: la gip non aveva ricevuto tutte le carte dell’inchiesta Why Not necessarie per decidere su di lui; pare infatti che i pm calabresi ora indagati per aver fatto cacciare De Magistris e per aver insabbiato parte delle sue indagini non le avessero trasmesso l’intero fascicolo.
Poi ci sono le lezioncine di Formigoni, al quale stanno arrestando assessori e amici al ritmo di uno alla settimana: lo Sgovernatore lombardo spiega che quello squisito esponente del Partito dell’Amore che è l’assessore Prosperini (“I gay? Garrotiamoli. Ma non con la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta intorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia”) è stato arrestato per sbaglio, “come Alberto Stasi”. Si attende la querela di Stasi per l’accostamento.
Frattanto gli avvocati del premier si affannano a escogitare non una, ma tre leggi ad personam
(superlodo Alfano con turboelica costituzionale, legittimo impedimento ovviamente illegittimo e processo breve anzi morto) con l’amorevole collaborazione del duo Violante & D’Alema.
I quali, mentre ribadiscono di essere contrari alle leggi ad personam per evitare che gli elettori capiscano, lasciano chiaramente intendere una voglia matta di immunità-impunità.
E seguitano a richiamarsi alla “Costituzione del 1948”.
Si guardano bene dal dire che il vecchio articolo 68 non prevedeva alcuna immunità automatica, ma solo la possibilità che il Parlamento bloccasse eventuali inchieste viziate da fumus persecutionis, nei casi rarissimi, eccezionali di magistrati animati da intenti persecutori contro esponenti dell’opposizione per reati politici.
Mai ai padri costituenti, quelli veri, era venuto in mente di proteggere i capi di governo da sacrosante inchieste per reati comuni. Ora c’è solo un piccolo ostacolo, sulla strada dell’inciucione: gli eventuali elettori del pd, animati da quella che D’Alema chiama “la cultura azionista che non ha mai fatto bene al paese”.
Non ce l’ha, si capisce, con gli azionisti Mediaset o Telecom: quelli gli son sempre piaciuti un sacco.
Ce l’ha con il Partito d’azione dei Parri, Luss, Rosselli, Galante Garrone, Bobbio, Mila, Casalegno, Sylos Labini. Cattivi maestri che parlavano di questione morale. Tutti pericolosamente incensurati. Gentaglia
I moderati della Lega Nord, quelli che sfilavano con una lapide per il procuratore di Verona Papalia, quelli dei fucili e dei kalashnikov, quelli che vietano agli islamici di pregare nelle loro moschee e poi si sposano con rito celtico davanti al druido, sciolgono inni all’Amore e intimano al Pd di liberarsi di quell’estremista di Di Pietro.
Luciano Moggi, condannato dalla giustizia sportiva e imputato per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, l’uomo che ha trascinato la Juventus in serie B condannandola all’irrilevanza per anni, il braccio destro del dottor Giraudo appena condannato in primo grado a 3 anni, ecco, un personaggino di tal fatta pontifica sulla crisi della Juve iniziata grazie ai suoi maneggi: “Non cacciate Ferrara, ma la dirigenza”. Gli attuali dirigenti, infatti, hanno il grave torto di essere incensurati, di non ricorrere al doping e di non scegliersi gli arbitri à la carte. Dunque se ne devono andare (Ferrara invece no, perché è un fedelissimo suo e di Lippi, padre di cotanto figlio, vedi alla voce Gea).
Anche Clemente Mastella, imputato a Napoli per varie concussioni, abusi e altre quisquilie insieme alla sua signora e a mezza Udeur,dunque rappresentante dell’Italia al Parlamento europeo, monta in cattedra: invece di andare a nascondersi per quel che è emerso sul suo conto, chiede 10 milioni di danni all’ex pm De Magistris, reo di averlo inquisito per i suoi rapporti con i vari Saladino e Bisignani. Sventola, a riprova della sua innocenza, il decreto di archiviazione di una gip di Catanzaro, dimenticando forse quel che ha scoperto la Procura di Salerno: la gip non aveva ricevuto tutte le carte dell’inchiesta Why Not necessarie per decidere su di lui; pare infatti che i pm calabresi ora indagati per aver fatto cacciare De Magistris e per aver insabbiato parte delle sue indagini non le avessero trasmesso l’intero fascicolo.
Poi ci sono le lezioncine di Formigoni, al quale stanno arrestando assessori e amici al ritmo di uno alla settimana: lo Sgovernatore lombardo spiega che quello squisito esponente del Partito dell’Amore che è l’assessore Prosperini (“I gay? Garrotiamoli. Ma non con la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta intorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia”) è stato arrestato per sbaglio, “come Alberto Stasi”. Si attende la querela di Stasi per l’accostamento.
Frattanto gli avvocati del premier si affannano a escogitare non una, ma tre leggi ad personam
(superlodo Alfano con turboelica costituzionale, legittimo impedimento ovviamente illegittimo e processo breve anzi morto) con l’amorevole collaborazione del duo Violante & D’Alema.
I quali, mentre ribadiscono di essere contrari alle leggi ad personam per evitare che gli elettori capiscano, lasciano chiaramente intendere una voglia matta di immunità-impunità.
E seguitano a richiamarsi alla “Costituzione del 1948”.
Si guardano bene dal dire che il vecchio articolo 68 non prevedeva alcuna immunità automatica, ma solo la possibilità che il Parlamento bloccasse eventuali inchieste viziate da fumus persecutionis, nei casi rarissimi, eccezionali di magistrati animati da intenti persecutori contro esponenti dell’opposizione per reati politici.
Mai ai padri costituenti, quelli veri, era venuto in mente di proteggere i capi di governo da sacrosante inchieste per reati comuni. Ora c’è solo un piccolo ostacolo, sulla strada dell’inciucione: gli eventuali elettori del pd, animati da quella che D’Alema chiama “la cultura azionista che non ha mai fatto bene al paese”.
Non ce l’ha, si capisce, con gli azionisti Mediaset o Telecom: quelli gli son sempre piaciuti un sacco.
Ce l’ha con il Partito d’azione dei Parri, Luss, Rosselli, Galante Garrone, Bobbio, Mila, Casalegno, Sylos Labini. Cattivi maestri che parlavano di questione morale. Tutti pericolosamente incensurati. Gentaglia
lunedì 21 dicembre 2009
sabato 19 dicembre 2009
A.Garzia critica il Sindaco
Un manifesto (che invita ad una esposizione)
critica chiaramente il Sindaco (leggendolo ne capirete i motivi) ...
l'autore ne è Antonio Garzia.
Perdonate se esprimo il mio parere...
ma Taviano CONTINUA ad essere COMICA.
Ovviamente la gran parte della gente DORME....
ma chi è sveglio
dovrebbe darsi da fare anche a costo di alzare la voce !
(cliccate sulle immagini per ingrandirle)
critica chiaramente il Sindaco (leggendolo ne capirete i motivi) ...
l'autore ne è Antonio Garzia.
Perdonate se esprimo il mio parere...
ma Taviano CONTINUA ad essere COMICA.
Ovviamente la gran parte della gente DORME....
ma chi è sveglio
dovrebbe darsi da fare anche a costo di alzare la voce !
(cliccate sulle immagini per ingrandirle)
da Voglio Scendere di Marco Travaglio
Tanto fumo e niente arresto
Cari utenti, da questa mattina su alcuni browser digitando l'indirizzo www.voglioscendere.it appare un messaggio di alert che indica il dominio come possibile sito malevolo.
L'incidente, perché di incidente si tratta, è attribuibile a un problema relativo al registrant www.register.it attraverso il quale viene fatto il redirect a voglioscendere.ilcannocchiale.it .
Abbiamo provveduto immediatamente ad avvertire lo staff di register.it che ci ha risposto imputando il problema a google e rassicurandoci che stanno lavorando per risolvere il problema.
Siamo spiacenti per l'accaduto.
(Vignetta di Bertolotti e De Pirro)
_________________________
Se ricordiamo le stranezze dei giorni scorsi (alcune delle quali coinvolgevano proprio GOOGLE)
...
ci rendiamo conto che VARIE combinazioni ...
stanno a mio avviso per divenire una PROVA.
Contro chi non si sa e...
con tutti i dubbi del caso...
possiamo tranquillamente verificare che QUALCOSA NON VA !!!!
Cari utenti, da questa mattina su alcuni browser digitando l'indirizzo www.voglioscendere.it appare un messaggio di alert che indica il dominio come possibile sito malevolo.
L'incidente, perché di incidente si tratta, è attribuibile a un problema relativo al registrant www.register.it attraverso il quale viene fatto il redirect a voglioscendere.ilcannocchiale.it .
Abbiamo provveduto immediatamente ad avvertire lo staff di register.it che ci ha risposto imputando il problema a google e rassicurandoci che stanno lavorando per risolvere il problema.
Siamo spiacenti per l'accaduto.
(Vignetta di Bertolotti e De Pirro)
_________________________
Se ricordiamo le stranezze dei giorni scorsi (alcune delle quali coinvolgevano proprio GOOGLE)
...
ci rendiamo conto che VARIE combinazioni ...
stanno a mio avviso per divenire una PROVA.
Contro chi non si sa e...
con tutti i dubbi del caso...
possiamo tranquillamente verificare che QUALCOSA NON VA !!!!
venerdì 18 dicembre 2009
dal quotidiano di oggi: Ketty e Giuseppe a Copertino
La "nostra" Ketty Formaggio collaboratrice del blog,
nonchè notissima disegnatrice e coloratrice,
assieme al nostro amico (nonchè bravissimo disegnatore di noti fumetti) Giuseppe De Lucasaranno presenti al "NUVOLE DI CARTA", festival del fumetto (a Copertino)
che si terrà stasera , domani e domenica. giovedì 17 dicembre 2009
manipolazione dell'immagine
Entro a gamba tesa sul mio compagno di blog Hawakeye (scusa ma credo sia importante) perchè credo che non si dovrebbe far girare queste teorire del complotto prima di averle verificate.
Prima di tutto Google non ha censurato, almeno fino ad ora, le foto di Berlusconi ferito perchè semplicemente Google non le ha ancora indicizzate. Come dimostra chiaramente un articolo di Paolo Attivissitimo sul blog Disinformatico (consiglio caldamente la visita a suddetto blog), le immagini su altri motori di ricerca sono ben visibili e Google indicizza molto in ritardo qualsiasi tipo di immagine di cronaca.
Le manipolazioni delle immagini che si suppongono sono possibili, lo dico perchè sono anche una grafica digitale e lo faccio di lavoro.
Ma nel caso in essere di questo gesto di violenza ai danni di mr B., credo proprio che le manipolazioni siano ben altre. Ragioniamo in termini politici: fabbrica del consenso, spettacolarizzazione mediatica, pretesti per modificare la libertà di parola, soppressione dell'opposizione...
Non fatevi annebbiare da una statuina e del sangue, guardate ai contenuti.
Detto questo, ascoltate l'ultima puntata di Passaparola.
Prima di tutto Google non ha censurato, almeno fino ad ora, le foto di Berlusconi ferito perchè semplicemente Google non le ha ancora indicizzate. Come dimostra chiaramente un articolo di Paolo Attivissitimo sul blog Disinformatico (consiglio caldamente la visita a suddetto blog), le immagini su altri motori di ricerca sono ben visibili e Google indicizza molto in ritardo qualsiasi tipo di immagine di cronaca.
Le manipolazioni delle immagini che si suppongono sono possibili, lo dico perchè sono anche una grafica digitale e lo faccio di lavoro.
Ma nel caso in essere di questo gesto di violenza ai danni di mr B., credo proprio che le manipolazioni siano ben altre. Ragioniamo in termini politici: fabbrica del consenso, spettacolarizzazione mediatica, pretesti per modificare la libertà di parola, soppressione dell'opposizione...
