domenica 13 dicembre 2009

Morire come un cane...

Mi soffermo in questo pomeriggio, così carico di solitudine come non mai, a riflettere su quello che per i più che leggeranno sarà forse una perdita di tempo, per i nostri amministratori un'occasione per farsi due risate.

In settimana è venuta a mancare una delle mie quattro cagnette, la più dolce, la più fragile e più bisognosa di affetto.
Una terribile patologia me l'ha portata via strappandola alle mie costanti coccole e all'affetto di coloro che l'hanno conosciuta.

L'insufficienza renale diagnosticata in tempi troppo prolungati non dà scampo.

Quello che più mi porta a descrivere l'episodio è il fatto di aver vissuto ogni istante di pura e devastante sofferenza della mia piccolina.
Un uomo soffre, avverte il dolore, chiede aiuto, sa farsi capire, certo, ma un cane, permettemi di dirlo, soffre molto di più, perchè per quanto possiamo immaginare il dolore che stà provando non saremo mai in grado di comprenderne l'agonia.

Non scorderò mai quegli occhietti colmi di indescrivibile dolore, di inimmaginabile e lacerante sofferenza senza mai sentire alcun guaito, ma solo un respiro che ora dopo ora diveniva sempre più corto intervallato di tanto in tanto da uno più ampio come a voler mettere fine a tutto in quell'istante...ed io in ogni respiro rimettevo le mie forze e le mie vane speranze per cercare di alleviare tutto ciò, inutilmente.

Quegli occhi che ora sono impressi a fuoco nel cuore mi hanno fatto comprendere quanta umanità, quanta innocenza vi è in quelli che volgarmente definiamo animali.
Non voglio dire che l'uomo sia meno sensibile al dolore, quel dolore che ha il sapore della morte, ma un cane è molto più fragile e incompreso.
Un cane ha bisogno, come l'uomo, di qualcuno che gli sia accanto, che lo accarezzi e che, magari tenendogli la zampa, possa sentirsi legato alla vita fino all'ultimo istante, fino all'ultimo respiro.

Onestamente dubito che tra coloro che sono possessori di un cane, possano capire ciò che sto dicendo, la maggior parte, quando vengono portati, lasciano morire i propri amici a quattro zampe, nella solitudine di un ambulatorio veterinario.

Mi rivolgo a coloro che malauguratamente dovessero vivere una situazione di irreversibilità per il proprio cane o gatto, di essergli accanto proprio come per gli umani, perchè anche loro nell'ultimo istante di vita potrebbero aver bisogno delle vostra mano che li accompagni verso l'ultimo respiro.

Addio Lulù, ti voglio bene!

2 commenti:

Hawkeye ha detto...

Condivido ogni cosa.

Ketty Formaggio ha detto...

Ho visto morire molti miei animali, capisco il dolore che provi. Ma la gioia dell'amore reciproco supera la tristezza.