Non fatevi annebbiare da una statuina e del sangue, guardate ai contenuti.
Detto questo, ascoltate l'ultima puntata di Passaparola.
Internet...facebook...google, ecc.
Tante cose STRANE stanno accadendo in questi giorni su Google, Facebook, ecc.
Molti gruppi sono stati ridenominati a favore (e forse anche contro) Berlusconi,
moltissimi furti di identità,
molte persone espropriate delle proprie idee,
su Google sono state FATTE SPARIRE TUTTE LE FOTO del Presidente insanguinato...
e forse , stamane, ne ho capito il perchè.
Qualcuno ha pubblicato delle "riflessioni" su quanto accaduto,
fermando ed analizzando ogni fotogramma disponibile.
Che il Presidente invece che asciugarsi il sangue e tamponarsi le ferite
si passasse il fazzolettino sulla fronte
lo avevamo notato TUTTI (ma lo si dava per normale, considerato il personaggio)
... ma qualcuno ha notato qualcosa di strano
e lo condivido con voi ...
CON TUTTI I DUBBI DEL CASO.
Purtroppo non conosco il nome dell'autore (dall'album di L.L.),
quindi non posso citarlo.
Molti gruppi sono stati ridenominati a favore (e forse anche contro) Berlusconi,
moltissimi furti di identità,
molte persone espropriate delle proprie idee,
su Google sono state FATTE SPARIRE TUTTE LE FOTO del Presidente insanguinato...
e forse , stamane, ne ho capito il perchè.
Qualcuno ha pubblicato delle "riflessioni" su quanto accaduto,
fermando ed analizzando ogni fotogramma disponibile.
Che il Presidente invece che asciugarsi il sangue e tamponarsi le ferite
si passasse il fazzolettino sulla fronte
lo avevamo notato TUTTI (ma lo si dava per normale, considerato il personaggio)
... ma qualcuno ha notato qualcosa di strano
e lo condivido con voi ...
CON TUTTI I DUBBI DEL CASO.
Purtroppo non conosco il nome dell'autore (dall'album di L.L.),
quindi non posso citarlo.
mercoledì 16 dicembre 2009
martedì 15 dicembre 2009
da LEGGERE ATTENTAMENTE !!! (lettera inviata a Radio Maria)
Tempo fa un NOTO RELIGIOSO, dalle onde radio di Radio Maria, ha risposto ad un ascoltatore che l'OMOSESSUALITA' E' UN ABOMINIO, perchè a dirlo è la BIBBIA (Levetico, 18,22).
Un ABOMINIO CHE NON PUO' ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO.
10 giorni fa quello stesso ascoltatore ha scritto questa lettera al NOTO RELIGIOSO...
Lettera del 16 maggio 2009
Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore.
Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile.
Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.
Fine della discussione.
Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.-
Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?-
Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?-
So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.
- Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?-
Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?
- Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?
- Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?
- Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?
- In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?
- Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?
So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande.
Nell’occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i comandamenti sono eterni e immutabili.
Sempre suo ammiratore devoto.”
Un ABOMINIO CHE NON PUO' ESSERE TOLLERATO IN NESSUN CASO.
10 giorni fa quello stesso ascoltatore ha scritto questa lettera al NOTO RELIGIOSO...
Lettera del 16 maggio 2009
Caro sacerdote, le scrivo per ringraziarla del suo lavoro educativo sulle leggi del Signore.
Ho imparato davvero molto dal suo programma, e ho cercato di condividere tale conoscenza con più persone possibile.
Adesso, quando qualcuno tenta di difendere lo stile di vita omosessuale, gli ricordo semplicemente che nel Levitico 18:22 si afferma che ciò è un abominio.
Fine della discussione.
Però, avrei bisogno di alcun consigli da lei, a riguardo di altre leggi specifiche e come applicarle.-
Vorrei vendere mia figlia come schiava, come prevede Esodo 21:7. Quale pensa sarebbe un buon prezzo di vendita?-
Quando do fuoco ad un toro sull’altare sacrificale, so dalle scritture che ciò produce un piacevole profumo per il Signore (Levitico 1.9). Il problema è con i miei vicini. Quei blasfemi sostengono che l’ odore non è piacevole per loro. Devo forse percuoterli?-
So che posso avere contatti con una donna quando non ha le mestruazioni (Levitico 15:19-24). Il problema è: come faccio a chiederle se ce le ha oppure no? Molte donne s’offendono.
- Levitico 25:44 afferma che potrei possedere degli schiavi, sia maschi che femmine, a patto che essi siano acquistati in nazioni straniere. Un mio amico afferma che questo si può fare con i filippini, ma non con i francesi. Può farmi capire meglio? Perché non posso possedere schiavi francesi?-
Un mio vicino insiste per lavorare di sabato. Esodo 35:2 dice chiaramente che dovrebbe essere messo a morte. Sono moralmente obbligato ad ucciderlo personalmente?
- Un mio amico ha la sensazione che anche se mangiare crostacei è un abominio (Levitico 11:10), lo è meno dell’omosessualità. Non sono d’accordo. Può illuminarci sulla questione?
- Levitico 21:20 afferma che non posso avvicinarmi all’ altare di Dio se ho difetti di vista. Devo effettivamente ammettere che uso occhiali per leggere … La mia vista deve per forza essere 10 decimi o c’è qualche scappatoia alla questione?
- Molti dei miei amici maschi usano rasarsi i capelli, compresi quelli vicino alle tempie, anche se questo è espressamente vietato dalla Bibbia (Levitico 19:27). In che modo devono esser messi a morte?
- In Levitico 11:6-8 viene detto che toccare la pelle di maiale morto rende impuri. Per giocare a pallone debbo quindi indossare dei guanti?
- Mio zio possiede una fattoria. E’ andato contro Levitico 19:19, poiché ha piantato due diversi tipi di ortaggi nello stesso campo; anche sua moglie ha violato lo stesso passo, perché usa indossare vesti di due tipi diversi di tessuto (cotone/acrilico). Non solo: mio zio bestemmia a tutto andare. È proprio necessario che mi prenda la briga di radunare tutti gli abitanti della città per lapidarli come prescrivono le scritture? Non potrei, più semplicemente, dargli fuoco mentre dormono, come simpaticamente consiglia Levitico 20:14 per le persone che giacciono con consanguinei?
So che Lei ha studiato approfonditamente questi argomenti, per cui sono sicuro che potrà rispondermi a queste semplici domande.
Nell’occasione, la ringrazio ancora per ricordare a tutti noi che i comandamenti sono eterni e immutabili.
Sempre suo ammiratore devoto.”
lunedì 14 dicembre 2009
Facebook, clonati e iscritti al gruppo pro Silvio di Cesare Buquicchio
Facebook, clonati e iscritti al gruppo pro Silvio
«Certo, io “amo la pizza”, “amo il Made in Italy”, “amo la Ferrari” ma non amo certo Berlusconi…». Marta è sconvolta. Si è connessa come ogni mattina alla sua pagina di Facebook per commentare con i suoi amici il risveglio difficile in un piovoso lunedì mattina ed ecco la prima avvisaglia. La contatta Susanna sulla chat del più diffuso social network del web: «Ciao Marta, non sapevo che fossi così “vicina” al nostro presidente del consiglio…». Marta strabuzza gli occhi: «Di che stai parlando…?!?».
«È tutta la mattinata che mi arrivano i messaggi del gruppo “Sosteniamo SILVIO BERLUSCONI contro i FAN di massimo tartaglia” al quale ti sei iscritta...». Marta va su tutte le furie. Prova a navigare un po’ e inizia a trovare indizi sempre più concreti. Fino a che: eccola lì! La sua faccina spunta tra gli oltre 390mila iscritti al gruppo pro Silvio. Peccato che lei, pur biasimando il gesto violento che ha colpito il premier, non si sarebbe mai sognata di iscriversi ad un gruppo che si apre con lo slogan “Grazie Silvio l’Italia è con te!”.
E allora come è andata? Gironzolando ancora su Facebook si scopre l’arcano.
Durante la notte qualche farabutto in cerca di sostenitori per i gruppi pro Berlusconi (ci tocca pensare, a questo punto, decisamente a corto di iscritti) ha clonato gli iscritti ad altri gruppi tipo “amo la pizza”, “amo il Made in Italy”, “amo la Ferrari”, eccetera. Ha rubato le loro identità e le ha scorrettamente trasferite nel gruppo per il premier.
Tra l’altro, l’operazione ha suscitato un effetto boomerang, perché, mentre Marta, si è limitata a cancellare risentita la sua iscrizione e a rassicurare gli amici (“ragazzi tranquilli tra la pizza è Berlusconi c’è ancora qualche differenza, e io per ora amo solo la pizza…”), in tanti hanno cominciato a riempire la pagina pro Silvio di insulti e improperi per il furto di identità telematica. Il più "gentile" ha scritto: «Ora, grazie a voi, provo solidarietà solo con la statuetta del Duomo...».
«Certo, io “amo la pizza”, “amo il Made in Italy”, “amo la Ferrari” ma non amo certo Berlusconi…». Marta è sconvolta. Si è connessa come ogni mattina alla sua pagina di Facebook per commentare con i suoi amici il risveglio difficile in un piovoso lunedì mattina ed ecco la prima avvisaglia. La contatta Susanna sulla chat del più diffuso social network del web: «Ciao Marta, non sapevo che fossi così “vicina” al nostro presidente del consiglio…». Marta strabuzza gli occhi: «Di che stai parlando…?!?».
«È tutta la mattinata che mi arrivano i messaggi del gruppo “Sosteniamo SILVIO BERLUSCONI contro i FAN di massimo tartaglia” al quale ti sei iscritta...». Marta va su tutte le furie. Prova a navigare un po’ e inizia a trovare indizi sempre più concreti. Fino a che: eccola lì! La sua faccina spunta tra gli oltre 390mila iscritti al gruppo pro Silvio. Peccato che lei, pur biasimando il gesto violento che ha colpito il premier, non si sarebbe mai sognata di iscriversi ad un gruppo che si apre con lo slogan “Grazie Silvio l’Italia è con te!”.
E allora come è andata? Gironzolando ancora su Facebook si scopre l’arcano.
Durante la notte qualche farabutto in cerca di sostenitori per i gruppi pro Berlusconi (ci tocca pensare, a questo punto, decisamente a corto di iscritti) ha clonato gli iscritti ad altri gruppi tipo “amo la pizza”, “amo il Made in Italy”, “amo la Ferrari”, eccetera. Ha rubato le loro identità e le ha scorrettamente trasferite nel gruppo per il premier.
Tra l’altro, l’operazione ha suscitato un effetto boomerang, perché, mentre Marta, si è limitata a cancellare risentita la sua iscrizione e a rassicurare gli amici (“ragazzi tranquilli tra la pizza è Berlusconi c’è ancora qualche differenza, e io per ora amo solo la pizza…”), in tanti hanno cominciato a riempire la pagina pro Silvio di insulti e improperi per il furto di identità telematica. Il più "gentile" ha scritto: «Ora, grazie a voi, provo solidarietà solo con la statuetta del Duomo...».
L’arroganza dei politici “new gothic”
Appare EVIDENTE la nuova moda dei “politici da quattro soldi”,
quei politici che, non capendo NULLA DI POLITICA ma potendo contare un supporto di voti notevole (generalmente "COMPRATO" in un modo o nell'altro!) ,
che confondono il consenso popolare
(che “abilita” alla amministrazione dei beni comuni-secondo le regole)
con il diritto-dovere di fare quanto più gli aggrada.
RIFLETTIAMO:
ESSERE ELETTI
(ad ogni livello…da consigliere comunale a Parlamentare, poiché il Presidente del Consiglio NON VIENE ELETTO!)
significa avere la possibilità di gestire, amministrare, legiferare, ecc. nell’ambito delle competenze che la Legge, la Costituzione, le regole ci permettono.
Avere un "mandato elettorale"
(linguaggio Berlusconiano come al solito di bassa risma ma di grande presa sugli idioti!)
non significa fare i propri comodi,
ma GESTIRE nell’ambito delle REGOLE !
Questo, ovviamente, a persone come Berlusconi pare di difficile comprensione !
Inutile tentare di spiegarglielo, hanno dei CHIARI, evidenti limiti intellettivi o di convenienza.
Giocano, chiaramente, sul fatto che per ogni singola situazione…
un cittadino (per motivi economici) non può intentare causa al politico di turno.
Inoltre non può procurarsi con facilità documentazioni,
non può spulciare con facilità su cosa avviene all’interno della “Casa Comunale”
o del Parlamento.
Si sentono FORTI del fatto che gli altri DEVONO DIMOSTRARE una eventuale “corruzione”, “malafede”, “scorrettezza”, ecc.
Questo dovrebbe far apparire al pubblico taluni politici non come i "furbi della situazione" …
ma, per quello che sono: persone SCORRETTE !
Berlusconi (avendo a disposizione il POTERE TOTALE su ogni tv e su vari organi d’informazione)
SFRUTTERA’ (a mio avviso vergognosamente) SEMPRE ogni cosa che gli accade
(tanto la maggior parte degli italiani è demente, corrotta, stupida, ecc. gioco facile convincere quelli!) …
Lo stesso fanno a livello locale, sponda opposta, stesso vergognoso metodo di amministrare...
AGGRAVATO dalle chiacchiere sulla trasparenza e tutto il resto.
NON DIMENTICHIAMOLO !
(continua)
quei politici che, non capendo NULLA DI POLITICA ma potendo contare un supporto di voti notevole (generalmente "COMPRATO" in un modo o nell'altro!) ,
che confondono il consenso popolare
(che “abilita” alla amministrazione dei beni comuni-secondo le regole)
con il diritto-dovere di fare quanto più gli aggrada.
RIFLETTIAMO:
ESSERE ELETTI
(ad ogni livello…da consigliere comunale a Parlamentare, poiché il Presidente del Consiglio NON VIENE ELETTO!)
significa avere la possibilità di gestire, amministrare, legiferare, ecc. nell’ambito delle competenze che la Legge, la Costituzione, le regole ci permettono.
Avere un "mandato elettorale"
(linguaggio Berlusconiano come al solito di bassa risma ma di grande presa sugli idioti!)
non significa fare i propri comodi,
ma GESTIRE nell’ambito delle REGOLE !
Questo, ovviamente, a persone come Berlusconi pare di difficile comprensione !
Inutile tentare di spiegarglielo, hanno dei CHIARI, evidenti limiti intellettivi o di convenienza.
Giocano, chiaramente, sul fatto che per ogni singola situazione…
un cittadino (per motivi economici) non può intentare causa al politico di turno.
Inoltre non può procurarsi con facilità documentazioni,
non può spulciare con facilità su cosa avviene all’interno della “Casa Comunale”
o del Parlamento.
Si sentono FORTI del fatto che gli altri DEVONO DIMOSTRARE una eventuale “corruzione”, “malafede”, “scorrettezza”, ecc.
Questo dovrebbe far apparire al pubblico taluni politici non come i "furbi della situazione" …
ma, per quello che sono: persone SCORRETTE !
Berlusconi (avendo a disposizione il POTERE TOTALE su ogni tv e su vari organi d’informazione)
SFRUTTERA’ (a mio avviso vergognosamente) SEMPRE ogni cosa che gli accade
(tanto la maggior parte degli italiani è demente, corrotta, stupida, ecc. gioco facile convincere quelli!) …
Lo stesso fanno a livello locale, sponda opposta, stesso vergognoso metodo di amministrare...
AGGRAVATO dalle chiacchiere sulla trasparenza e tutto il resto.
NON DIMENTICHIAMOLO !
(continua)
Berlusconi e la violenza: la forza dei fatti e delle idee
da Antefatto.it
Peter Gomez e Marco Travaglio
Deve essere chiaro che chi ha colpito questa sera al volto il presidente del consiglio Silvio Berlusconi non è uno stupido, ma un delinquente. Il nostro pensiero sul Cavaliere è noto: crediamo che sia il peggior premier della storia repubblicana. Riteniamo che sia il perfetto campione di una classe dirigente nel suo complesso mediocre che non rappresenta il Paese e che il Paese non merita. Caste di questo tipo non si abbattono però con la violenza, ma con la forza dei fatti e delle idee. L'Italia ha bisogno di verità, di giustizia, di legalità, non di pugni in faccia o di insulti. Per questo è nato il nostro giornale, per questo è nato questo blog. Quindi ci auguriamo che il solitario protagonista dell'aggressione a Berlusconi venga punito con assoluta severità. Da parte nostra, invece, assicuriamo che andremo avanti come sempre: analizzando le cose, ragionando e (quando è il caso) protestando.
Post scriptum
Mentre scriviamo, giunge notizia che l'aggressore sarebbe in cura da 10 anni per malattie mentali al Policlinico di Milano. Fermo restando quello che abbiamo detto fin qui, chi già cercava improbabili mandanti morali o si preparava a lanciare l'allarme terrorismo farebbe bene a darsi una calmata anche lui.Peter Gomez e Marco Travaglio
domenica 13 dicembre 2009
Morire come un cane...
Mi soffermo in questo pomeriggio, così carico di solitudine come non mai, a riflettere su quello che per i più che leggeranno sarà forse una perdita di tempo, per i nostri amministratori un'occasione per farsi due risate.
In settimana è venuta a mancare una delle mie quattro cagnette, la più dolce, la più fragile e più bisognosa di affetto.
Una terribile patologia me l'ha portata via strappandola alle mie costanti coccole e all'affetto di coloro che l'hanno conosciuta.
L'insufficienza renale diagnosticata in tempi troppo prolungati non dà scampo.
Quello che più mi porta a descrivere l'episodio è il fatto di aver vissuto ogni istante di pura e devastante sofferenza della mia piccolina.
Un uomo soffre, avverte il dolore, chiede aiuto, sa farsi capire, certo, ma un cane, permettemi di dirlo, soffre molto di più, perchè per quanto possiamo immaginare il dolore che stà provando non saremo mai in grado di comprenderne l'agonia.
Non scorderò mai quegli occhietti colmi di indescrivibile dolore, di inimmaginabile e lacerante sofferenza senza mai sentire alcun guaito, ma solo un respiro che ora dopo ora diveniva sempre più corto intervallato di tanto in tanto da uno più ampio come a voler mettere fine a tutto in quell'istante...ed io in ogni respiro rimettevo le mie forze e le mie vane speranze per cercare di alleviare tutto ciò, inutilmente.
Quegli occhi che ora sono impressi a fuoco nel cuore mi hanno fatto comprendere quanta umanità, quanta innocenza vi è in quelli che volgarmente definiamo animali.
Non voglio dire che l'uomo sia meno sensibile al dolore, quel dolore che ha il sapore della morte, ma un cane è molto più fragile e incompreso.
Un cane ha bisogno, come l'uomo, di qualcuno che gli sia accanto, che lo accarezzi e che, magari tenendogli la zampa, possa sentirsi legato alla vita fino all'ultimo istante, fino all'ultimo respiro.
Onestamente dubito che tra coloro che sono possessori di un cane, possano capire ciò che sto dicendo, la maggior parte, quando vengono portati, lasciano morire i propri amici a quattro zampe, nella solitudine di un ambulatorio veterinario.
Mi rivolgo a coloro che malauguratamente dovessero vivere una situazione di irreversibilità per il proprio cane o gatto, di essergli accanto proprio come per gli umani, perchè anche loro nell'ultimo istante di vita potrebbero aver bisogno delle vostra mano che li accompagni verso l'ultimo respiro.
Addio Lulù, ti voglio bene!
In settimana è venuta a mancare una delle mie quattro cagnette, la più dolce, la più fragile e più bisognosa di affetto.
Una terribile patologia me l'ha portata via strappandola alle mie costanti coccole e all'affetto di coloro che l'hanno conosciuta.
L'insufficienza renale diagnosticata in tempi troppo prolungati non dà scampo.
Quello che più mi porta a descrivere l'episodio è il fatto di aver vissuto ogni istante di pura e devastante sofferenza della mia piccolina.
Un uomo soffre, avverte il dolore, chiede aiuto, sa farsi capire, certo, ma un cane, permettemi di dirlo, soffre molto di più, perchè per quanto possiamo immaginare il dolore che stà provando non saremo mai in grado di comprenderne l'agonia.
Non scorderò mai quegli occhietti colmi di indescrivibile dolore, di inimmaginabile e lacerante sofferenza senza mai sentire alcun guaito, ma solo un respiro che ora dopo ora diveniva sempre più corto intervallato di tanto in tanto da uno più ampio come a voler mettere fine a tutto in quell'istante...ed io in ogni respiro rimettevo le mie forze e le mie vane speranze per cercare di alleviare tutto ciò, inutilmente.
Quegli occhi che ora sono impressi a fuoco nel cuore mi hanno fatto comprendere quanta umanità, quanta innocenza vi è in quelli che volgarmente definiamo animali.
Non voglio dire che l'uomo sia meno sensibile al dolore, quel dolore che ha il sapore della morte, ma un cane è molto più fragile e incompreso.
Un cane ha bisogno, come l'uomo, di qualcuno che gli sia accanto, che lo accarezzi e che, magari tenendogli la zampa, possa sentirsi legato alla vita fino all'ultimo istante, fino all'ultimo respiro.
Onestamente dubito che tra coloro che sono possessori di un cane, possano capire ciò che sto dicendo, la maggior parte, quando vengono portati, lasciano morire i propri amici a quattro zampe, nella solitudine di un ambulatorio veterinario.
Mi rivolgo a coloro che malauguratamente dovessero vivere una situazione di irreversibilità per il proprio cane o gatto, di essergli accanto proprio come per gli umani, perchè anche loro nell'ultimo istante di vita potrebbero aver bisogno delle vostra mano che li accompagni verso l'ultimo respiro.
Addio Lulù, ti voglio bene!
sabato 12 dicembre 2009
le leggi AD PERSONAM continuano... questa volta le fa la sinistra!
Un «Lodo Emiliano»: e il sindaco si candida senza dimettersi
(da La Gazzetta del Mezzogiorno.it)
BEPI MARTELLOTTA
BARI - Spunta in sordina l’«Emilianum» , ovvero l’emendamento con cui abrogare l’ineleggibilità dei sindaci e consentire a Michele Emiliano di candidarsi a governatore per le prossime regionali senza doversi dimettere da sindaco di Bari. L’operazione, portata avanti dai consiglieri regionali più vicini al sindaco, Nicola Canonico del Pd e Giacomo Olivieri dell’Idv, è stata inizialmente stoppata durante il vertice di maggioranza convocato dal Centrosinistra per trovare la quadra sulla riforma della legge elettorale, quando il capogruppo Pd Antonio Maniglio ha provato a buttarla sul tavolo.
Ma si è fatta mano mano strada con la raccolta di firme a margine del dibattito in aula sulla riforma e approderà in consiglio regionale il prossimo 19 gennaio, terminata la sessione di Bilancio che parte oggi per concludersi il 22 e 23 dicembre con la votazione della manovra finanziaria in aula.
Il lasciapassare per il sindaco, che i vertici del Pd intendono candidare onde isolare il governatore uscente Nichi Vendola e chiudere l’accordo per l’«Alleanza per il Sud» con Idv e Udc, apre un’autostrada anche nella trattativa coi piccoli partiti del centrosinistra, che avevano inaugurato la giornata col negoziato sulla riduzione della soglia di sbarramento (fissata dalla legge al 4%), strappando al Pd solo la concessione di una sforbiciata al 3%. L’emendamento, infatti, prevede il rinvio alla prossima legislatura dello sbarramento - fissato dalla legge 2005 voluta dal governo Fitto e che, in assenza di modifiche, scatterebbe alle prossime elezioni - spianando la strada a tutti i «cespugli» che il prossimo anno temono di non sedere nuovamente sui banchi dell’aula di via Capruzzi: in pratica, anche l’anno prossimo non vi sarebbe alcuna soglia.
La strada dell’«Emilianum», però, non è in discesa: 8 dei 23 consiglieri Pd (oltre a Canonico, Pina Marmo, Enzo Russo, Enzo Cappellini, Pino Romano, Donato Pentassuglia, Francesco Ognissanti e Sergio Povia), insieme a Olivieri e al verde Mimmo Lomelo, l’hanno sottoscritta ma occorrerà convincere gli altri «cespugli» ad allontanarsi da Vendola e dalla sua Sinistra e Libertà e, soprattutto, superare le barricate già manifestata dal Pdl, che - per opportunità politica - in questa fase sta difendendo la candidatura del presidente uscente.
L’asse tra centrodestra e governatore, assediato dal Pd, è evidente ed ha un obiettivo: il Pdl intende scippare agli avversari l’accordo che potrebbero chiudere con l’Udc su un nuovo candidato. Quanto al percorso legislativo dell’«Emilianum», la Puglia - denuncia Olivieri - è l’unica regione in Italia ad aver stabilito l’ineleggibilità dei sindaci, visto che in altre regioni viene sancita solo l’incompatibilità tra le due cariche: quest’ultima, se fosse in vigore, consentirebbe a Emiliano di candidarsi senza perdere il «paracadute» della poltrona di sindaco, che manterrebbe in caso di sconfitta.
Il provvedimento, varato durante il governo Fitto, aveva l’obiettivo di evitare situazioni di concorrenza sleale in campagna elettorale tra amministratori in carica (sindaci e presidenti di provincia oltre i 15mila abitanti), già legittimati dall’elettorato, e aspiranti alla carica di consigliere regionale. Nei fatti, obiettano gli autori dell’«Emilianum», la legge pugliese del 28 gennaio 2005 è anti-democratica e in contrasto con la norma nazionale. Quanto al Comune di Bari il percorso è già studiato ed eviterebbe il «bagno di sangue» di elezioni anticipate o del commissariamento prefettizio per giunta e consiglieri comunali eletti lo scorso giugno. A dieci giorni dall’insediamento di Emiliano, se eletto, la carica di sindaco decadrebbe e ne assumerebbe la delega - come prevede il Testo Unico degli enti locali - il vicesindaco fino a nuove elezioni (presumibilmente, non prima di un anno). E anche su quella carica, come noto ricoperta da Alfonso Pisicchio ma invisa agli ex sodali dell’Idv, l’accordo politico sarebbe tracciato con il passaggio all’Udc, da suggellare alle elezioni comunali con la corsa di un nome gradito ai centristi (l’imprenditore Nicola De Bartolomeo).
Dall’Udc, chiamato in causa, fanno sapere che sono pronti a dare voto favorevole all’emendamento, pur non avendolo sottoscritto. I contatti telefonici col partito di Casini hanno indotto il capogruppo Antonio Scalera a riservare l’adesione dei centristi al provvedimento quando sarà in aula, pur lamentando «scarso coinvolgimento» nell’iniziativa assunta dal Pd. Il partito di Bersani, invece, pur spaccato sulle candidature, è così riuscito a mandare il segnale che Emiliano attendeva: il sindaco - che aveva sottoposto proprio a quel «paracadute» il suo sì alla richiesta di D’Alema e Bersani di candidarsi - dovrà attendere il 19 gennaio, ma la misurazione del suo «peso» nella Regione, con le firme che vanno avanti, è già significativa.
«Se ci fosse la disponibilità di tutti i partiti il Pd non si tirerebbe indietro» spiega Maniglio, pur scettico sull’opportunità di inserire una modifica a poche settimane dal voto. Il match è agli inizi e di mezzo ci sarà un banco di prova non da poco per la maggioranza e il governatore: il Bilancio.
________
Nichi Vendola: «Legge cucita addosso a qualcuno, non ci sto»
BARI - A Roma si studia la via d’uscita, a Bari si fa la guerra. È questo il quadro del braccio di ferro ingaggiato dal Pd e Vendola sulla questione delle Regionali in Puglia. Ieri, mentre Pierluigi Bersani e Pierdinando Casini consumavano un nuovo pranzo insieme per studiare il quadro delle alleanze e l’anomalia pugliese (col no di Casini al governatore uscente e il Pd che tenta di candidare Emiliano), Nichi Vendola volava a Roma per ricucire la tela sulla sua ricandidatura dopo aver lasciato, in consiglio regionale a Bari, la rabbia per il «lodo Emiliano», il salvacondotto legislativo approntato dai Democratici per la candidatura del sindaco di Bari.
Vendola non avrebbe incontrato Bersani, ma di sicuro il leader di Sinistra e Libertà ha già incassato il sostegno degli ecodem, i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante contro i «modesti tatticismi» e la «meschina realpolitik» messa in atto dal partito a suo discapito.
E Nichi è pronto a chiedere chiarimenti ai vertici del Pd - sostenuto da un pezzo del partito che va dalla Bindi a Franceschini - anche sul disconoscimento delle primarie per la scelta del candidato, primarie da lui sollecitate a gran voce ma sinora respinte dai Democratici col timore di perdere l’alleanza dell’Udc in caso di una sua vittoria.
A Bari, intanto, andava in scena la battaglia legislativa. «Immaginare di mettere mano alla legge elettorale chiamando sarti improvvisati che devono tagliare e cucire l’abito che serve al momento - ha attaccato in aula il governatore - è una discussione di bassa cucina». Vendola ha insistito sulla necessità di mettere mano ad una legge che si basi innanzitutto sui principi, ammonendo Michele Emiliano - rimasto dietro le quinte ma dai più considerato il vero «burattinaio» dell’emendamento portato ieri in Aula - e il centrosinistra sui rischi di presentarsi agli elettori con scappatoie legislative prive di adeguate motivazioni.
«Se si pensa di fare della legge elettorale l'abito che serve a qualcuno, io dico che si va di fronte al pubblico nella peggiore delle maniere e, probabilmente, i protagonisti sulla scena inciamperanno. Perché senza principi, senza un orizzonte, senza una bussola non si va da nessuna parte». Allora quale bussola seguire? Intanto l’ingresso delle donne nella politica. Appare questo l’unico elemento in comune tra il governatore e il Pd in queste settimane di battaglia: il segretario Sergio Blasi, infatti, ha già caldeggiato la pdl fatta dalla Campania - ma su cui è atteso il responso della Corte Costituzionale - che prevede la doppia preferenza uomo/donna. «Abbiamo fatto una legge elettorale - ha detto Vendola - che aumenta a 70 il numero dei consiglieri regionali eppure sono state elette solo due donne».
E ancora, «il fallimento del bipolarismo», che implica la necessità di dare spazio a tutti i partiti, e la necessità di coniugare la governabilità senza cadere nella frammentazione politica. Temi su cui Vendola si dice disposto ad intervenire, ma ad un patto, patto che apre le porte al consenso del centrodestra: «non si possono fare colpi di maggioranza».
«Non è neanche immaginabile - gli dà man forte Nicola Fratoianni di Sel - pensare di collegare la discussione della legge al dibattito sulle candidature». Sabato se ne riparlerà al Kursaal alle 11, dove Nichi Terrà una conferenza stampa. La guerra va avanti.
b. mart.
____________________
INDECISI SU CHI VOTARE ?!!!
Tra uno schifo e l'altro al massimo potremo essere afflitti da una colossale NAUSEA!
Votare per Vendola che si è circondato del peggio del peggio ?
Votare per Emiliano che per controllare tutto e meglio vuol eliminare anche l'unica "botta di speranza" (chiaramente DELUSA!) che si chiama Vendola ?
Votare per il centrodestra che oltre ad esser inaffidabile permetterà l'accesso del NUCLEARE in PUGLIA ?!!!
ODDIO che grandisoso SCHIFO!!!!
(da La Gazzetta del Mezzogiorno.it)
BEPI MARTELLOTTA
BARI - Spunta in sordina l’«Emilianum» , ovvero l’emendamento con cui abrogare l’ineleggibilità dei sindaci e consentire a Michele Emiliano di candidarsi a governatore per le prossime regionali senza doversi dimettere da sindaco di Bari. L’operazione, portata avanti dai consiglieri regionali più vicini al sindaco, Nicola Canonico del Pd e Giacomo Olivieri dell’Idv, è stata inizialmente stoppata durante il vertice di maggioranza convocato dal Centrosinistra per trovare la quadra sulla riforma della legge elettorale, quando il capogruppo Pd Antonio Maniglio ha provato a buttarla sul tavolo.
Ma si è fatta mano mano strada con la raccolta di firme a margine del dibattito in aula sulla riforma e approderà in consiglio regionale il prossimo 19 gennaio, terminata la sessione di Bilancio che parte oggi per concludersi il 22 e 23 dicembre con la votazione della manovra finanziaria in aula.
Il lasciapassare per il sindaco, che i vertici del Pd intendono candidare onde isolare il governatore uscente Nichi Vendola e chiudere l’accordo per l’«Alleanza per il Sud» con Idv e Udc, apre un’autostrada anche nella trattativa coi piccoli partiti del centrosinistra, che avevano inaugurato la giornata col negoziato sulla riduzione della soglia di sbarramento (fissata dalla legge al 4%), strappando al Pd solo la concessione di una sforbiciata al 3%. L’emendamento, infatti, prevede il rinvio alla prossima legislatura dello sbarramento - fissato dalla legge 2005 voluta dal governo Fitto e che, in assenza di modifiche, scatterebbe alle prossime elezioni - spianando la strada a tutti i «cespugli» che il prossimo anno temono di non sedere nuovamente sui banchi dell’aula di via Capruzzi: in pratica, anche l’anno prossimo non vi sarebbe alcuna soglia.
La strada dell’«Emilianum», però, non è in discesa: 8 dei 23 consiglieri Pd (oltre a Canonico, Pina Marmo, Enzo Russo, Enzo Cappellini, Pino Romano, Donato Pentassuglia, Francesco Ognissanti e Sergio Povia), insieme a Olivieri e al verde Mimmo Lomelo, l’hanno sottoscritta ma occorrerà convincere gli altri «cespugli» ad allontanarsi da Vendola e dalla sua Sinistra e Libertà e, soprattutto, superare le barricate già manifestata dal Pdl, che - per opportunità politica - in questa fase sta difendendo la candidatura del presidente uscente.
L’asse tra centrodestra e governatore, assediato dal Pd, è evidente ed ha un obiettivo: il Pdl intende scippare agli avversari l’accordo che potrebbero chiudere con l’Udc su un nuovo candidato. Quanto al percorso legislativo dell’«Emilianum», la Puglia - denuncia Olivieri - è l’unica regione in Italia ad aver stabilito l’ineleggibilità dei sindaci, visto che in altre regioni viene sancita solo l’incompatibilità tra le due cariche: quest’ultima, se fosse in vigore, consentirebbe a Emiliano di candidarsi senza perdere il «paracadute» della poltrona di sindaco, che manterrebbe in caso di sconfitta.
Il provvedimento, varato durante il governo Fitto, aveva l’obiettivo di evitare situazioni di concorrenza sleale in campagna elettorale tra amministratori in carica (sindaci e presidenti di provincia oltre i 15mila abitanti), già legittimati dall’elettorato, e aspiranti alla carica di consigliere regionale. Nei fatti, obiettano gli autori dell’«Emilianum», la legge pugliese del 28 gennaio 2005 è anti-democratica e in contrasto con la norma nazionale. Quanto al Comune di Bari il percorso è già studiato ed eviterebbe il «bagno di sangue» di elezioni anticipate o del commissariamento prefettizio per giunta e consiglieri comunali eletti lo scorso giugno. A dieci giorni dall’insediamento di Emiliano, se eletto, la carica di sindaco decadrebbe e ne assumerebbe la delega - come prevede il Testo Unico degli enti locali - il vicesindaco fino a nuove elezioni (presumibilmente, non prima di un anno). E anche su quella carica, come noto ricoperta da Alfonso Pisicchio ma invisa agli ex sodali dell’Idv, l’accordo politico sarebbe tracciato con il passaggio all’Udc, da suggellare alle elezioni comunali con la corsa di un nome gradito ai centristi (l’imprenditore Nicola De Bartolomeo).
Dall’Udc, chiamato in causa, fanno sapere che sono pronti a dare voto favorevole all’emendamento, pur non avendolo sottoscritto. I contatti telefonici col partito di Casini hanno indotto il capogruppo Antonio Scalera a riservare l’adesione dei centristi al provvedimento quando sarà in aula, pur lamentando «scarso coinvolgimento» nell’iniziativa assunta dal Pd. Il partito di Bersani, invece, pur spaccato sulle candidature, è così riuscito a mandare il segnale che Emiliano attendeva: il sindaco - che aveva sottoposto proprio a quel «paracadute» il suo sì alla richiesta di D’Alema e Bersani di candidarsi - dovrà attendere il 19 gennaio, ma la misurazione del suo «peso» nella Regione, con le firme che vanno avanti, è già significativa.
«Se ci fosse la disponibilità di tutti i partiti il Pd non si tirerebbe indietro» spiega Maniglio, pur scettico sull’opportunità di inserire una modifica a poche settimane dal voto. Il match è agli inizi e di mezzo ci sarà un banco di prova non da poco per la maggioranza e il governatore: il Bilancio.
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Nichi Vendola: «Legge cucita addosso a qualcuno, non ci sto»
BARI - A Roma si studia la via d’uscita, a Bari si fa la guerra. È questo il quadro del braccio di ferro ingaggiato dal Pd e Vendola sulla questione delle Regionali in Puglia. Ieri, mentre Pierluigi Bersani e Pierdinando Casini consumavano un nuovo pranzo insieme per studiare il quadro delle alleanze e l’anomalia pugliese (col no di Casini al governatore uscente e il Pd che tenta di candidare Emiliano), Nichi Vendola volava a Roma per ricucire la tela sulla sua ricandidatura dopo aver lasciato, in consiglio regionale a Bari, la rabbia per il «lodo Emiliano», il salvacondotto legislativo approntato dai Democratici per la candidatura del sindaco di Bari.
Vendola non avrebbe incontrato Bersani, ma di sicuro il leader di Sinistra e Libertà ha già incassato il sostegno degli ecodem, i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante contro i «modesti tatticismi» e la «meschina realpolitik» messa in atto dal partito a suo discapito.
E Nichi è pronto a chiedere chiarimenti ai vertici del Pd - sostenuto da un pezzo del partito che va dalla Bindi a Franceschini - anche sul disconoscimento delle primarie per la scelta del candidato, primarie da lui sollecitate a gran voce ma sinora respinte dai Democratici col timore di perdere l’alleanza dell’Udc in caso di una sua vittoria.
A Bari, intanto, andava in scena la battaglia legislativa. «Immaginare di mettere mano alla legge elettorale chiamando sarti improvvisati che devono tagliare e cucire l’abito che serve al momento - ha attaccato in aula il governatore - è una discussione di bassa cucina». Vendola ha insistito sulla necessità di mettere mano ad una legge che si basi innanzitutto sui principi, ammonendo Michele Emiliano - rimasto dietro le quinte ma dai più considerato il vero «burattinaio» dell’emendamento portato ieri in Aula - e il centrosinistra sui rischi di presentarsi agli elettori con scappatoie legislative prive di adeguate motivazioni.
«Se si pensa di fare della legge elettorale l'abito che serve a qualcuno, io dico che si va di fronte al pubblico nella peggiore delle maniere e, probabilmente, i protagonisti sulla scena inciamperanno. Perché senza principi, senza un orizzonte, senza una bussola non si va da nessuna parte». Allora quale bussola seguire? Intanto l’ingresso delle donne nella politica. Appare questo l’unico elemento in comune tra il governatore e il Pd in queste settimane di battaglia: il segretario Sergio Blasi, infatti, ha già caldeggiato la pdl fatta dalla Campania - ma su cui è atteso il responso della Corte Costituzionale - che prevede la doppia preferenza uomo/donna. «Abbiamo fatto una legge elettorale - ha detto Vendola - che aumenta a 70 il numero dei consiglieri regionali eppure sono state elette solo due donne».
E ancora, «il fallimento del bipolarismo», che implica la necessità di dare spazio a tutti i partiti, e la necessità di coniugare la governabilità senza cadere nella frammentazione politica. Temi su cui Vendola si dice disposto ad intervenire, ma ad un patto, patto che apre le porte al consenso del centrodestra: «non si possono fare colpi di maggioranza».
«Non è neanche immaginabile - gli dà man forte Nicola Fratoianni di Sel - pensare di collegare la discussione della legge al dibattito sulle candidature». Sabato se ne riparlerà al Kursaal alle 11, dove Nichi Terrà una conferenza stampa. La guerra va avanti.
b. mart.
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INDECISI SU CHI VOTARE ?!!!
Tra uno schifo e l'altro al massimo potremo essere afflitti da una colossale NAUSEA!
Votare per Vendola che si è circondato del peggio del peggio ?
Votare per Emiliano che per controllare tutto e meglio vuol eliminare anche l'unica "botta di speranza" (chiaramente DELUSA!) che si chiama Vendola ?
Votare per il centrodestra che oltre ad esser inaffidabile permetterà l'accesso del NUCLEARE in PUGLIA ?!!!
ODDIO che grandisoso SCHIFO!!!!
venerdì 11 dicembre 2009
Riflessioni
Girando per Taviano (oramai da tempo)
l'unica cosa che ti colpisce (a parte l'estremo caos del traffico assolutamente non governato da provvedimenti degli amministratori e o dalla presenza di vigili - basta prendere ad esempio l'incrocio vicino ai Flli Cacciatore dove il caos regna sovrano ogni ora del giorno)
sono i camion parcheggiati in maniera assurda nell'intento di addobbare
(per la Madonna, o la Cappeddra, o San Martino, o l'Immacolata, o Santa Lucia o per Natale) l'intero paese.
Anche se i cittadini non hanno da mangiare o da pagar le tasse,
DEVONO subire l'onta del VEDERE il paesucolo in festa !
Quindi negozi vuoti (eccezion fatta per i negozi cinesi, le ricevitorie dei giochi dove si tenta disperatamente la fortuna ed un supermercato) luci, lucine (ad intermittenza o meno),
alberi addobbati, e, se volete vedere l'effetto nevicata (pagate 200 euro se siete baristi!)
vi recherete in Piazza del Popolo.
Berlusconi ha insegnato che "apparire è importante"
e i politucoli da strapazzo fanno di tutto per apparire...
...anche se l'agricoltura è alla canna del gas,
anche se la gente non sa più a che santo votarsi,
anche se le attività chiudono come mosche colpite dall'insetticida,
anche se in tanti cercano disperatamente un lavoro anche fuori Italia...
..."loro" ci accollano i debiti di mercaflor
ed insistono nell' "apparire",
stringendo mani a più non posso ed estasiandoci con straodinari sorrisi a dodicimila denti (sbiancati per l'occasione!) .
E, purtroppo, APPAIONO...
come fantasmi che sbiadiscono con l'avanzare delle lancette dell'orologio,
ma appaiono (resta loro solo un anno e mezzo e poi scompariranno nell'oblio del tempo) .
Appariranno (a mio avviso) anche nell' "almanacco delle peggiori amministrazioni locali"
...certamente al primo posto...
ma appariranno.
L'unica cosa che tentano di far bene (ma non ne sono certo di questo, dato che io non le frequento) sono le FESTE.
...Ma Taviano non è una discoteca, non è il paese dei balocchi,...
...è un paese con seri problematiche che andrebbero affrontate e risolte
da chi lo sa fare.
Taviano è un paese importante (anzi era) che ha numerosi "figli di notevole grandezza"
tutti dimenticati, non ascoltati e quasi nascosti poichè (per vari motivi) non sono annoverati tra i "lecchini delle varie amministrazioni" ) .
Quindi CAOS RACCOLTA SPAZZATURA (niente raccolta vetro da tempo, ma perchè anche NIENTE raccolta allumino e varie scatolette?! ...nei prossimi giorni - dopo il 15- ne vedremo delle belle SE NON PAGANO!),
caos traffico, ambiente ovunque deturpato, disinteresse per ogni cosa che può far crescere civilmente ed economicamente il paese
(ma le centinaia di migliaia di euro per pagare i debiti ALTRUI,
i 2.000.000 di euro per la pista di atletica- "VITALE" per Taviano ci renderà "tutti ricchi", ...ma forse più per alcuni politici !- ,
e quei 2.500.000 per "sistemare" la megastrada Taviano Mancaversa SI TROVANO... ovviamente non pagati da loro (per le ultime 2 elencate)...
ma sapete quanti finanziamenti su altre materie esistono MAI CONSIDERATI ne richiesti ?!!!) .
Taviano è un paese che dovrebbe vivere più che agiatamente di AGRICOLTURA, TURISMO, e servizi...
e, se fosse nelle mani di POLITICI (a mio parere) COMPETENTI, probabilmente ci riuscirebbe...
magari lentamente... ma ci riuscirebbe.
Attualmente, invece, moriamo di inedia, perdendoci alla deriva...
divenendo sempre più poveri in tanti e facendo arricchire sempre di più i soliti ...
(continua)
l'unica cosa che ti colpisce (a parte l'estremo caos del traffico assolutamente non governato da provvedimenti degli amministratori e o dalla presenza di vigili - basta prendere ad esempio l'incrocio vicino ai Flli Cacciatore dove il caos regna sovrano ogni ora del giorno)
sono i camion parcheggiati in maniera assurda nell'intento di addobbare
(per la Madonna, o la Cappeddra, o San Martino, o l'Immacolata, o Santa Lucia o per Natale) l'intero paese.
Anche se i cittadini non hanno da mangiare o da pagar le tasse,
DEVONO subire l'onta del VEDERE il paesucolo in festa !
Quindi negozi vuoti (eccezion fatta per i negozi cinesi, le ricevitorie dei giochi dove si tenta disperatamente la fortuna ed un supermercato) luci, lucine (ad intermittenza o meno),
alberi addobbati, e, se volete vedere l'effetto nevicata (pagate 200 euro se siete baristi!)
vi recherete in Piazza del Popolo.
Berlusconi ha insegnato che "apparire è importante"
e i politucoli da strapazzo fanno di tutto per apparire...
...anche se l'agricoltura è alla canna del gas,
anche se la gente non sa più a che santo votarsi,
anche se le attività chiudono come mosche colpite dall'insetticida,
anche se in tanti cercano disperatamente un lavoro anche fuori Italia...
..."loro" ci accollano i debiti di mercaflor
ed insistono nell' "apparire",
stringendo mani a più non posso ed estasiandoci con straodinari sorrisi a dodicimila denti (sbiancati per l'occasione!) .
E, purtroppo, APPAIONO...
come fantasmi che sbiadiscono con l'avanzare delle lancette dell'orologio,
ma appaiono (resta loro solo un anno e mezzo e poi scompariranno nell'oblio del tempo) .
Appariranno (a mio avviso) anche nell' "almanacco delle peggiori amministrazioni locali"
...certamente al primo posto...
ma appariranno.
L'unica cosa che tentano di far bene (ma non ne sono certo di questo, dato che io non le frequento) sono le FESTE.
...Ma Taviano non è una discoteca, non è il paese dei balocchi,...
...è un paese con seri problematiche che andrebbero affrontate e risolte
da chi lo sa fare.
Taviano è un paese importante (anzi era) che ha numerosi "figli di notevole grandezza"
tutti dimenticati, non ascoltati e quasi nascosti poichè (per vari motivi) non sono annoverati tra i "lecchini delle varie amministrazioni" ) .
Quindi CAOS RACCOLTA SPAZZATURA (niente raccolta vetro da tempo, ma perchè anche NIENTE raccolta allumino e varie scatolette?! ...nei prossimi giorni - dopo il 15- ne vedremo delle belle SE NON PAGANO!),
caos traffico, ambiente ovunque deturpato, disinteresse per ogni cosa che può far crescere civilmente ed economicamente il paese
(ma le centinaia di migliaia di euro per pagare i debiti ALTRUI,
i 2.000.000 di euro per la pista di atletica- "VITALE" per Taviano ci renderà "tutti ricchi", ...ma forse più per alcuni politici !- ,
e quei 2.500.000 per "sistemare" la megastrada Taviano Mancaversa SI TROVANO... ovviamente non pagati da loro (per le ultime 2 elencate)...
ma sapete quanti finanziamenti su altre materie esistono MAI CONSIDERATI ne richiesti ?!!!) .
Taviano è un paese che dovrebbe vivere più che agiatamente di AGRICOLTURA, TURISMO, e servizi...
e, se fosse nelle mani di POLITICI (a mio parere) COMPETENTI, probabilmente ci riuscirebbe...
magari lentamente... ma ci riuscirebbe.
Attualmente, invece, moriamo di inedia, perdendoci alla deriva...
divenendo sempre più poveri in tanti e facendo arricchire sempre di più i soliti ...
(continua)
giovedì 10 dicembre 2009
Un interessante articolo che per curiosità vi propongo
(da la Gazzetta del Mezzogiorno.it)
Mistero sulla Murgia
le auto a folle risalgono la pendenza
di Nicola Curci
POGGIORSINI - I fungaroli a caccia di cardoncelli e cosche passano davanti a un vecchio epitaffio sulla Murgia, a pochi chilometri in linea d’aria da Castel del Monte. Qualcuno si segna, un altro passa senza guardare. Molti non sanno nemmeno a cosa rimandi quella croce nera. Un luogo misterioso, quanto misconosciuto. Una caligine di mistero che protegge il dubbio.
Basta parcheggiare la macchina proprio davanti al cippo per rendersi conto che la logica della fisica tradizionale finisce davanti all’insostenibilità del portento. Motore spento, marcia in folle, nessun freno inserito ed anche un pesante autocarro inizierà a scalare a passo sostenuto quello che, anche il rigoroso livello a bolla d’aria, ci rivela essere un leggero pendio. Senza trucco e senza inganno.
Potere della suggestione o c’è dell’altro? Quello spicchio di steppa pugliese detta Murgia ha memoria di strane coincidenze, tutte marcate con decisione sul quaderno della storia.
L’incidente La lancetta dell’orologio del tempo si sposta indietro, alle 20,40 del 30 ottobre del 1972. È buio pesto quando un Fokker F27, il volo di linea 327 ATI proveniente da Roma verso Bari si schianta sulla Murgia, tra Corato e Poggiorsini, contro la stalla di un complesso colonico a Masserie Nuove. Perdono la vita 27 persone (22 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio). Salva per miracolo un’intera famiglia di coloni, quella del 51enne coratino Giuseppe Rutigliano, che pranzava con sua moglie, la 47enne Eugenia Tarantino, ed il piccolo Paolo, di soli 10 anni. Il Fokker termina la sua corsa distruggendo la stalla della masseria, uccidendo circa 200 tra pecore e vitelli. I cronisti, arrivati sul posto poco dopo i soccorsi, descrivono l’atmosfera come assolutamente surreale, stridente nei contrasti.
«Una scena terribile, - ricorda Antonello Ambruosi, all’epoca giovane cronista - una vera tragedia. Per superare il cordone di polizia e carabinieri dovemmo aggirare la masseria a piedi nel buio pesto. Ci capitò di passeggiare sui rottami nostro malgrado e, forse, di schiacciare anche qualche cadavere. Ma la scena più sinistra era costituita dalla visione delle pecore, nella stalla. Ancora su quattro zampe. Ma carbonizzate. Nessuno capì nulla di quello che era realmente accaduto, si fecero tante congetture. Ma il fatto restò avvolto nel mistero».
Per davvero. L’altimetro, che funzionava, segnalava la quota esatta, 1.450 piedi, ossia 460 metri sul livello del mare. Il bollettino meteo non parlava di turbolenze, il cielo stellato, la voce del pilota che aveva comunicato «pista in vista» a 50 km circa dall’atterraggio, nonostante le condizioni di visibilità ottimali. Tutte argomentazioni troppo stridenti con quello che accadde.
Si finì per dare la colpa al pilota, Giuseppe Cardona, palermitano, veterano del volo, il cui corpo venne trovato fuori dalla cabina, in prossimità della coda del velivolo, dando vita a congetture strane sugli ultimi istanti del Fokker. Poi ogni altra supposizione venne congelata. Ed il caso venne mandato in archivio.
Strane coincidenze Anche se nessuno mai si disse abbastanza soddisfatto dall’esito delle indagini parallele della Direzione aeroportuale di Bari e delle procure di Trani e Bari, coordinate dai magistrati Piccarreta e Bisceglia.
Erano, infatti, passati solo 17 giorni dal disastro aereo delle Ande, in cui perirono 29 persone a bordo del volo 571 della Fuerza Aerea Uruguaya che trasportava in Chile una squadra di rugby. La storia dei 16 sopravvissuti, salvati due mesi dopo, è arrivata a noi attraverso la cinematografia. Ma nessuno pensò che, anche per quel disastro, si trattava di un Fokker F27, attrezzato con un sistema di navigazione uguale a quello dell’incidente pugliese, il cosiddetto Vor (Vhf Omnidirectional Range), che ha costituito, fino alla rivoluzione del Gps, lo standard di navigazione aerea per voli a corto e medio raggio. Un sistema ritenuto sicuro, ma pur sempre condizionato dal magnetismo terrestre.
L’osservatorio Bendandi di Faenza, a tal proposito, parlò di influsso nefasto di una tempesta solare sulla sciagura del 30 ottobre, azzardando una congettura suggestiva per i tempi. Affascinante come quella del «disco rosso», un oggetto volante misterioso avvistato da un testimone a poche decine di minuti dalla caduta del Fokker nei cieli di Corato, dettaglio che venne inserito nel corposo faldone d’indagine dal direttore dell’aeroporto di Bari, Mario Cascella.
La seduzione misterica dei luoghi, poi, ha fatto il resto. A 200 metri dalla masseria centrata dall’aereo giace la necropoli di San Magno, misterioso complesso di tumuli funerari dell’Età del bronzo ancora parzialmente da indagare. L’occhio attento scorge in lontananza la sagoma inconfondibile del Castel del Monte, un’icona del dubbio ed un trattato architettonico di alchimia ed esoterismo. Ad un tiro di schioppo, la più grande polveriera d’Europa, quella di Poggiorsini, ed almeno tre siti nucleari. E, nella memoria collettiva, le tante storie di pastori che cianciano ancora di una grande collina cava, proprio tra le tante alture steppiche, un sesamo stipato di improbabili aggeggi.
Il mistero L’arcano resta in piedi gagliardo, anche grazie ad un autovettura che si muove da sola, in un luogo misterioso, nel cuore della Murgia nucleare. Potere della suggestione, o c’è davvero qualcosa di più?
«L’unico modo per fugare i dubbi - precisa Riccardo Losito, geologo andriese, profondo conoscitore della Murgia - è quella di procedere scientificamente, effettuando misurazioni sui luoghi e cercando di capire se siano o meno interessati da fenomeni di magnetismo terrestre. L’esistenza di un forte campo magnetico spiegherebbe tutto. Forse».
E forse qualcuno controllerà, incuriosito da questo intrigante patchwork che seduce e rimanda alla condizione oscura del mistero.
Già, il mistero, «la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza». Così, almeno, la pensava Albert Einstein.
Mistero sulla Murgia
le auto a folle risalgono la pendenza
di Nicola Curci
POGGIORSINI - I fungaroli a caccia di cardoncelli e cosche passano davanti a un vecchio epitaffio sulla Murgia, a pochi chilometri in linea d’aria da Castel del Monte. Qualcuno si segna, un altro passa senza guardare. Molti non sanno nemmeno a cosa rimandi quella croce nera. Un luogo misterioso, quanto misconosciuto. Una caligine di mistero che protegge il dubbio.
Basta parcheggiare la macchina proprio davanti al cippo per rendersi conto che la logica della fisica tradizionale finisce davanti all’insostenibilità del portento. Motore spento, marcia in folle, nessun freno inserito ed anche un pesante autocarro inizierà a scalare a passo sostenuto quello che, anche il rigoroso livello a bolla d’aria, ci rivela essere un leggero pendio. Senza trucco e senza inganno.
Potere della suggestione o c’è dell’altro? Quello spicchio di steppa pugliese detta Murgia ha memoria di strane coincidenze, tutte marcate con decisione sul quaderno della storia.
L’incidente La lancetta dell’orologio del tempo si sposta indietro, alle 20,40 del 30 ottobre del 1972. È buio pesto quando un Fokker F27, il volo di linea 327 ATI proveniente da Roma verso Bari si schianta sulla Murgia, tra Corato e Poggiorsini, contro la stalla di un complesso colonico a Masserie Nuove. Perdono la vita 27 persone (22 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio). Salva per miracolo un’intera famiglia di coloni, quella del 51enne coratino Giuseppe Rutigliano, che pranzava con sua moglie, la 47enne Eugenia Tarantino, ed il piccolo Paolo, di soli 10 anni. Il Fokker termina la sua corsa distruggendo la stalla della masseria, uccidendo circa 200 tra pecore e vitelli. I cronisti, arrivati sul posto poco dopo i soccorsi, descrivono l’atmosfera come assolutamente surreale, stridente nei contrasti.
«Una scena terribile, - ricorda Antonello Ambruosi, all’epoca giovane cronista - una vera tragedia. Per superare il cordone di polizia e carabinieri dovemmo aggirare la masseria a piedi nel buio pesto. Ci capitò di passeggiare sui rottami nostro malgrado e, forse, di schiacciare anche qualche cadavere. Ma la scena più sinistra era costituita dalla visione delle pecore, nella stalla. Ancora su quattro zampe. Ma carbonizzate. Nessuno capì nulla di quello che era realmente accaduto, si fecero tante congetture. Ma il fatto restò avvolto nel mistero».
Per davvero. L’altimetro, che funzionava, segnalava la quota esatta, 1.450 piedi, ossia 460 metri sul livello del mare. Il bollettino meteo non parlava di turbolenze, il cielo stellato, la voce del pilota che aveva comunicato «pista in vista» a 50 km circa dall’atterraggio, nonostante le condizioni di visibilità ottimali. Tutte argomentazioni troppo stridenti con quello che accadde.
Si finì per dare la colpa al pilota, Giuseppe Cardona, palermitano, veterano del volo, il cui corpo venne trovato fuori dalla cabina, in prossimità della coda del velivolo, dando vita a congetture strane sugli ultimi istanti del Fokker. Poi ogni altra supposizione venne congelata. Ed il caso venne mandato in archivio.
Strane coincidenze Anche se nessuno mai si disse abbastanza soddisfatto dall’esito delle indagini parallele della Direzione aeroportuale di Bari e delle procure di Trani e Bari, coordinate dai magistrati Piccarreta e Bisceglia.
Erano, infatti, passati solo 17 giorni dal disastro aereo delle Ande, in cui perirono 29 persone a bordo del volo 571 della Fuerza Aerea Uruguaya che trasportava in Chile una squadra di rugby. La storia dei 16 sopravvissuti, salvati due mesi dopo, è arrivata a noi attraverso la cinematografia. Ma nessuno pensò che, anche per quel disastro, si trattava di un Fokker F27, attrezzato con un sistema di navigazione uguale a quello dell’incidente pugliese, il cosiddetto Vor (Vhf Omnidirectional Range), che ha costituito, fino alla rivoluzione del Gps, lo standard di navigazione aerea per voli a corto e medio raggio. Un sistema ritenuto sicuro, ma pur sempre condizionato dal magnetismo terrestre.
L’osservatorio Bendandi di Faenza, a tal proposito, parlò di influsso nefasto di una tempesta solare sulla sciagura del 30 ottobre, azzardando una congettura suggestiva per i tempi. Affascinante come quella del «disco rosso», un oggetto volante misterioso avvistato da un testimone a poche decine di minuti dalla caduta del Fokker nei cieli di Corato, dettaglio che venne inserito nel corposo faldone d’indagine dal direttore dell’aeroporto di Bari, Mario Cascella.
La seduzione misterica dei luoghi, poi, ha fatto il resto. A 200 metri dalla masseria centrata dall’aereo giace la necropoli di San Magno, misterioso complesso di tumuli funerari dell’Età del bronzo ancora parzialmente da indagare. L’occhio attento scorge in lontananza la sagoma inconfondibile del Castel del Monte, un’icona del dubbio ed un trattato architettonico di alchimia ed esoterismo. Ad un tiro di schioppo, la più grande polveriera d’Europa, quella di Poggiorsini, ed almeno tre siti nucleari. E, nella memoria collettiva, le tante storie di pastori che cianciano ancora di una grande collina cava, proprio tra le tante alture steppiche, un sesamo stipato di improbabili aggeggi.
Il mistero L’arcano resta in piedi gagliardo, anche grazie ad un autovettura che si muove da sola, in un luogo misterioso, nel cuore della Murgia nucleare. Potere della suggestione, o c’è davvero qualcosa di più?
«L’unico modo per fugare i dubbi - precisa Riccardo Losito, geologo andriese, profondo conoscitore della Murgia - è quella di procedere scientificamente, effettuando misurazioni sui luoghi e cercando di capire se siano o meno interessati da fenomeni di magnetismo terrestre. L’esistenza di un forte campo magnetico spiegherebbe tutto. Forse».
E forse qualcuno controllerà, incuriosito da questo intrigante patchwork che seduce e rimanda alla condizione oscura del mistero.
Già, il mistero, «la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza». Così, almeno, la pensava Albert Einstein.
martedì 8 dicembre 2009
cosa succede in Puglia?
"La verità rende liberi", quindi ho pensato che i visitatori del blog possano essere interessati a questo servizio (potete vedere il servizio cliccando sull'immagine). Potete anche vedere la versione integrale dell'inchiesta di Report cliccando QUI.
lunedì 7 dicembre 2009
"La parola di una prostituta vale quanto la parola di Berlusconi ?"
Molto interessante ORA su LA7 (L'INFEDELE) :
"La parola di una prostituta vale quanto la parola di Berlusconi ?"
(stesso discorso per Spatuzza?)
...cosa ne dice la legge ed il Vangelo.
Trasmissione molto interessante...specie per i credenti !
"La parola di una prostituta vale quanto la parola di Berlusconi ?"
(stesso discorso per Spatuzza?)
...cosa ne dice la legge ed il Vangelo.
Trasmissione molto interessante...specie per i credenti !
domenica 6 dicembre 2009
NO BERLUSCONI everyday
Non ho partecipato alle manifetazioni di ieri. So che molti non sanno nemmeno dell'esistenza di queste manifestazioni. Ma grazie alla rete potete vedere molto. Vi invito a far andare questi video, ascoltate questi interventi mentre disegnate se non vi va di perder tempo. Alcuni pensano che i problemi del paese sono altri, che tanto non servirà a nulla. Ma come diceva Gaber, "libertà è partecipazione". E almeno queste parole potrebbero servire a svegliare qualche coscenza addormentata.
sabato 5 dicembre 2009
il giorno del NO B-DAY - VIOLA CONTRO CHI VIOLA !!!
Berlusconi ha sguinzagliato i suoi sciacalli peggiori su ogni organo di informazione "diffondendo" IL VERBO
che Spatuzza non è attendibile
(per quale motivo non dovrebbe esserlo? Una persona che AMMETTE 40 omicidi a mio avviso è più attendibile di chi sfugge i processi come la peste
giungendo a depenalizzare i propri reati!),
...che questa confessione è in realtà solo una macchinazione della mafia contro "il governo che più degli altri l'ha combattuta"!
Una falsità dopo l'altra, poichè non è il Governo ad aver combattuto la mafia
(anzi...continua ad aiutarla!) ma l'ottimo lavoro delle forze dell'ordine
(Carabinieri, Polizia, Finanza, Giudici, ecc.) dei quali, in questo caso,
vengono nascosti tutti i meriti.
Il Presidente da cabaret continua a lanciare i suoi messaggi CONTRO le forze dell'ordine che vogliono compiere il proprio dovere, apostrofandole come "macchinazioni comuniste" contro la sua figura angelica.
Oramai solo i dementi non capiscono...
ma per ora può sentirsi al sicuro perchè l'Italia è piena di mafiosi, corrotti, affaristi, ignoranti e dementi.
Oggi è il giorno del NO B-DAY,
ela TV evita di mandarci in onda le immagini del multicolore popolo che protesta (forse solo Rai News 24 lo farà).
Ciò che non appare in TV (per tanti) non esiste.
Esistono però persone che come Monica Setta che (al pari di altri) ieri ha condotto un programma SCANDALOSO di estasiante lecchinaggio di Berlusconi,
nel più totale silenzio di ogni organo di informazione.
Nemmeno nei Paesi a libertà "controllata" si spingono a tali ridicoli eccessi.
Al suo confronto Emilio Fede ieri mi è apparso quasi decente.
Il premier da operetta ha paura... e non tanto delle opposizioni
ma della gente che, stanca, si sta organizzando (anche se le tv evitano di diffondere le vere notizie!).
venerdì 4 dicembre 2009
L'Economist boccia Silvio come nel 2001
(da Repubblica)
Il settimanale britannico addebita al premier bilanci negativi in politica economica e estera
"E in più deve pensare al divorzio da Veronica e alle accuse dei pentiti"
L'Economist boccia Silvio come nel 2001
"Troppi guai, è ora di dare le dimissioni" dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - "Time to say addio", ora di dire addio: così, con un titolo mezzo in inglese mezzo in italiano, il settimanale britannico The Economist chiede le dimissioni di Silvio Berlusconi.
Nel numero domani in edicola, l'autorevole periodico, che la sua base a Londra ma vanta una diffusione in tutto il mondo, pubblica un lungo editoriale dedicato agli ultimi sviluppi della vicenda italiana.
"E' stata una brutta settimana" per il premier, scrive l'Economist, enumerandone le ragioni:
la decisione del tribunale di Milano di costringere la Fininvest a versare una garanzia dei 750 milioni che è stata condannata a pagare come risarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti per il controverso acquisto della Mondadori;
i 43 milioni l'anno chiesti da sua moglie Veronica come alimenti per il divorzio;
il processo per corruzione e quello su presunti legami mafiosi che stanno per riprendere;
la protesta di piazza del "No-Berlusconi day";
infine le dichiarazioni di Gianfranco Fini su Berlusconi che si crede "un monarca assoluto" e sulla "bomba atomica" rappresentata dalle rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza.
L'Economist ricorda di essersi opposto a Berlusconi, criticando il suo debutto politico nel 1993-'94, giudicandolo "unfit", inadatto, a governare l'Italia nel 2001, suggerendo agli elettori italiani fin dalla copertina di dirgli "Basta!" nel 2006 ed esprimendosi a favore del centro-sinistra nelle elezioni del 2008.
Ora il settimanale chiede le sue dimissioni, non tanto per gli scandali privati, quanto per il conflitto d'interessi, l'ombra dei processi e la cattiva gestione di politica economica e politica estera.
In un secondo articolo, una corrispondenza da Roma, l'Economist cita Beppe Grillo secondo cui "per Berlusconi è cominciato il conto alla rovescia", pur notando subito dopo che il premier potrebbe avere un asso nella manica: decidere di indire elezioni anticipate e presentarsi al popolo come una vittima di "macchinazioni di giudici di sinistra, esibizionisti di destra e Cosa Nostra", per cui la rivista non fa previsioni su come andrà a finire.
Ma si augura, nell'editoriale, che Berlusconi si dimetta, sostituito da Fini, da Casini o da Bersani: "Chiunque prenda il suo posto potrebbe completare la trasformazione del paese che Berlusconi interruppe quando entrò nell'arena politica negli anni '90. L'Italia starebbe meglio se il Cavaliere uscisse di scena".
------------------------------------------------------
Un editoriale del più importante quotidiano finanziario europeo
"Il premier italiano è sotto assedio e per lui i problemi sono seri" Il Financial Times su Berlusconi
"Non può governare l'Italia" dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - Dopo l'editoriale di venerdì scorso dell'Economist, l'autorevole settimanale globale britannico, che gli ha chiesto di dimettersi, stamane anche il Financial Times, più importante quotidiano finanziario d'Europa, afferma che Silvio Berlusconi "non può governare l'Italia". In un commento non firmato nella pagina degli editoriali, espressione della direzione del giornale secondo lo stile della stampa anglosassone, il quotidiano della City afferma che il premier italiano è stato a lungo in grado di restare a galla a dispetto delle controversie che lo circondano; "ma le cose adesso, finalmente, stanno diventando serie per il Cavaliere", osserva l'articolo.
Il FT ricorda che nei giorni scorsi Berlusconi è stato accusato in tribunale da un mafioso pentito di avere avuto legami con Cosa Nostra nel mezzo della campagna di attentati dei primi anni '90, accuse negate dal primo ministro ma che "ciononostante mettono in rilievo i suoi legami con Marcello Dell'Utri, un suo stretto collaboratore che sta facendo appello contro una condanna a nove anni di prigione per associazione mafiosa". Il quotidiano londinese elenca quindi gli altri processi che gravano sul leader del Pdl: quello per la corruzione dell'avvocato inglese David Mills, uno riguardante Mediaset, a cui si somma la richiesta di ancora un'altra corte di giustizia del pagamento di una garanzia bancaria sui 750 milioni di euro che la Fininvest è stata condannata a pagare come risarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti per la controversa battaglia sull'acquisizione della Mondadori.
"Berlusconi è sotto assedio", riassume il Financial Times. Ai suoi problemi giudiziaria si aggiungono la richiesta di sua moglie di un accordo di divorzio "punitivo", la "grande dimostrazione" di protesta del No Berlusconi Day e il fatto che "perfino il suo alleato, Gianfranco Fini, un possibile successore, è stato sentito dire che Berlusconi confonde la leadership con la monarchia assoluta".
"E' prematuro dare per spacciato questo scaltro uomo politico, ma sta pattinando su un ghiaccio sottile", conclude l'editoriale. "La lamentela da lui spesso citata secondo cui non può governare e al tempo stesso affrontare una serie di casi in tribunale contro di lui è sicuramente giusta. Il suo governo sta cominciando a trascorrere più tempo a fare i conti con i problemi di Berlusconi che con quelli del paese. Le dure decisioni necessarie per riformare l'economia e le istituzioni italiane non verranno prese finché egli rimane primo ministro".
Il settimanale britannico addebita al premier bilanci negativi in politica economica e estera
"E in più deve pensare al divorzio da Veronica e alle accuse dei pentiti"
L'Economist boccia Silvio come nel 2001
"Troppi guai, è ora di dare le dimissioni" dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - "Time to say addio", ora di dire addio: così, con un titolo mezzo in inglese mezzo in italiano, il settimanale britannico The Economist chiede le dimissioni di Silvio Berlusconi.
Nel numero domani in edicola, l'autorevole periodico, che la sua base a Londra ma vanta una diffusione in tutto il mondo, pubblica un lungo editoriale dedicato agli ultimi sviluppi della vicenda italiana.
"E' stata una brutta settimana" per il premier, scrive l'Economist, enumerandone le ragioni:
la decisione del tribunale di Milano di costringere la Fininvest a versare una garanzia dei 750 milioni che è stata condannata a pagare come risarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti per il controverso acquisto della Mondadori;
i 43 milioni l'anno chiesti da sua moglie Veronica come alimenti per il divorzio;
il processo per corruzione e quello su presunti legami mafiosi che stanno per riprendere;
la protesta di piazza del "No-Berlusconi day";
infine le dichiarazioni di Gianfranco Fini su Berlusconi che si crede "un monarca assoluto" e sulla "bomba atomica" rappresentata dalle rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza.
L'Economist ricorda di essersi opposto a Berlusconi, criticando il suo debutto politico nel 1993-'94, giudicandolo "unfit", inadatto, a governare l'Italia nel 2001, suggerendo agli elettori italiani fin dalla copertina di dirgli "Basta!" nel 2006 ed esprimendosi a favore del centro-sinistra nelle elezioni del 2008.
Ora il settimanale chiede le sue dimissioni, non tanto per gli scandali privati, quanto per il conflitto d'interessi, l'ombra dei processi e la cattiva gestione di politica economica e politica estera.
In un secondo articolo, una corrispondenza da Roma, l'Economist cita Beppe Grillo secondo cui "per Berlusconi è cominciato il conto alla rovescia", pur notando subito dopo che il premier potrebbe avere un asso nella manica: decidere di indire elezioni anticipate e presentarsi al popolo come una vittima di "macchinazioni di giudici di sinistra, esibizionisti di destra e Cosa Nostra", per cui la rivista non fa previsioni su come andrà a finire.
Ma si augura, nell'editoriale, che Berlusconi si dimetta, sostituito da Fini, da Casini o da Bersani: "Chiunque prenda il suo posto potrebbe completare la trasformazione del paese che Berlusconi interruppe quando entrò nell'arena politica negli anni '90. L'Italia starebbe meglio se il Cavaliere uscisse di scena".
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Un editoriale del più importante quotidiano finanziario europeo
"Il premier italiano è sotto assedio e per lui i problemi sono seri" Il Financial Times su Berlusconi
"Non può governare l'Italia" dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - Dopo l'editoriale di venerdì scorso dell'Economist, l'autorevole settimanale globale britannico, che gli ha chiesto di dimettersi, stamane anche il Financial Times, più importante quotidiano finanziario d'Europa, afferma che Silvio Berlusconi "non può governare l'Italia". In un commento non firmato nella pagina degli editoriali, espressione della direzione del giornale secondo lo stile della stampa anglosassone, il quotidiano della City afferma che il premier italiano è stato a lungo in grado di restare a galla a dispetto delle controversie che lo circondano; "ma le cose adesso, finalmente, stanno diventando serie per il Cavaliere", osserva l'articolo.
Il FT ricorda che nei giorni scorsi Berlusconi è stato accusato in tribunale da un mafioso pentito di avere avuto legami con Cosa Nostra nel mezzo della campagna di attentati dei primi anni '90, accuse negate dal primo ministro ma che "ciononostante mettono in rilievo i suoi legami con Marcello Dell'Utri, un suo stretto collaboratore che sta facendo appello contro una condanna a nove anni di prigione per associazione mafiosa". Il quotidiano londinese elenca quindi gli altri processi che gravano sul leader del Pdl: quello per la corruzione dell'avvocato inglese David Mills, uno riguardante Mediaset, a cui si somma la richiesta di ancora un'altra corte di giustizia del pagamento di una garanzia bancaria sui 750 milioni di euro che la Fininvest è stata condannata a pagare come risarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti per la controversa battaglia sull'acquisizione della Mondadori.
"Berlusconi è sotto assedio", riassume il Financial Times. Ai suoi problemi giudiziaria si aggiungono la richiesta di sua moglie di un accordo di divorzio "punitivo", la "grande dimostrazione" di protesta del No Berlusconi Day e il fatto che "perfino il suo alleato, Gianfranco Fini, un possibile successore, è stato sentito dire che Berlusconi confonde la leadership con la monarchia assoluta".
"E' prematuro dare per spacciato questo scaltro uomo politico, ma sta pattinando su un ghiaccio sottile", conclude l'editoriale. "La lamentela da lui spesso citata secondo cui non può governare e al tempo stesso affrontare una serie di casi in tribunale contro di lui è sicuramente giusta. Il suo governo sta cominciando a trascorrere più tempo a fare i conti con i problemi di Berlusconi che con quelli del paese. Le dure decisioni necessarie per riformare l'economia e le istituzioni italiane non verranno prese finché egli rimane primo ministro".
giovedì 3 dicembre 2009
Abbiate rispetto per gli animali...
Siate civili...
Abbiate rispetto per gli animali...
anche quelli più sconosciuti e meno simpatici hanno una vita che vorrebbero vivere !
Abbiate rispetto per gli animali...
anche quelli più sconosciuti e meno simpatici hanno una vita che vorrebbero vivere !
mercoledì 2 dicembre 2009
”Non hai ancora capito con chi hai a che fare!"
Le persone spesso non si astengono dal “piroettarmi” dialoghi attorno alla politica…
A causa di questo blog vengo spesso coinvolto in discussioni facili da riassumere poiché il nocciolo della questione è soltanto questo :
”Non hai ancora capito con chi hai a che fare!
Non si tratta di politici (in senso corretto del termine) ma di gruppi di potere che si fanno eleggere utilizzando tutti i modi possibili soltanto per gestire in termini personalistici il potere, in modo da rafforzarlo, e non per fare del “bene comune”.
Sarebbero disposti ad "uccidere" per conservare il proprio potere.
Anche quando si azzannano in realtà si proteggono tra di loro, evitando di rendere pubblici documenti e provvedimenti vergognosi, consci che tali vergogne successivamente
(o precedentemente) le commetteranno loro stessi.
Questo a tutti i livelli. Entrare in politica significa (per poter competere con loro) essere costretti ad utilizzare gli stessi metodi, altrimenti non vi sono possibilità di accesso in quel settore.
Chi non utilizza quei metodi non potrà mai contare su un numero di voti sufficienti a garantirgli un posto di potere, poiché la gente è assuefatta a questo sistema ed è
(a causa della povertà imperante) soggetta a qualsiasi tipo di ricatto”.
Ritengo che tutto ciò sia profondamente vero e,
anche se ovviamente stiamo generalizzando una situazione che potrebbe contenere piccole ma chiare “nicchie di differenza”,
lungi da me voler contestare queste affermazioni,
…resta però un piccolo amletico dubbio:
Dobbiamo, quindi, tutti renderci supini a "sistemi mafiosi" o, nel caso migliore, isolarci dalla gestione delle cose comuni ?
Dobbiamo DEFINITIVAMENTE considerarci intrappolati in un sistema medioevale che gestirà eternamente la nostra vita ?
Dobbiamo rinchiudere definitivamente in un cassetto l’idea di poter vivere in un Paese libero ma CIVILE ?
…E cosa accadrebbe se ognuno di noi (che ancora protestiamo) divenisse avvoltoio tra i lupi ?
Cosa accadrebbe se TUTTI
(convinti che quella è l’unica strada, che non si può progredire o mangiare senza elemosinare)
ci affannassimo a divenire “felici lecchini arrivisti” del politico che ci sovrasta?
Avete mai immaginato quanta rabbia coveremmo
nello sgomitare migliaia di persone che a loro volta si infiltrano per cercare il posto migliore dal quale “leccare il culo” al potente di turno ?
Probabilmente sbaglierò…
ma la prospettiva non mi entusiasma...
quindi continuerò a lottare per quanto credo giusto
in maniera pulita, corretta e competente.
(continua)
A causa di questo blog vengo spesso coinvolto in discussioni facili da riassumere poiché il nocciolo della questione è soltanto questo :
”Non hai ancora capito con chi hai a che fare!
Non si tratta di politici (in senso corretto del termine) ma di gruppi di potere che si fanno eleggere utilizzando tutti i modi possibili soltanto per gestire in termini personalistici il potere, in modo da rafforzarlo, e non per fare del “bene comune”.
Sarebbero disposti ad "uccidere" per conservare il proprio potere.
Anche quando si azzannano in realtà si proteggono tra di loro, evitando di rendere pubblici documenti e provvedimenti vergognosi, consci che tali vergogne successivamente
(o precedentemente) le commetteranno loro stessi.
Questo a tutti i livelli. Entrare in politica significa (per poter competere con loro) essere costretti ad utilizzare gli stessi metodi, altrimenti non vi sono possibilità di accesso in quel settore.
Chi non utilizza quei metodi non potrà mai contare su un numero di voti sufficienti a garantirgli un posto di potere, poiché la gente è assuefatta a questo sistema ed è
(a causa della povertà imperante) soggetta a qualsiasi tipo di ricatto”.
Ritengo che tutto ciò sia profondamente vero e,
anche se ovviamente stiamo generalizzando una situazione che potrebbe contenere piccole ma chiare “nicchie di differenza”,
lungi da me voler contestare queste affermazioni,
…resta però un piccolo amletico dubbio:
Dobbiamo, quindi, tutti renderci supini a "sistemi mafiosi" o, nel caso migliore, isolarci dalla gestione delle cose comuni ?
Dobbiamo DEFINITIVAMENTE considerarci intrappolati in un sistema medioevale che gestirà eternamente la nostra vita ?
Dobbiamo rinchiudere definitivamente in un cassetto l’idea di poter vivere in un Paese libero ma CIVILE ?
…E cosa accadrebbe se ognuno di noi (che ancora protestiamo) divenisse avvoltoio tra i lupi ?
Cosa accadrebbe se TUTTI
(convinti che quella è l’unica strada, che non si può progredire o mangiare senza elemosinare)
ci affannassimo a divenire “felici lecchini arrivisti” del politico che ci sovrasta?
Avete mai immaginato quanta rabbia coveremmo
nello sgomitare migliaia di persone che a loro volta si infiltrano per cercare il posto migliore dal quale “leccare il culo” al potente di turno ?
Probabilmente sbaglierò…
ma la prospettiva non mi entusiasma...
quindi continuerò a lottare per quanto credo giusto
in maniera pulita, corretta e competente.
(continua)
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